Novità di settembre 2017 – quarta parte

 

Naomi Alderman, Ragazze elettriche, Nottetempo, 20,00 €

La sinossi:

Naomi Alderman immagina un mondo dominato dalle donne, in cui gli uomini sono ridotti in semischiavitù. Le ragazze adolescenti hanno infatti sviluppato una sorta di energia elettrica capace di fulminare chiunque cerchi di molestarle. Quattro personaggi ci guidano tra i diversi scenari sociali, politici, mediatici e confessionali che il rivoluzionario ribaltamento delle gerarchie e dei rapporti di genere ha innescato, raccontandoci come la diffusione della scintilla del potere femminile sia rapidamente degenerata nella depravazione. Le donne ora distruggono, violentano, seviziano e uccidono proprio come prima di loro avevano fatto gli uomini. Questa è l’atroce verità. L’universo distopico di Alderman, infatti, cresce e si sviluppa attorno ad una questione attualissima e disturbante: perché le persone, al di là del sesso e della razza, abusano del potere?

Un estratto: http://www.edizioninottetempo.it//media/products/files/clicca-qui-per-leggere-le-prime-pagine-del-libro-d132.pdf

 

 

Luca Buggio, La città delle streghe, La Corte Editore, 16,90 €

La sinossi:

Agli inizi del 1700 la politica spregiudicata di Vittorio Amedeo II porta il Ducato di Savoia in guerra contro la Francia. Laura Chevalier, cresciuta vicino a Nizza, crede di essere al sicuro fuggendo a Torino, ma scopre che la capitale del Ducato non è una città come tutte le altre. Ci sono cose di cui non si può parlare se non sotto la protezione dei Santi, perché l’Uomo del Crocicchio è sempre a caccia di anime e potrebbe essere in ascolto. Misteriose presenze si aggirano per le vie quando scende la notte, e cadaveri mutilati vengono ritrovati la mattina seguente. Lo sa bene Gustìn, un tempo monello di strada che si è fatto le ossa fra imbrogli, furti e truffe fino a diventare una delle spie del Duca. Disilluso e intraprendente, è l’uomo giusto per fare i lavori sporchi, ma anche per mettersi a caccia di banditi, streghe e serial killer.
Le loro vite si sfiorano mentre la città si prepara a sostenere l’assedio che deciderà i destini della guerra e del Ducato, tremando per i segni diabolici, affidandosi ai presagi celesti.

 

 

Christopher Edge, I mondi di Albie Bright, Mondadori, 17,00 €

La sinossi:

Alla morte della mamma, un piccolo buco nero si apre nel cuore di Albie. E quando il papà – che, come la madre, è un noto scienziato – gli rivela che secondo la fisica quantistica lei è ancora viva in qualche universo parallelo, Albie non riesce a smettere di pensare a come fare per rivederla. Con la Teoria della banana quantistica (lo sapete che le banane sono radioattive?), trasformerà uno scatolone nella porta per un’altra dimensione e viaggerà tra universi identici al suo se non per una piccola differenza. Qui incontrerà imprevedibili versioni di se stesso: un Albie cattivo, una geniale Albie femmina e la mamma di un Albie che non c’è più. E scoprirà che siamo tutti fatti di polvere cosmica e che guardando il cielo vi troveremo sempre le persone che amiamo. Età di lettura: dai 12 anni.

 

 

Amy Engel, Forever, Newton Compton, 5,90 €

Edizione economica. La sinossi:

Dopo una guerra nucleare senza precedenti, la popolazione degli Stati Uniti è decimata.
Un piccolo gruppo di sopravvissuti entra in conflitto per decidere quale famiglia andrà al governo del nuovo mondo. Il clan dei Westfall perde lo scontro con quello dei Lattimer. Passano cinquant’anni e la comunità è ancora in pace, ma il prezzo è alto: ogni anno un rito assicura l’equilibrio forzato tra le famiglie e così una delle figlie dei perdenti deve andare in sposa a uno dei figli di quella vincente. Quest’anno, è il mio turno.
Il mio nome è Ivy Westfall, e la mia missione è semplice: uccidere il figlio del capo dei Lattimer, Bishop, il mio promesso sposo, e restituire il potere alla mia famiglia.
Ma Bishop sembra molto scaltro oppure non è il ragazzo spietato e senza cuore che mi avevano detto. Sembra anche essere l’unica persona in questo mondo che veramente mi capisce, ma non posso sottrarmi al destino, io sono l’unica che può riportare i Westfall al potere.
E perché questo accada, Bishop deve morire per mano mia…

 

 

William Gibson, Zero history, Fanucci, 12,90 €

Nuova edizione. La sinossi:

Hollis Henry, ex cantante rock diventata giornalista, ha accettato con molta riluttanza di lavorare nuovamente al soldo di Hubertus Bigend, magnate del marketing globale, per scoprire l’identità segreta del progettista di un marchio di abbigliamento che Bigend spera di arruolare per la fabbricazione delle uniformi dell’esercito statunitense. Il traduttore ed esperto di crittologia Milgrim, ossessionato dai dettagli, è totalmente nelle mani di Bigend, soprattutto da quando il magnate lo ha salvato dalla dipendenza pagandogli una costosa cura in una clinica svizzera. Garreth, invece, ha una passione per gli sport estremi. Di recente è saltato dall’edificio più alto del mondo, aprendo il paracadute solo all’ultimo momento, e per dimostrarlo ha un femore tutto nuovo fatto con un materiale sperimentale. Garreth ha gli amici giusti per i favori di cui un uomo come Bigend potrebbe avere bisogno, in particolare quando le cose vanno improvvisamente storte. Cosa potrebbe succedere, ad esempio, se un contratto per le uniformi siglato dal dipartimento della Difesa diventasse il viatico per un traffico d’armi, e se anche Bigend si ritrovasse a essere manipolato e alla deriva in un mondo pericoloso e pieno di insidie?

 

 

Christie Golden, Valerian e la città dei mille pianeti, Sperling & Kupfer, 17,90 €

La sinossi:

Ventottesimo secolo. Agenti speciali incaricati di mantenere l’ordine nei territori umani, Valerian e Laureline formano una squadra affiatata: da due anni lavorano fianco a fianco nelle missioni che li portano da una parte all’altra dell’universo. Valerian, seduttore incallito, non perde occasione per tentare di conquistare Laureline, ma finora questa è l’unica impresa in cui abbia fallito. Mente brillante ma ragazza all’antica, lei sembra immune al fascino del collega, al quale le altre donne non sanno invece resistere. Mentre il gioco di seduzione tiene viva la loro intesa, arriva la missione più importante e più insidiosa di sempre. Destinazione: Alpha, la «Città dei mille pianeti»: la stazione spaziale più grande di tutto l’universo conosciuto, con i suoi trenta milioni di abitanti. Una metropoli in continua espansione dove, nel corso dei secoli, si sono raccolte praticamente tutte le specie viventi, convergendo lì per condividere conoscenze, abilità, culture, in nome della pace e del progresso. Ma ora una forza oscura minaccia quell’armonia. Un mistero nascosto proprio nel cuore di Alpha, che Valerian e Laureline dovranno identificare e annientare. In una frenetica corsa contro il tempo per salvare non solo l’esistenza della Città dei mille pianeti, ma anche il futuro dell’intero universo. E il romanzo ufficiale del film di Luc Besson.

 

 

Claudia Gray, Firebird. La trilogia, HarperCollins Italia, 29,90 €

La sinossi:

Quante forme diverse può assumere l’amore? La forza che attrae due persone l’una verso l’altra si può chiamare destino, o è qualcosa di più fragile e sfuggente? Marguerite, giovane figlia di due rivoluzionari inventori, scoprirà sulla propria pelle le risposte a queste domande grazie al Firebird, un congegno che può trasportare le persone nelle dimensioni parallele in cui si realizza ogni possibile variazione della realtà. Insieme ai due assistenti ricercatori Paul e Theo, entrambi innamorati di lei, verrà coinvolta in una corsa senza respiro per salvare il multiverso dalle mire del perfido Wyatt Conley, assetato di potere, e dalla follia dei suoi insospettabili soci, capaci di progettare la distruzione di interi universi per recuperare una sola vita. Ma la sfida più dura per loro sarà affrontare le diverse versioni di se stessi, specchi dell’oscurità potenziale nascosta in ognuno di noi. Contiene la trilogia di Firebird: “La caccia”, “La difesa” e “La resa dei conti”.

Un estratto da La cacciahttps://www.harpercollins.it/Outlet/Libri/Outlet/Firebird-La-caccia.

Un estratto da La difesahttps://www.harpercollins.it/HarperCollins/Libri/Young-Adult/Firebird-la-difesa.

 

Mark Lawrence, Il principe delle tenebre, Newton Compton, 5,90 €

Edizione economica. La sinossi:

Per anni Jalan ha vissuto all’ombra della potente Regina dei Rossi, ma ora è chiamato a difendere il regno. La Regina dei Rossi è vecchia ma gli altri re dell’Impero la temono come nessun altro, e il potere che racchiude nelle proprie mani è grande… Suo nipote, il principe Jalan Kendeth, è invece un codardo, un imbroglione e un bugiardo. Beve, gioca d’azzardo, insegue le belle cortigiane. A parte i creditori che gli danno la caccia, non ha nemmeno un problema al mondo. La guerra però è alle porte: alcuni testimoni affermano che un esercito di morti viventi è in marcia, e la Regina dei Rossi ha convocato la famiglia per difendere il regno. Jal pensa che sia semplicemente una voce, una favola per spaventare i bambini. Ma non sa quanto si sbaglia. E quando il colossale Snorri, guerriero senza eguali, viene trascinato in catene al cospetto della Regina dei Rossi, Jal non immagina neppure che quel prigioniero cambierà la sua vita, e lo trascinerà in un folle viaggio fino alle gelide terre del Nord.

 

 

China Miéville, Perdido street station, Fanucci, 12,90 €

Nuova edizione. La sinossi:

La metropoli di New Crobuzon si estende al centro di un mondo sbalorditivo. Umani, mutanti e razze arcane si accalcano nell’oscurità fra le ciminiere, lungo fiumi indolenti alimentati da rivoli innaturali, tra fabbriche e fonderie che pulsano nella notte. Per più di mille anni il Parlamento e la sua brutale milizia hanno governato su una moltitudine di operai e artisti, spie e maghi, ubriachi e prostitute. Ma uno straniero è giunto con le tasche piene d’oro e ha imposto una richiesta inverosimile, scatenando l’incredibile. La città, l’immensa capitale, la sterminata New Crobuzon cade in preda a un terrore sconosciuto: il destino di milioni dipende da un gruppo di emarginati in fuga da legislatori e signori del crimine. Il paesaggio notturno diviene un territorio di caccia, mentre le battaglie infuriano all’ombra di costruzioni immense e bizzarre. Una resa dei conti è prevista nel cuore della città, nello smisurato edificio che si chiama Perdido Street Station. Ormai, per chiunque viva a New Crobuzon, è troppo tardi per scappare…

 

 

China Miéville, La città delle navi, Fanucci, 12,90 €

Nuova edizione. La sinossi:

In fuga da New Crobuzon, dove amici e conoscenti di Isaac Dan der Grimnebulin vengono rastrellati dalla milizia, Bellis Coldwine, ex fidanzata dello scienziato rinnegato, si imbarca per Nova Esperium, intenzionata a vivere in quella colonia di frontiera finché la situazione nella metropoli non si sarà risolta. Ma la sua nave viene assaltata dai pirati, gli ufficiali al comando vengono uccisi e i passeggeri, inclusi i prigionieri Rifatti, liberati e accolti come membri paritari della comunità corsara, vengono portati ad Armada, una città galleggiante fatta di imbarcazioni sequestrate e riadattate dagli abitanti. A tutti vengono offerti lavoro e alloggio, in quella strana città che accoglie chiunque ma che per motivi di sicurezza è impossibile lasciare. Perché Armada non è quello che sembra. Chi ne determina le sorti sta per precipitare la città in un’impresa titanica quanto velleitaria, che rischia di minacciarne la stessa sopravvivenza. Tra i prigionieri aleggia la paura: qualcuno di loro sa ciò che gli altri neanche osano immaginare, e nasconde segreti che forse è meglio non svelare.

 

 

China Miéville, Il treno degli dei, Fanucci, 12,90 €

Nuova edizione. La sinossi:

È tempo di rivolte e rivoluzioni, conflitti e intrighi. New Crobuzon sta cadendo a pezzi. Da un lato la guerra contro l’arcana, oscura città-stato di Tesh, dall’altro i ribelli che si aggirano per le strade portando la metropoli sull’orlo della rovina. Nel mezzo dei disordini, una misteriosa figura mascherata incita a una nuova forma di ribellione, mentre tradimenti e violenze si manifestano in luoghi inconsueti. Per sfuggire al caos un piccolo gruppo di rinnegati è fuggito dalla città e ha attraversato terre straniere, alla ricerca di una speranza perduta, di una leggenda immortale. Così, nelle tragiche ore in cui sangue e orrore dilagano a New Crobuzon, si diffonde una voce: sta giungendo il momento del Concilio di Ferro.

 

 

Naomi Novik, Cuore oscuro, Mondadori, 19,50 €

La sinossi:

Agnieszka è una contadina diciassettenne goffa e sgraziata che vive insieme alla famiglia in un piccolo villaggio del regno di Polnya. Su tutti loro incombe la presenza maligna del Bosco, che sta progressivamente divorando l’intera regione. Per mantenere al sicuro se stessi e i loro villaggi dalle minacciose creature del Bosco e dai sortilegi mortali che lì si compiono, tutti gli abitanti della valle si affidano a un misterioso e solitario mago noto con il nome di Drago. Quest’ultimo sembra l’unico, infatti, in grado di controllare con la sua magia il potere imperscrutabile e oscuro del Bosco. In cambio della sua protezione, però, l’uomo pretende un tributo: ogni dieci anni avrà la possibilità di scegliere una ragazza tra le diciassettenni della valle e di portarla con sé nella sua torre. Un destino a detta di tutti terribile quasi quanto finire nelle grinfie del Bosco. Con l’avvicinarsi del giorno della scelta, Agnieszka ha sempre più paura. Come tutti dà infatti per scontato che il Drago non potrà che scegliere Kasia, la più bella e coraggiosa delle “candidate” nonché sua migliore amica. Ma quando il Drago comunica la sua decisione, lo sgomento è generale.

 

 

Simone Regazzoni, La filosofia di Harry Potter, Ponte alle Grazie, 13,00 €

Nuova edizione. La sinossi:

A vent’anni dalla sua nascita, il romanzo-mondo di Harry Potter non solo è un classico della letteratura contemporanea: è un evento di dimensioni planetarie con cui occorre misurarsi. Non solo dal punto di vista della critica letteraria o della sociologia della cultura. Ma anche da quello della filosofia. “La filosofia è il proprio tempo appreso con il pensiero” scriveva Hegel. Sei anni alla Scuola di Hogwarts, più uno in clandestinità nei boschi dell’Inghilterra, in compagnia di Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, sono il compito minimo cui la filosofia, oggi, non può sottrarsi. Non si tratta di usare i romanzi di J.K. Rowling per spiegare la filosofia, bensì di pensare con e attraverso una narrazione che è, letteralmente, un mondo: non un mondo di mera fiction, ma un mondo reale quanto quello in cui viviamo. “La filosofia di Harry Potter” esplora il romanzo-mondo creato dalla Rowling per affrontare, attraverso l’incontro con i suoi personaggi e le loro storie, questioni filosofiche capitali come il coraggio nel suo legame con l’atto etico, l’amore per la giustizia al di là della legge, il potere (magico) di fare cose con le parole, i limiti della ragione occidentale, le minacce della logica del fascismo, l’amore come forma di eterno nel tempo.

 

 

Tui T. Sutherland, La notte delle tre lune. I regni del fuoco. Vol. 5, Piemme, 15,00 €

La sinossi:

Sunny ha sempre preso molto sul serio la profezia. Se lei, Clay, Tsunami e Starflight avessero anche solo un’opportunità di salvare i Regni del Fuoco, non esiterebbe un attimo a fare tutto il necessario, compreso scegliere la nuova regina degli Ali di Sabbia. Purtroppo però sembra che nessuno sia disposto ad ascoltarla, e le sconvolgenti rivelazioni di Moroser le hanno insinuato il tarlo del dubbio: è davvero possibile porre fine alla guerra o tutti i loro sacrifici sono stati vani? Ma tra le dune del deserto l’aspettano segreti sepolti e rivelazioni inaspettate che l’aiuteranno a capire se il destino sia già segnato oppure se cinque giovani draghi possano davvero cambiare le cose.

 

 

Licia Troisi, Le lame di Myra. La saga del dominio. Vol. 1, Mondadori, 12,50 €

Edizione economica. La sinossi:

E alla fine si sarebbe preso tutto il mondo.
Dopo l’apocalisse dei Cento Giorni d’Ombra, il Dominio è stato quasi interamente ricoperto di ghiacci e nevi. Solo le terre più a Sud rimangono temperate e rigogliose, mentre a Nord si muovono popoli in costante lotta per la sopravvivenza, spesso in guerra tra loro. La grande federazione di clan agli ordini di Acrab ha però un sogno molto più grande che la conquista di un pezzo di terra. Lui non vuole solo trovarsi uno spazio all’interno del Dominio, ma vuole rovesciarlo, distruggendo il potere dei maghi detti Camminanti. La loro magia, infatti, sfrutta la sofferenza degli Elementali, che i Camminanti hanno ridotto in schiavitù, mentre Acrab immagina un regno dove umani ed Elementali convivano. La strada per arrivarvi, però, passa attraverso la conquista dei numerosi regni che compongono il Dominio, una cruenta battaglia dopo l’altra. In prima fila nell’esercito di Acrab vi è Myra, che il comandante ha salvato dall’arena degli schiavi e cresciuto come una figlia. La sua abilità con i walud, le spade a forma di mezzaluna, ha assicurato all’esercito di Acrab la vittoria in più di un’occasione. Ora, però, Myra ha un’altra e più personale battaglia da combattere. A differenza di quanto ha sempre creduto, ha scoperto infatti che la sua famiglia non è stata uccisa per una disputa sulla terra, ma per un segreto che porta alla morte chiunque ne venga a conoscenza. Myra parte così alla ricerca della verità, in un lungo viaggio attraverso il Dominio con il solo appoggio di Icenwharth, un drago rinnegato dal suo popolo per aver stretto amicizia con un umano. Battaglia dopo battaglia, incontro dopo incontro attraverso lande desolate e città meravigliose, Myra scoprirà così i contorni di una macchinazione destinata a cambiare il destino del suo mondo e, forse, anche a distruggerlo.

 

Maria Elena Walsh, Elefantasy, La Nuova Frontiera Junior, 16,50 €

La sinossi:

Cosa faresti se un giorno uscendo di casa ti trovassi nientemeno che un elefante davanti alla porta con una lettera che dice: “Il mio proprietario mi ha abbandonato perché non ce la fa più a mantenermi e confida che Lei, di cui è noto il buon cuore, voglia prendersi cura di me”?

Certo, un elefante non è semplice da gestire e quando finisce intrappolato sulla cima di un albero, persino i pompieri non sanno come fare a tirarlo giù! Non resta altro rimedio che costruirgli un paio d’ali. Ma se poi con queste ali il nostro eroe si diverte a sorvolare i cieli dell’Argentina, allora sì che cominciano i guai!

 

 

Diana Wynne Jones, Earwig e la strega, Salani, 10,00 €

La sinossi:

Gli orfanotrofi sono posti orribili. Ma Earwig adora il St. Morwaid perché, da quando è stata lasciata ancora in fasce all’ingresso dell’istituto, tutti fanno esattamente quello che vuole. Le cose cambiano il giorno in cui una coppia un po’ inquietante (che si sforza di apparire normale) decide di adottare proprio lei. Earwig viene così catapultata nella misteriosa abitazione di Bella Yaga e Mandragora, tra stanze segrete, pozioni e libri di magia, e non ci metterà molto a scoprire che la sua nuova “mamma” è una strega, con tutte le conseguenze che ne derivano! Ma grazie alla sua intelligenza e al prezioso aiuto di Thomas, un gatto parlante, Earwig troverà il modo di farsi rispettare. Una piccola storia di grande coraggio, che insegna a non abbattersi mai, nemmeno quando tutto sembra prendere la piega sbagliata. Età di lettura: da 7 anni.

 

 

Roger Zelazny, Il segno dell’unicorno. Le cronache di Ambra. Vol. 3, Fanucci, 12,90 €

Nuova edizione. La sinossi:

Ambra è l’unico mondo perfetto. Attorno a esso ruotano tutti gli Universi nei quali si muovono i mondi che sono proiezioni della realtà e, in quanto tali, chiamati Ombre. Oltre questi piani di esistenza c’è una regione misteriosa e dimenticata che si protende oltre il tempo e lo spazio e dalla quale proviene un oscuro pericolo: mostruose creature demoniache accerchiano il mondo nel quale si trovano il trono e la Famiglia Reale di Ambra. I Principi e le Principesse di Ambra sono costretti a stabilire una tregua nella lotta per la successione e far fronte al pericolo comune. Domande inattese scuotono gli universi dalle loro fondamenta. Davvero Ambra è l’unica realtà? Anche lei fa parte di un disegno ancora più grande, che si perde nei meandri del tempo? Qual è il significato dell’Unicorno, l’emblema che fregia la bandiera di Ambra? Una misteriosa ragazza ha percorso il Disegno acquistando la facoltà di viaggiare di mondo in mondo, fino alle Corti del Caos. Corwin, il più valoroso tra i Principi di Ambra, fa ritorno nel suo regno accompagnato da Ganelon, leggendario eroe proveniente da Avalon, un’Ombra scomparsa nella notte dei tempi…

 

 

Roger Zelazny, La mano di Oberon, Fanucci. Le cronache di Ambra. Vol. 4, 12,90 €

Nuova edizione. La sinossi:

Attraverso la misteriosa strada nera, le forze del male sciamano all’interno dell’Ombra. L’antica e misteriosa fonte del potere della famiglia reale è ora rivelata, e un patto scellerato tra un principe sventurato e le legioni del Caos ha spinto il mondo sull’orlo della catastrofe, minacciandone la sopravvivenza. La battaglia finale sta per avere luogo, il destino di Ambra sembra ormai irrimediabilmente segnato. Corwin e gli altri principi rimasti fedeli al regno dovranno schierare tutte le loro forze se vogliono sperare di respingere il soverchiale nemico, tra le cui fila ora combatte quello che un tempo Corwin amava come un fratello ma che si è rivelato il più meschino dei traditori. Riusciranno i difensori di Ambra a evitare che coloro i quali vogliono la distruzione del regno raggiungano il Disegno, l’entità che ha creato il mondo e che rende capaci di plasmare l’universo? Il quarto capitolo delle “Cronache di Ambra”.

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George R.R. Martin: Le cronache del ghiaccio e del fuoco e il mondo di Westeros

Probabilmente la domanda fatta più spesso ai motori di ricerca che indirizza nuovi lettori sul mio blog riguarda il numero e il titolo dei romanzi che compongono Le cronache del ghiaccio e del fuoco. Anche se ho già risposto a quest’interrogativo qualche nuova opera è stata pubblicata – non romanzi, ma non esistono solo loro – perciò all’inizio del mese ho pubblicato su FantasyMagazine un aggiornamento, che ora ripropongo qui.

Con la settima stagione di Il trono di spade conclusa da poco gli spettatori della serie televisiva creata da David Benioff e D.B. Weiss sono quasi giunti al termine del loro percorso. Nel 2018 l’ottava e ultima stagione risolverà definitivamente – in un modo o nell’altro – i principali problemi che turbano il continente di Westeros.

Ben diversa è la situazione per i lettori di Le cronache del ghiaccio e del fuoco, la saga letteraria creata da George R.R. Martin su cui la serie televisiva è (sempre più liberamente) basata. La storia di Martin è iniziata molti anni fa, con volumi pubblicati più volte, in alcuni casi in formati e con titoli diversi (in italiano, ma in qualche caso anche in inglese), al punto che per i lettori è diventato difficile orientarsi nella moltitudine di pubblicazioni. Anche la più semplice delle domande, da quanti libri è composta la saga, può avere risposte differenti a seconda dell’edizione considerata.

Edizioni americana e inglese

La prima idea per Le cronache del ghiaccio e del fuoco, secondo quanto dichiarato da Martin in diverse interviste, risale al 1991, anche se per un paio d’anni lo scrittore ha lavorato alla saga a tempo perso in quanto già impegnato con altri progetti. Il primo romanzo, A Game of Thrones, è stato pubblicato ne al 1996, i due successivi, A Clash of Kings (1999) e A Storm of Swords (2000), sono arrivati in tempi piuttosto brevi. Successivi cambi di idee relativi alla struttura della saga uniti a una maggiore complessità dell’intreccio hanno portato l’autore ad allungare i tempi di scrittura, al punto che se i primi tre romanzi sono stati pubblicati nell’arco di un quinquennio, nei successivi 17 anni in libreria sono arrivati due soli romanzi. Si tratta di A Feast For Crows, pubblicato nel 2005, e di A Dance with Dragons, pubblicato in quello stesso 2011 in cui sugli schermi televisivi è arrivata la prima stagione di Il trono di spade. Martin comunque è ben lontano dall’aver terminato il suo lavoro, visto che per sua stessa ammissione alla fine la saga sarà composta da sette romanzi. Ai cinque già pubblicati dovrebbero aggiungersi The Winds of Winter e A Dream of Spring, attualmente in corso di scrittura. Il condizionale però è d’obbligo. Inizialmente Martin aveva ipotizzato di scrivere una trilogia, ed è un progetto in tre libri ciò che ha venduto all’editore. In seguito il crescere della storia lo ha costretto a riformulare i suoi piani ipotizzando la scrittura prima di quattro romanzi, poi di sei e infine di sette. Sette quindi è il numero definitivo, almeno fino al momento in cui Martin non terminerà di scrivere o non dichiarerà di aver cambiato nuovamente idea.

Questi i romanzi da cui è composta l’edizione statunitense (Bantam) di A Song of Ice and Fire:

A Game of Thrones (1996);

A Clash of Kings (1999);

A Storm of Swords (2000);

A Feast for Crows (2005);

A Dance with Dragons (2011);

The Winds of Winter (in corso di scrittura);

A Dream of Spring (in corso di scrittura).

Dato che il terzo e il quinto romanzo della serie sono notevolmente più lunghi rispetto agli altri l’editore britannico (HarperVoyager) li ha divisi, nell’edizione paperback, in due volumi, distinguendoli con l’introduzione di un sottotitolo. In questo caso sono stette i volumi in commercio, con almeno due di futura pubblicazione:

A Game of Thrones;

A Clash of Kings;

A Storm of Swords, Part 1: Steel and Snow (fino al capitolo 41 del romanzo);

A Storm of Swords, Part 2: Blood and Gold (dal capitolo 42 alla fine);

A Feast for Crows;

A Dance with Dragons, Part 1: Dreams and Dust (fino al capitolo 40 del romanzo);

A Dance with Dragons, Part: After the Feast (dal capitolo 41 alla fine);

The Winds of Winter (in corso di scrittura);

A Dream of Spring (in corso di scrittura).

L’Italia: l’edizione in 12 volumi

Quando Le cronache del ghiaccio e del fuoco sono arrivate in Italia, alla fine del 1999, il genere fantasy era ritenuto ancor più di nicchia di quanto non sia ora. L’esplosione del fenomeno Harry Potter o il rilancio di Il signore degli anelli grazie alla trilogia filmica di Peter Jackson non c’erano ancora stati, perciò Mondadori poteva solo sperare in un successo dell’opera che si accingeva a pubblicare ma senza avere alcuna certezza. Per questo la casa editrice ha optato per una divisione dei romanzi originali in due volumi, in tre nel caso dei romanzi più lunghi (terzo e quinto). Con questo tipo di divisione i libri italiani sono diventati dodici. Va detto che molti editori stranieri hanno adottato una simile strategia di suddivisione dei romanzi originali in più volumi, anche perché i singoli mercati nazionali sono molto più piccoli di quello in lingua inglese.

I titoli italiani, che solo in alcuni casi rispecchiano quelli originali, sono stati scelti dal traduttore della saga, Sergio Altieri. Sulla copertina di ogni libro, più in piccolo rispetto al resto, compare il nome della saga, Le cronache del ghiaccio e del fuoco. Dopo circa un anno dalla pubblicazione nell’edizione rilegata i libri sono stati ripubblicati in edizione tascabile nella collana Oscar bestsellers, mantenendo la stessa suddivisione e gli stessi titoli adottati in precedenza. In questo caso il nome della saga compare solo all’interno dei volumi e non sulla loro copertina. Quanto ai rilegati, sono usciti di commercio qualche tempo dopo la pubblicazione in versione tascabile, prassi assolutamente normale per quegli editori che pubblicano edizioni diverse degli stessi titoli.

Nel 2016 Mondadori ha iniziato a riproporre il suo intero catalogo tascabile spostando di collana alcuni titoli, creando collane nuove e in molti casi cambiando la grafica. Per Martin l’editore ha optato sia per un passaggio di collana, con i volumi ripubblicati nella neonata collana Oscar fantastica, sia per un cambio di grafica. I vecchi titoli scelti da Altieri sono stati mantenuti, ma in questo caso sono stati scritti con caratteri più piccoli rispetto al nome della saga, stampato nuovamente in copertina e diventato Il trono di spade per fornire ai lettori una più immediata identificazione con la serie televisiva. Poiché l’edizione in Oscar fantastica ha preso il posto di Oscar bestsellers, chi possiede i volumi più vecchi si troverà a dover comprare libri dall’aspetto esterno diverso nel momento in cui potrà andare avanti con gli acquisti. Anche nelle edizioni più vecchie comunque c’erano stati cambiamenti di grafica, con i primi due volumi in edizione rilegata notevolmente diversi dagli altri, e un ulteriore cambiamento dal decimo volume in poi.

Un cambiamento più importante riguarda la traduzione. Abbastanza presto i lettori si sono resi conto che Altieri si è preso diverse libertà, ed è stato vittima di diverse sviste, nel rendere in italiano quel che Martin aveva scritto in inglese. Il caso più famoso riguarda la trasformazione di un cervo morto in un unicorno, animale a giudizio di Altieri “più magico”, laddove Martin aveva inserito contemporaneamente la carcassa di un animale e un simbolo araldico.

Le cronache del ghiaccio e del fuoco: una traduzione contestata

ARTICOLO DI MARTINA FRAMMARTINO LUNEDÌ, 11 MARZO 2013

La traduzione delle Cronache del ghiaccio e del fuoco di George R.R. Martin è da anni al centro di una forte polemica. Vediamo alcuni punti del lavoro svolto da Sergio Altieri.

Dopo numerose proteste da parte dei lettori italiani, nel 2013 Mondadori ha deciso di correggere alcuni errori segnalatigli dai lettori stessi. Per questo i libri stampati dopo la primavera di quell’anno contengono un testo differente in numerosi dettagli dai libri stampati in precedenza. L’edizione in dodici volumi (versione rilegata e collana Oscar bestsellers, andate fuori catalogo già da tempo, e collana Oscar fantastica, attualmente in commercio) è composta da:

Il trono di spade (prima edizione italiana 1999, fino al capitolo 35 di A Game of Thrones);

Il grande inverno (prima edizione 2000, dal capitolo 36 di A Game of Thrones alla fine);

Il regno dei lupi (prima edizione 2001, fino al capitolo 31 di A Clash of Kings);

La regina dei draghi (prima edizione 2001, dal capitolo 32 di A Clash of Kings alla fine);

Tempesta di spade (prima edizione 2002, dal prologo al capitolo 27 di A Storm of Swords);

I fiumi della guerra (prima edizione 2002, dal capitolo 28 al capitolo 55 di A Storm of Swords);

Il portale delle tenebre (prima edizione 2003, dal capitolo 56 alla fine di A Storm of Swords);

Il dominio della regina (prima edizione 2006, fino al capitolo 23 di A Feast for Crows);

L’ombra della profezia (prima edizione 2007, dal capitolo 24 di A Feast for Crowsalla fine);

I guerrieri del ghiaccio (prima edizione 2011, dal prologo al capitolo 24 di A Dance with Dragons);

I fuochi di Valyria (prima edizione 2012, dal capitolo 25 al capitolo 47 di A Dance with Dragons);

La danza dei draghi (prima edizione 2012, dal capitolo 48 alla fine di A Dance with Dragons).

Ovviamente con The Winds of Winter e A Dream of Spring ancora in corso di scrittura non è possibile sapere quanto saranno lunghi e di conseguenza in quanti volumi verranno divisi da Mondadori. L’unica cosa certa è che a tradurli non sarà più Sergio Altieri, morto improvvisamente lo scorso 16 giugno.

Le edizioni integrali

Nell’autunno del 2011, contemporaneamente alla trasmissione italiana su Sky di Il trono di spade, Mondadori ha iniziato la ripubblicazione dei romanzi nella loro versione integrale. La collana era quella dei Grandi bestseller, mentre la copertina riproponeva la locandina della stagione televisiva in corso di trasmissione in quel periodo. Visto il dichiarato legame con la serie televisiva, sottolineato anche dalla scritta “la serie originale HBO”, il titolo in grande era quello della serie, Il trono di spade, mentre in piccolo erano riportati i nomi dei volumetti della precedente edizione. Il font utilizzato, come avverrà anche in seguito per Oscar fantastica, era quello televisivo. Al ritmo di un volume all’anno questa serie è stata portata avanti fino al 2015, con la riproposizione di A Dance with Dragons. Anche in questo caso la traduzione è stata corretta dopo la primavera del 2013.

Nel 2016, con i passaggi di collana, l’intera serie è stata ripubblicata nella collana Oscar absolute, con una copertina un po’ più pesante a cui sono state aggiunte delle alette, mentre i libri nella collana Grandi bestseller sono andati fuori produzione. Questi i titoli:

Il trono di spade e il grande inverno (prima pubblicazione italiana 2011, corrisponde a A Game of Thrones);

Il trono di spade. Il regno dei lupi-La regina dei draghi (prima pubblicazione 2012, corrisponde a A Clash of Kings);

Il trono di spade. Tempesta di spade-I fiumi della guerra-Il portale delle tenebre(prima pubblicazione 2013, corrisponde a A Storm of Swords);

Il trono di spade. Il dominio della regina-L’ombra della profezia (prima pubblicazione 2014, corrisponde a A Feast for Crows);

Il trono di spade. I guerrieri del ghiaccio-I fuochi di Valyria-La danza dei draghi(prima pubblicazione 2015, corrisponde a A Dance with Dragons).

Il successo della serie televisiva ha rilanciato le vendite dei romanzi al di là di ogni più ottimistica previsione. Dirigenti della casa editrice Mondadori hanno dichiarato che Martin è diventato l’autore più importante del catalogo Oscar, superando anche un mostro sacro come Italo Calvino. Per questo nel 2012 l’editore ha iniziato a pubblicare i romanzi in edizione integrale con copertina rigida in finta pelle che qualcuno ha scherzosamente definito “pelle di drago”. Dalla battuta è successivamente nato il nome della collana, I draghi. L’edizione, intesa come da collezione, mostra in copertina i loghi delle più importanti casate dei Sette Regni. Il font ancora una volta è quello televisivo, ma la saga continua a chiamarsi Le cronache del ghiaccio e del fuoco. I titoli dei dodici volumi sono scomparsi e i romanzi sono contraddistinti unicamente dal numero d’ordine. Questo l’elenco:

Il trono di spade. Libro primo delle Cronache del ghiaccio e del fuoco (2012, corrisponde a A Game of Thrones);

Il trono di spade. Libro secondo delle Cronache del ghiaccio e del fuoco (2013, corrisponde a A Clash of Kings);

Il trono di spade. Libro terzo delle Cronache del ghiaccio e del fuoco (2013, corrisponde a A Storm of Swords);

Il trono di spade. Libro quarto delle Cronache del ghiaccio e del fuoco (2014, corrisponde a A Feast for Crows);

Il trono di spade. Libro quinto delle Cronache del ghiaccio e del fuoco (2015, corrisponde a A Dance with Dragons).

I libri inesistenti, quelli introvabili e le serie soppresse

Questi i titoli dei libri disponibili in questo momento in libreria. Esistono anche titoli fantasma, ipotesi fatte in casa editrice e scartate prima della pubblicazione dell’edizione rilegata, ma che comunque sono in una certa misura diventati famosi.

Prima o poi mi comprerò uno scanner nuovo, fino a quel momento dovrete accontentarvi delle foto. Questa non ha voluto saperne di venire bene.

In previsione del lancio del sesto libro Mondadori aveva stampato del materiale promozionale e lo aveva inserito in volumi di altri autori, in modo da attirare l’attenzione dei lettori. Il titolo annunciato, però, non era quel I fiumi della guerra con cui il volume sarebbe poi arrivato nelle librerie, ma Il popolo libero. Alla fine questo titolo non è stato utilizzato, ma la sua esistenza ha creato confusione riguardo un presunto romanzo introvabile. Anche l’ottavo e il nono volume della saga sono stati annunciati con titoli diversi rispetto a quelli con cui sono poi giunti in libreria e in rete è ancora possibile trovare qualche notizia in cui si citano gli inesistenti Il regno della regina Cersei e La guerra dei Sette Regni.

Altre edizioni sono state stampate e successivamente soppresse. Nel 2012 Il trono di spade, inteso come prima metà di A Game of Thrones, è stato stampato nella Smart collection, una collana a basso costo dalla grafica molto simile a quella degli Oscar bestsellers. Si trattava di un’operazione volta a far scoprire l’autore grazie a un prezzo capace di invogliare all’acquisto, ma il volume era destinato fin dall’origine a rimanere isolato. Del resto la grafica simile a quella dell’altra edizione consente di accostare questo libro agli altri senza il brutto effetto estetico che normalmente caratterizza il passaggio da una collana all’altra.

Un progetto a lungo termine era invece quello della collana da edicola Urania. All’epoca diretta da Sergio Altieri, per un certo periodo oltre alla serie tradizionale Urania ha proposto una serie denominata Le grandi saghe. Il primo volume, pubblicato nel luglio del 2007, era Il gioco del trono, traduzione integrale di A Game of Thrones di cui, per una volta, manteneva anche il titolo. Lo scontro di re è arrivato a un anno di distanza, Tempesta di spade, suddiviso in due parti, nel 2009, e infine Il banchetto dei corvi nel 2010. La chiusura di Le grandi saghe e la diminuzione dei titoli pubblicati da Urania hanno fatto sì che il quinto romanzo della serie non sia mai arrivato in edicola. A meno di improbabili cambi di idee in casa editrice, questa serie è definitivamente chiusa. I titoli dell’edizione Urania:

Il gioco del trono (traduzione di A Game of Thrones, luglio 2007);

Lo scontro dei re (traduzione di A Clash of Kings, luglio 2008);

Tempesta di spade parte prima (traduzione fino al capitolo 42 di A Storm of Swords, luglio 2009

Tempesta di spade parte seconda (traduzione dal capitolo 43 di A Storm of Swords, novembre 2009)

Il banchetto dei corvi (luglio 2010).

Altro progetto accantonato per sempre è quello di Le cronache del ghiaccio e del fuoco volume 1. Pubblicato nella primavera del 2011, nei giorni in cui Game of Thrones giungeva per la prima volta sugli schermi televisivi statunitensi, il volume comprende sia A Game of Thrones che A Clash of Kings, ma è penalizzato da difetti come l’estrema compressione del testo che ne rende più difficile la lettura, l’assenza delle cartine e soprattutto l’assenza del primo appendice relativo alle nobili case, con conseguente rischio di spoiler altissimo per i lettori che dovessero consultare l’unico appendice presente, quello di A Clash of Kings. Dei problemi del libro ho parlato più approfonditamente qui:

Le cronache del ghiaccio e del fuoco: nuova edizione per la saga di George R.R. Martin

ARTICOLO DI MARTINA FRAMMARTINO LUNEDÌ, 9 MAGGIO 2011

Mondadori ripubblica in un unico volume Il trono di spade, Il grande inverno, Il regno dei lupi e La regina dei draghi. E ai vecchi problemi ne aggiunge di nuovi. Ne valeva la pena?

Malgrado l’indicazione “volume 1” presente sul volume gigante, il seguito in questo formato non è stato e non sarà mai pubblicato, come confermato da dirigenti della casa editrice. La pubblicazione, alcuni mesi dopo, del primo romanzo nella collana Grandi bestseller, ha indicato chiaramente quale fosse la strada scelta dall’editore.

L’ultima serie soppressa è quella dei Flipback. La collana, nata nel 2014, era caratterizzata da un formato estremamente ridotto e dal testo scritto non in orizzontale ma in verticale, quindi il libro andava girato di 90° per poter essere letto. In questo formato Mondadori ha pubblicato Il trono di spade. Libro primo delle Cronache del ghiaccio e del fuoco, che corrisponde ad A Game of Thrones. Il secondo volume avrebbe dovuto essere pubblicato l’anno successivo ma la collana Flipback è stata soppressa, quasi certamente a causa delle basse vendite, perciò A Clash of Kings non è mai uscito in questo formato.

I finti racconti

Esistono diversi testi incentrati su alcune trame specifiche della saga. Il primo è Blood of the Dragon, vincitore di un Premio Hugo nel 1997 come miglior romanzo breve. Questo però non è un romanzo, anche se come tale è stato pubblicato sull’Asimov’s Science Fiction Magazine nel 1996, ma un’estrapolazione dei dieci capitoli dedicati a Daenerys in A Game of ThronesBlood of the Dragon è arrivato anche in Italia con il titolo Sangue di drago all’interno dell’antologia ormai fuori catalogo I Premi Hugo 1995-1998 pubblicata dalla Casa editrice Nord.

Path of the Dragon è composto dai capitoli di Daenerys in A Storm of Swords ed è stato pubblicato su Asimov’s Science Fiction nel dicembre del 2000. Arms of Kraken, pubblicato su Dragon nel marzo del 2003, riunisce quattro capitoli dedicati alle Isole di Ferro e ai membri della casata Greyjoy ed è integralmente compreso in A Feast for Crows. Altri tre capitoli dedicati a Daenerys e pubblicati in un opuscolo disponibile alla Book Expo del 2005, la cui pubblicazione era stata inizialmente ipotizzata in A Feast for Crows, sono stati successivamente spostati da Martin in A Dance with Dragons, e quindi sono apparsi in volume molto tempo dopo la loro prima diffusione. Un ultimo estratto da A Feast for CrowsCaptain of the Guards, è stato pubblicato da Bantam per un’altra edizione della Book Expo.

Nessuno di questi estratti è mai stato tradotto e pubblicato in italiano al di fuori dei romanzi di cui fanno parte, come non sono stati tradotti i singoli capitoli pubblicati occasionalmente da Martin sul suo blog o inseriti come bonus nell’edizione paperback di A Dance with Dragons, all’interno di App legate ai romanzi o da lui letti a varie convention. L’unica eccezione è Arianne, un estratto di The Winds of Winter, tradotto in italiano da Altieri, pubblicato nell’estate 2016 e scaricabile come ebook gratuito dai principali siti di vendita online.

Dunk ed Egg

Il mondo creato da Martin non si esaurisce in quella storia che inizia con la morte di Jon Arryn e negli intrighi politici e le guerre che ne conseguono, ma si espande anche all’indietro. Al di là dei retroscena che l’autore sta lentamente svelando nelle pagine dei romanzi, alcuni racconti ambientati una novantina d’anni prima rispetto agli eventi più famosi mostrano una terra in cui a regnare sono i Targaryen e l’atmosfera è molto meno cupa. Non che non ci siano problemi o svolte drammatiche, ma la minaccia apocalittica degli Estranei è ben lontana e almeno superficialmente il regno può definirsi in pace.

I protagonisti di queste storie sono un cavaliere errante, ser Duncan l’Alto detto Dunk, e il suo scudiero Egg, e nonostante le loro vicende siano ambientate ben prima rispetto al regno di Robert Targaryen, fra le pagine che li vedono coinvolti spuntano diversi elementi che acquisteranno nuova luce all’interno dei romanzi.

Martin ha scritto la prima delle storie che li vede coinvolti, Il cavaliere errante (The Hedge Knight), per Legends, un’antologia pubblicata nel 1998 in cui Robert Silverberg aveva riunito racconti di diversi autori famosi ambientati nei loro mondi più importanti. Nel corso degli anni a questa storia hanno fatto seguito La spada giurata (The Sworn Sword, pubblicata nel 2003 in Legends II) e Il cavaliere misterioso (The Mystery Knight, pubblicata nel 2010 in Warriors). Di altri racconti, parzialmente scritti o solo in fase di ideazione nella mente dell’autore, sono noti i titoli ipotetici: The She-Wolf of WinterfellThe Village HeroThe SellswordThe ChampionThe Kingsguard e The Lord Commander.

Il cavaliere errante è comparso in numerose antologie italiane: Legends 2 (Sperling & Kupfer, 2002, ormai fuori catalogo), I re di sabbia (Mondadori, 2008 e 2014 nell’edizione tascabile), I canti del sogno. Ediz. integrale. Volume secondo(Mondadori, 2016) e Il cavaliere dei Sette Regni.

Il cavaliere dei Sette Regni è un’antologia dedicata proprio alle gesta di Dunk ed Egg e raccoglie secondo la corretta sequenza cronologica Il cavaliere erranteLa spada giurata e Il cavaliere misterioso, con questi due ultimi testi che in precedenza erano inediti in Italia. L’antologia è stata pubblicata in edizione rilegata nel 2014, in edizione tascabile nel 2015 e in edizione rilegata illustrata da Gary Gianni nel 2016.

La recensione del libro:

Il cavaliere dei Sette Regni

ARTICOLO DI MARTINA FRAMMARTINO LUNEDÌ, 5 MAGGIO 2014

 

Il mondo del ghiaccio e del fuoco e i Targaryen

Il mondo creato da Martin ha una storia molto lunga. Gli accenni che compaiono nei punti più disparati dei romanzi e che si riferiscono a diverse epoche storiche e a diverse località hanno stuzzicato la curiosità dei lettori, al punto che in molti hanno espresso il desiderio di saperne di più. Alcuni anni fa lo stesso Martin, insieme a Elio Garcia e Linda Antonsson, fondatori del sito www.westeros.org, ha deciso di realizzare un volume che non solo riunisse tutti i frammenti d’informazione già disponibili nei romanzi ma che narrasse in modo accurato l’intera storia del continente di Westeros e che gettasse qualche sguardo anche al continente di Essos e alle terre più lontane.

Dal loro sforzo congiunto è uscito Il mondo del ghiaccio del fuoco (2014), libro illustrato scritto come se fosse un saggio di storia realizzato da uno dei maestri che vivono in Westeros. L’espediente ha consentito a Martin di tralasciare tutti quei dettagli ignoti agli abitanti dei Sette Regni su cui potrebbe voler giocare alcune svolte della trama dei prossimi romanzi.

La recensione del libro:

Il mondo del ghiaccio e del fuoco

ARTICOLO DI MARTINA FRAMMARTINO LUNEDÌ, 10 NOVEMBRE 2014

La storia narrata in Il mondo del ghiaccio e del fuoco inizia in quell’epoca leggendaria nota come il Tempo dell’Alba, parla dei Figli della foresta, dei Primi Uomini e della Lunga Notte, e gradualmente si avvicina a periodi in cui le leggende sono sostituite da una storia scritta e da documenti relativamente affidabili. Su quest’ultimo periodo, in particolare sui trecento anni in cui Casa Targaryen ha dominato il contiinente di Westeros, Martin ha scritto troppo. Se il volume avesse contenuto tutto quel che George ha scritto la sua struttura ne sarebbe stata notevolmente sbilanciata. Per questo Il mondo del ghiaccio e del fuoco comprende solo i riassunti delle vicende dei sovrani Targaryen, con la versione integrale delle loro storie che al momento si trova soltanto nel computer o nella mente di Martin.

Alcuni estratti di queste storie, più lunghi rispetto a quanto narrato in Il mondo del ghiaccio e del fuoco, ma ugualmente più brevi rispetto a quanto ideato da Martin, sono stati pubblicati in momenti e luoghi diversi sotto forma di racconti.

Il primo è The Princess and the Queen, pubblicato nel 2013 nell’antologia Dangerous Women. Il racconto è ambientato all’epoca della guerra fratricida nota come Danza dei Draghi, negli anni 129-131 dall’arrivo di Aegon in Conquistatore sul continente. L’edizione italiana La principessa e la regina compare in La principessa e la regina e altre storie di donne pericolose, primo dei due volumi in cui è stata suddivisa la traduzione di Dangerous Women.

Il secondo, The Rogue Prince, è stato pubblicato nel 2014 nell’antologia Rogues, ma al momento non è stato tradotto in italiano. I protagonisti sono re Viserys I Targaryen, che ha regnato fra il 103 e il 129, e suo fratello Daemon.

Il terzo, The Sons of the Dragons, verrà pubblicato il prossimo 10 ottobre in The Book of the Swords, antologia multiautore curata da Garner Dozois. Da quel che si sa i protagonisti saranno il secondo e il terzo sovrano Targaryen, Aenys I e Maegor il Crudele, quindi il periodo in cui è ambientata dovrebbe oscillare fra gli anni 37 e 48.

Da anni Martin progetta di pubblicare la storia dei Targaryen nella sua versione integrale e non solo in quella ridotta di questi racconti o in quella ancor più ridotta di Il mondo del ghiaccio e del fuoco in un volume intitolato Fire and Blood. Recentemente ha spiegato di aver scritto così tanto da aver deciso di suddividere Fire and Blood in due parti, la prima che andrà dalla conquista di Aegon I alla reggenza di Aegon III Veleno di Drago, quindi poco dopo la Danza dei Draghi, la seconda che inizierà con il regno di Aegon III e si concluderà con la ribellione di Robert Baratheon:

George R.R. Martin nel passato di Westeros in attesa di The Winds of Winter

ARTICOLO DI MARTINA FRAMMARTINO MARTEDÌ, 25 LUGLIO 2017

The Books of Swords e Fire and Blood esploreranno i regni dei Targaryen, mentre George R.R. Martin continua a lavorare sul futuro che narrerà in The Winds of Winter.

I graphic novel e le opere collaterali

Intorno al mondo creato da Martin ruotano diversi libri. Tralasciando i saggi che analizzano la saga e i volumi strettamente legati alla serie televisiva, vediamo quali sono le opere che in qualche modo sono state realizzate a partire dai romanzi o dai racconti.

Da ciascuno dei racconti di Dunk ed Egg è stato realizzato un graphic novel. The hedge knight. Il cavaliere errante è l’opera con cui la casa editrice Italycomics ha iniziato le sue pubblicazioni nel 2004. Il volume è stato ripubblicato nel 2010 contemporaneamente alla prima edizione di The hedge knight. Spada giurata. I testi sono stati adattati da Ben Avery, le illustrazioni realizzate da Mike S. Miller. Il graphic novel di The Mystery Knight, firmato dagli stessi autori, è in corso di pubblicazione negli Stati Uniti, e al momento non ci sono notizie riguardo a un’edizione italiana.

ARTICOLO DI MARTINA FRAMMARTINO LUNEDÌ, 31 LUGLIO 2017

Il secondo romanzo di Le cronache del ghiaccio e del fuoco e il terzo racconto di Il cavaliere dei Sette Regni di George R.R. Martin sono stati adattati in due graphic novel.

L’adattamento di A Game of Thrones è stato sceneggiato da Daniel Abraham, illustrato da Tommy Patterson e pubblicato da Italycomics in 24 fascicoli, successivamente raccolti in quattro libri, fra il 2011 e il 2015. Per la traduzione l’editore ha scelto di mantenere il titolo originale del romanzo e ha compiuto numerose scelte di traduzione diverse rispetto ai romanzi.

La pubblicazione dell’adattamento di A Clash of Kings, sceneggiato da Landry Quinn Walker e illustrato da Mel Rubi, è appena iniziata in lingua originale. Non ci sono ancora notizie riguardo a un’eventuale traduzione italiana.

L’arguzia e la saggezza di Tyrion Lannister (2013) è un libretto di citazioni. Contiene alcune delle frasi più famose dette da Tyrion lannister nei quattro romanzi in cui compare ed è stato curato da Jane Johnson, l’editor inglese del romanzo, e illustrato da Jonty Clark.

ARTICOLO DI MARTINA FRAMMARTINO MERCOLEDÌ, 17 SETTEMBRE 2014

Riunite insieme le migliori battute del personaggio più amato da George R.R. Martin.

The Lands of Ice and Fire (2012) è un cofanetto contenente dodici mappe a colori di grandi dimensioni (61×91 centimetri) realizzate da Jonathan Roberts. Non esiste un’edizione italiana, e per quanto non sia necessario conoscere l’inglese per apprezzare le mappe bisogna tenere presente che i nomi sono scritti nella versione originale. Impossibile quindi trovare Approdo del Re o Grande Inverno, molto meglio cercare King’s Landing o Winterfell.

ARTICOLO DI MARTINA FRAMMARTINO MERCOLEDÌ, 28 NOVEMBRE 2012

La geografia delle Cronache del ghiaccio e del fuoco di George R.R. Martin illustrata in dodici mappe.

A Feast of Ice and Fire (2012), scritto da Chelsea Monroe-Cassel e Sariann Lehrer, è un libro di ricette ispirato alla saga. Per ogni piatto viene spiegato il procedimento di cottura sia usando metodi medievali che usando sistemi più moderni. Martin ha apprezzato così tanto il libro da averne scritto l’introduzione e da considerarlo il libro ufficiale di cucina del suo mondo.

ARTICOLO DI MARTINA FRAMMARTINO VENERDÌ, 21 DICEMBRE 2012

Dalle Cronache del ghiaccio e del fuoco di George R.R. Martin nasce un libro di cucina.

Nel 2015, con l’esplosione di popolarità dei libri da colorare per adulti è arrivato in Italia Il trono di spade. Il coloring book ufficiale, libro di un centinaio di pagine contenenti illustrazioni ispirate alla saga e realizzate da John Howe, Levi Pinfold, Adam Stower, Yvonne Gilbert e Tomislav Tomić.

In conclusione…

Le cronache del ghiaccio e del fuoco sono tutt’altro che finite, anche se la serie televisiva si sta rapidamente avviando verso la sua conclusione. I contatti fra le due versioni della stessa storia, molto più stretti all’inizio, sono via via diminuiti con il procedere delle vicende. Se la prima stagione di Il trono di spade segue in maniera piuttosto fedele gli avvenimenti di A Game of Thrones e la seconda rispecchia, in modo un po’ più distante, quelli di A Clash of Kings, con la terza stagione le due opere iniziano a prendere strade diverse. Gli avvenimenti di A Storm of Swords sono suddivisi fra terza, quarta e quinta stagione, e a partire dalla quarta iniziano a mescolarsi con quanto narrato in A Feast for Crows e in A Dance with Dragons, e questo senza considerare le numerose differenze, come i personaggi esistenti solo fra le pagine dei libri o solo sullo schermo televisivo. A partire dalla quinta stagione poi Benioff e Weiss hanno iniziato a inserire nella storia i primi elementi non ancora narrati da Martin, e dalla sesta stagione in poi sono andati avanti basandosi solo sulle informazioni ricevute a voce dallo scrittore e sulla loro fantasia. Fino alla pubblicazione di The Winds of Winter e A Dream of Spring sarà impossibile dire quanta parte della storia che sta giungendo in televisione è stata decisa da Martin e quanta dai produttori.

Con la cronologia fra romanzi e televisione che non combaciano più, chi volesse leggere i romanzi ora potrebbe scegliere fra tre formati diversi. Il più pratico è quello dei dodici volumetti nella collana Oscar fantastica, nell’ordine Il trono di spadeIl grande invernoIl regno dei lupiLa regina dei draghiTempesta di spadeI fiumi della guerraIl portale delle tenebreIl dominio della reginaL’ombra della profeziaI guerrieri del ghiaccioI fuochi di ValyriaLa danza dei draghi. Il più economico è quello della collana Oscar absolute, che sotto il titolo generico Il trono di spade riporta per ciascun romanzo i titoli dei vari volumetti riuniti al suo interno, nell’ordine Il trono di spade e Il grande inverno per il primo, Il regno dei lupi e La regina dei draghi per il secondo, Tempesta di spadeI fiumi della guerra e Il portale delle tenebre per il terzo, Il dominio della regina e L’ombra della profezia per il quarto e I guerrieri del ghiaccioI fuochi di Valyria e La danza dei draghi per il quinto. Quest’edizione è disponibile anche in formato ebook. Il formato più bello è quello della collana I Draghi, che sotto il titolo generico Il trono di spade riporta la dicitura Libro primo (o secondo, o terzo…) delle Cronache del ghiaccio e del fuoco.

Per i più appassionati della storia di Westeros poi vanno ricordati Il cavaliere dei Sette RegniIl mondo del ghiaccio e del fuoco e La principessa e la regina.

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John E. Williams: Augustus

Di John E. Williams avevo letto un paio d’anni fa il famosissimo Stoner. Per quanto scritto bene, avevo trovato il libro troppo deprimente perché potesse piacermi, con un protagonista che più che vivere la sua vita in prima persona si lasciava vivere. Ho dato a Williams una seconda possibilità perché Augustus è un romanzo storico, genere che mi piace.

L’inizio non è stato dei migliori, nella nota introduttiva l’autore ha scritto

alcuni errori di fatto, in questo libro, sono voluti. Ho modificato l’ordine di numerosi avvenimenti. Ho inventato là dove i dati storici sono incerti o incompleti. E ho creato alcuni personaggi cui la Storia non fa cenno.

[…]

Ma, se in questo lavoro sono presenti delle verità, sono le verità della narrativa più che della Storia. Sarò grato a quei lettori che lo accoglieranno per ciò che vuol essere: un’opera dell’immaginazione.

Ok, questo è un romanzo storico o no? Siamo all’annoso problema, quanto c’è di inventato in questi romanzi? Io preferisco che, per quanto possibile, il romanzo sia fedele alla storia. È ovvio che i dialoghi siano inventati e i sentimenti dei personaggi pure, ma vorrei che i fatti tramandati dalla storia venissero narrati rispettando la giusta collocazione spazio-temporale, così come i ruoli svolti dai vari protagonisti dell’evento. Ho letto il libro di Conn Iggulden contenente i due romanzi Le porte di Roma e Il soldato di Roma, un bel po’ di anni fa, sbuffando tutto il tempo per le continue libertà che si prendeva lo scrittore. Alla fine, nella postfazione – che non posso citare perché alla prima occasione utile ho regalato il libro a una vendita per beneficenza – lo scrittore spiegava di aver volutamente modificato alcuni elementi per rendere più drammatica e avvincente la sua storia, come se la storia di Cesare non fosse avvincente di suo. Iggulden mi aveva decisamente irritata.

Preferisco di gran lunga l’approccio di Guy Gavriel Kay, che chiama il suo personaggio Rodrigo Belmonte e non Rodrigo Diaz, e che lo fa vivere in Al-Rassan piuttosto che in Spagna. I luoghi, l’atmosfera, li riconosco, ma sapendo che quel mondo è inventato non ho la pretesa di ritrovare fatti che so che nella nostra realtà storica sono avvenuti.

Con Ottaviano Augusto per la verità Williams correva, almeno con me, meno rischi di quanti ne corresse Iggulden con Caio Giulio Cesare, visto che conosco la vita di Cesare molto meglio di quanto conosca quella di suo nipote/figlio. Infatti, salvo per un paio di dettagli, non ho avuto sospetti sul fatto che Williams stesse giocando con la storia, al di là dell’inevitabile consapevolezza di essere impegnata a leggere un romanzo. E l’approccio di Kay in questo caso non sarebbe andato bene, mentre per Iggulden sarebbe stato un approccio più corretto. Iggulden narrava di guerre e di avventura, e quelle possono essere affascinanti indipendentemente dal mondo in cui sono vissute, Williams era interessato a un approfondimento psicologico che risuonava molto di più perché il protagonista era Ottaviano e non un qualsiasi personaggio inventato e, bene o male, noi conoscevamo la sua storia.

Io ho quest’edizione. Avete idea di quante volte l’immagine di copertina mi ha ingannata e io ho preso in mano il libro sottosopra per leggerlo?

Augustus è un romanzo costituito da testi scritti. Non ci sono dialoghi o eventi in presa diretta, ma una moltitudine di personaggi che scrivono – in genere a qualcun altro ma a volte anche a loro stessi – di eventi che hanno vissuto in prima persona. I tempi si intrecciano, a un documento scritto immediatamente dopo che un evento si è verificato ne può seguire un altro che lo illumina essendo stato scritto trent’anni dopo, e poi un altro ancora che dona un nuovo punto di vista a una distanza che magari è solo di un paio di anni dal fatto narrato. Ci sono riflessioni private, lettere di amici, documenti ufficiali, e lo stile varia a seconda di chi è l’autore del testo che stiamo leggendo e pure di chi è il destinatario. Con una struttura di questo tipo l’azione è molto meno importante della riflessione, e se il romanzo non ha certo un ritmo incalzante ne guadagna parecchio in profondità.

La storia è divisa in tre parti ed è chiusa da un epilogo. Nella prima parte il giovane Ottaviano prende gradualmente il potere e sconfigge tutti i suoi nemici. Noi sappiamo che lo farà, è storia, perciò possiamo sorridere di certi errori di valutazione e avere aspettative per particolari eventi che non avremmo se non conoscessimo il protagonista. Nella seconda parte assistiamo ai giochi di potere che ci sono intorno all’imperatore, fino alla designazione del suo successore. Nella terza parte, finalmente, è Augusto a narrare, nelle vesti di un uomo anziano che riflette su ciò che ha fatto donando una nuova luce a tutto quel che si è letto prima. Costruito da tanti piccoli tasselli, in cui il risultato finale è molto più della somma delle singole parti, Augustus è davvero un bel libro.

Un estratto: https://flipbook.cantook.net/?d=%2F%2Fedigita.cantook.net%2Fflipbook%2Fpublications%2F139516.js&oid=25&c=&m=&l=en&r=https://fazieditore.it&f=epub.

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Le torri di mezzanotte di Robert Jordan e Brandon Sanderson. Dal capitolo 51 alla fine

Rilettura di Le torri di mezzanotte di Robert Jordan e Brandon Sanderson.

51: Una prova

Min continua ad avere visioni.

«Callandor, tenuta in un pugno. La mano pare fatta di onice.»

Onice perché è una mano di pietra, perché è nera o tutt’e due? Comunque letta ora questa frase ha una sua precisa spiegazione. Naeff va a investigare alla Torre Nera e Rand si reca a Far Madding.

«È sempre stata una città importante, sai» disse Rand da vicino a Min, i suoi occhi distanti. «I Guardiani sono più recenti, ma la città era qui molto tempo fa. Aren Dashar, Aren Mador, Far Madding. Sempre una spina nel nostro fianco, quello era Aren Dashar. L’enclave degli Incastar, quelli timorosi del progresso, delle meraviglie. A quanto pare avevano il diritto di essere spaventati. Come vorrei aver dato ascolto a Gilgame…»

«Rand?» disse Min piano.

Questo lo fece uscire dalla sua fantasticheria. «Sì?»

«È davvero come hai detto? Hai quattrocento anni?»

«Quasi quattrocentocinquanta, suppongo. I miei anni in que­st’E­poca si aggiungono a quelli che avevo prima?»

Direi che Rand ora porta bene i suoi anni, ma perché Min lo ha interrotto? Ero proprio curiosa di sapere cos’avrebbe detto su Gilgamesh.

«Tenobia ha una lancia che le aleggia sopra la testa» disse Min. «Insanguinata, ma che splende nella luce. Ethenielle presto sarà sposata: lo vedo dalle colombe bianche. Progetta di fare qualcosa di pericoloso oggi, perciò stai attento. Gli altri due hanno varie spade, scudi e frecce che si librano attorno a loro. Entrambi combatteranno presto.»

«Nell’Ultima Battaglia?» chiese Rand.

Sì, direi che saranno tutti molto impegnati nell’Ultima Battaglia. Rand riceve prima una serie di schiaffi e poi la fedeltà dei sovrani delle Marche di Confine. Se qualcuno trova Faile un po’ strana e spesso esagerata nelle sue reazioni… come potrebbe non esserlo proveniendo da quest’ambiente?

«Io lo vedo davanti a te!» citò Paitar. «Lui, colui che vive molte vite, colui che reca morti, colui che innalza montagne. Spezzerà quello che deve spezzare, ma prima lui si trova qui, davanti al nostro re. Tu lo farai sanguinare! Valuterai la sua moderazione. Lui parla! Come fu uccisa colei? Tellindal Tirraso, assassinata dalla sua stessa mano, l’oscurità che venne il giorno dopo la luce. Tu devi chiedere, e devi conoscere il tuo fato. Se lui non sa rispondere…»

Si interruppe, rimanendo in silenzio.

«Cosa?» domandò Min.

«Se lui non sa rispondere,» disse Paitar «allora sarete perduti. Porrai termine rapidamente alla sua vita, in modo che i giorni finali possano avere la loro tempesta. In modo che la Luce non possa essere consumata da colui che avrebbe dovuto preservarla. Io lo vedo. E piango.»

Vive molte vite. Considerando il ciclo delle reincarnazioni tutti vivono molte vite, ma Rand ricorda qualcosa di un tempo in cui non si chiamava Rand. Colui che reca morti. Intorno a lui di morti ce ne sono un bel po’, provocati da lui e uccisi per difendere lui, basta per dire che la definizione è corretta? Colui che innalza montagne. Una sola, Montedrago, ma la volta che ha deciso d’innalzare una montagna l’ha fatta bella alta. Spezzerà quello che deve spezzare. Io propendo per le antiche fedeltà e le antiche usanze, è vero che lui vuole spezzare i sigilli, ma il fatto che voglia farlo non significa necessariamente che lo farà, o che lo farà in prima persona.

In mezzo a tutti i discorsi seri, pure preoccupanti, Rand si ricorda di dovere delle scuse a Hurin, è davvero cambiato nel modo giusto.

52: Stivali

Elayne va a prendere possesso di Cairhien.

«Oh, andiamo. Questa non è affatto la cosa più avventata che ho fatto.»

«Solo perché hai fissato una soglia molto alta, Elayne.»

Come darle torto? Avere Birgitte al fianco è una delle cose migliori che potesse capitare a Elayne. Anche il suo sedersi suo trono prima della regina è straordinario.

«È sicuro?» chiese a Birgitte.

La Custode si sfregò il mento. «C’è un solo modo per scoprirlo» disse, poi si lasciò cadere sul trono con un bel po’ di forza, senza tante cerimonie.

Non pochi dei nobili della sala annasparono, mentre Lorstrum impallidì ancora di più.

«Non è molto comodo» disse Birgitte, sporgendosi da un lato, poi spingendo la schiena su contro il legno. «Mi sarei aspettata che il trono di un monarca fosse più imbottito, col tuo didietro così delicato e tutto quanto.»

«Birgitte!» sibilò Elayne, sentendo il proprio volto avvampare di nuovo. «Non puoi sederti sul Trono del Sole

«Sono la tua guardia del corpo» disse Birgitte. «Posso assaggiare il tuo cibo se voglio, posso attraversare le porte prima di te e posso dannatamente sedermi sulla tua sedia se penso che questo ti proteggerà.» Sogghignò. «Inoltre,» aggiunse a voce più bassa «mi sono sempre chiesta che sensazione dava uno di questi.»

Mat fa gli ultimi preparativi prima di andare alla Torre di Ghenjei.

53: Passaggi

La situazione di Pevara si fa difficile. Taim le rifiuta la possibilità di legare Asha’man, lasciandole di fatto la scelta fra i novellini e gli uomini fedeli a Rand e Logain. Per uscire ora le serve il permesso del M’Hael e ora neppure i Passaggi funzionano, prova che il secondo onirichiodo si trova qui, anche se Pevara non ha neppure idea che esista una cosa come un onirichiodo. Dulcis in fundo, Tarna ora è diversa.

La donna alzò lo sguardo e Pevara gelò. C’era qualcosa di diverso negli occhi di Tarna, qualcosa di freddo. Era sempre stata una persona distante, ma questo era peggio.

Tarna sorrise, una smorfia che sembrava completamente innaturale sul suo volto. Come il sorriso sulle labbra di un cadavere. Si rimise a scrivere.

C’è qualcosa di sbagliato, di molto sbagliato qui, pensò Pevara.

Spoiler? Potremmo dire di sì, visto che confermo cosa Pevara ha visto in Tarna, ma mi fermo a questo senza dire altro sulla trama.

Che Mazrim Taim sia fedele al Tenebroso lo sappiamo da un po’, se non altro da quando ha detto «devi ricordarti il vecchio detto. Che il Signore del caos governi» alla fine di La lama dei sogni. Lo sospettavamo già prima, quella frase ha dato la certezza assoluta. E da Il Drago rinato sappiamo dell’esistenza del trucchetto 13 Aes Sedai + 13 Myrddraal = conversione forzata all’Ombra degli incanalatori. Tarna Feir è stata forzatamente convertita al servizio del Tenebroso. Si può disfare questa conversione?

La domanda è stata fatta a Jordan chissà quanti anni fa e lui ha detto che è molto difficile ma non impossibile. Il convertito da solo non ce la può fare, perché tutti gli aspetti positivi del suo carattere sono stati indeboliti e schiacciati sotto quelli negativi, che sono stati rafforzati. Il convertito non ha interesse a ritrovare la Luce, pertanto da solo non può farcela. Questo però non esclude che qualcuno possa aiutarlo. Nynaeve ha scoperto come guarire da domatura e quietatura, cosa in precedenza ritenuta impossibile, così come si credeva impossibile guarire dalla follia gli incanalatori maschi, e lei è riuscita pure in questo. È riuscita anche a disfare la Compulsione, anche se nel caso di Compulsione molto forte non ha potuto impedire la morte della vittima. Io sono dell’idea che, prima o poi, Nynaeve potrà restituire la loro personalità a tutti i convertiti a forza ancora vivi.

Perrin fornisce a Mat il suo passaggio e poi si reca al Campo di Merrilor.

Mat, Thom e Noal entrano nella Torre di Ghenjei, e questa è l’ultima copertina realizzata da Darrell K. Sweet per La Ruota del Tempo prima della sua morte. Non solo lo scrittore non ha visto la fine della sua saga, nemmeno il copertinista lo ha fatto. Tutti gli indizi che abbiamo avuto su serpenti e volpi ora diventano reali e sopravvivere non è facile. Thom ricorda la storia di Birgitte, anche se all’epoca lei portava un altro nome, e Mat dimostra che è possibile lanciare un 1 anche quando si usano due dadi. La Torre è strana e pericolosa, ma forse è possibile entrare al suo interno e uscirne vivi.

«E questo posto ha regole.»

«Le regole devono avere senso, Mat» disse Noal.

«Devono essere coerenti» disse Mat. «Ma non devono seguire la nostra logica. Perché dovrebbero?»

54: La luce del mondo

Mi piace il modo in cui la musica funziona da arma. La musica è sempre stata pericolosa, chiedere a Ulisse e a tutti coloro che hanno ascoltato il canto delle sirene, anche se in questo caso aiuta i nostri eroi ad arrivare fino a Moiraine.

Thom e Noal stavano fissando: Noal solenne, Thom incredulo. Così Mat si fece avanti per liberare Moiraine. Non appena le sue mani toccarono la nebbia, però, avvertì un dolore lancinante. Urlò, indietreggiando e agitando la mano.

«È dannatamente rovente» disse Mat. «Io…»

Si interruppe mentre Thom si faceva avanti.

«Thom…» disse Mat per avvisarlo.

«Non m’importa» disse il menestrello. Si avvicinò alla nebbia, protendendo una mano, con i suoi abiti che iniziavano a fumare e gli occhi che si riempivano di lacrime dal dolore. Non trasalì. Infilò la mano in quella nebbia e la afferrò, poi la tirò fuori. Il peso di Moiraine si afflosciò tra le sue braccia, ma gli arti pur attempati di Thom erano forti e lei pareva tanto fragile che non doveva pesare molto.

Jordan pensava a questa scena da anni, Egwene l’aveva vista in uno dei suoi sogni nel capitolo 15 di I fuochi del cielo:

Mat che lanciava dadi mentre il sangue gli colava sul viso, le larghe falde del cappello abbassate così che lei non riusciva a vedere le ferite, e nel frattempo Thom Merrilin infilava una mano nel fuoco per estrarre la piccola pietra azzurra che adesso pendeva sulla fronte di Moiraine.

Ferite sul volto, eh? Ma noi lo sapevamo da prima che Mat avrebbe perso un occhio, solo che mi aspettavo che sarebbe stato combattendo e non come parte di un patto. Questa è Min, la prima volta che vediamo le sue visioni, nel capitolo 15 di L’Occhio del Mondo:

E per l’altro… un’aquila rossa, un occhio sul piatto d’una bilancia, un pugnale con un rubino, un corno, una faccia che ride

Poi c’erano stati i sogni di Egwene nel capitolo 22 di Il Drago rinato:

I sogni su Mat erano stati ancora più sgradevoli. Mat che metteva l’occhio sinistro sul piatto di una bilancia. Mat che penzolava impiccato al ramo di un albero. Aveva anche sognato Mat con i Seanchan, ma era propensa a relegarlo nella categoria dei semplici incubi. Doveva esserlo per forza. Proprio come quello di Mat che parlava la lingua antica.

Certo, un semplice incubo. Con quanto anticipo Jordan ci diceva quel che avrebbe fatto? E questo è quello che gli Aelfinn dicono a Mat nel capitolo 15 di L’ascesa dell’Ombra, mentre lo scaraventano fuori dalla soglia ritorta:

«Sposare la Figlia delle Nove Lune!»

«Morire e vivere nuovamente, e vivere ancora una volta una parte di ciò che fu!»

«Rinunciare a metà della luce del mondo per salvarlo!»

Tutti insieme gemettero come vapore che esce sotto pressione. «Vai nel Rhuidean, figlio delle battaglie! Vai nel Rhuidean, imbroglione! Vai, giocatore d’azzardo! Vai!»

Thom dunque ha infilato una mano nel fuoco per tirarne fuori Moiraine. Mat ha rinunciato, in effetti nel termine scelto c’è un’accettazione del fato, a metà della luce del mondo, odinizzandosi ancora di più. Ricordate Odino, impiccato per la conoscenza, accompagnato dai corvi pensiero e memoria, la cui arma preferita è una lancia e che quando non vuole farsi riconoscere si calca bene in testa il suo cappello per celare il fatto che è privo di un occhio? Mat però dovrebbe imparare a contrattare meglio, anche se pure io avrei fatto i suoi stessi errori e probabilmente ne avrei fatti anche di peggiori.

«Voglio la via d’uscita ripristinata come parte di un accordo» disse Mat. «La voglio di nuovo dov’era e riaperta. E non ho dannatamente finito di negoziare, perciò non presumete che questa sia la mia unica richiesta, dannazione a voi.»

È un bene che abbia specificato subito che non era l’unica richiesta, però avrebbe fatto meglio a chiedere l’apertura della via d’uscita in quella stessa sala dove si trovava e non un bel po’ di sale più in là. Se le stanza si spostano, perché non si possono spostare anche le vie d’uscita?

«Voglio che lasciate quella via d’uscita aperta finché non saremo passati» continuò Mat. «Non dev’essere bloccata o fatta dannatamente sparire quando arriviamo. E voglio che la via sia diretta, senza stanze che cambiano. Una strada dritta. E voi dannate volpi non potete farci perdere i sensi o cercare di ucciderci o cose del genere.»

Tutto giusto in teoria, al di là del fatto che l’uscita sarebbe potuta essere più vicina, eppure c’è un errore fatale. Io non lo avevo visto. La fuga è molto più complicata di quanto Mat potesse sospettare.

55: Chi lasciare indietro

Noal rivela di essere in realtà Jain Farstrider e si sacrifica per far fuggire gli altri. Quando mi sono resa conto di quanto spesso veniva menzionato nella saga il libro I viaggi di Jain Farstrider mi sono convinta che prima o poi lo avremmo incontrato, e quando Noal ha citato suo cugino Jain ho capito che in realtà era lui. Peccato che la conferma è arrivata al momento della sua morte.

L’uomo verde, l’ultimo dei Nym, alla fine di L’Occhio del Mondo. 1.

Changu e Nidau, guardie a Fal Dara. Dena, la donna di cui è innamorato Thom. Ingtar Shinowa in La grande caccia. 2, 3, 4 e 5.

Leya la Calderaia che ha portato un messaggio a Moiraine. Dailin, la Fanciulla della Lancia guarita da Nynaeve in Il Drago rinato. 6 e 7.

La bambina che Rand prova a riportare in vita scoprendo che non può realmente fare tutto. La donna che Egwene vede sgozzare che con la sua morte le fa capire gli orrori della guerra. I genitori, il fratello, le sorelle, gli zii, i cugini e la prozia di Perrin uccisi da Padan Fain. Owein, custode di Alanna. Colly Garren, Jared Aydaer, Dael al’Taron, Ren Chandin, Kenley, Bili al’Dai, Hu, Tim, Teven, Haral, Had, e altri sedici ragazzi della banda di Perrin. La madre di Aram. Alric, custode di Siuan. Hammar e Coulin, maestri d’armi alla Torre Bianca uccisi da Gawyn durante il colpo di stato di Elaida. Seana, Sapiente e camminatrice dei sogni in L’ascesa dell’Ombra. 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36, 37, 38, 39, 40, 41, 42, 43, 44, 45, 46, 47, 48, 49, 50, 51, 52, 53, 54, 55 e 56.

Teodora, sorella di Kadere. Jolien, una delle Fanciulle che si erano recate alla Pietra di Tear, morta nel crollo della torre. Ilyena, moglie di Lews Therin Telamon, morta all’inizio di L’Occhio del Mondo e il cui nome è appena entrato nella lista di Rand. Melidhra, Fanciulla della Lancia Amica delle Tenebre uccisa da Mat. Un Aiel precipitato per l’eternità dove durante il viaggio di Rand a Caemlyn. Lamelle, Fanciulla della Lancia uccisa da un Trolloc a Caemlyn. Pevin, il portabandiera di Rand, ucciso da un Trolloc a Caemlyn in I fuochi del cielo. 57, 58, 59, 60, 61, 62 e 63.

Cabriana Mecandes e il suo Custode, uccisi da Semirhage. Mangin, impiccato da Rand perché ha infranto la legge per motivi di Toh. Desora, Fanciulla della Lancia uccisa da una freccia destinata a Rand. Una donna di mezz’età uccisa in un’imboscata solo perché si è trovata vicino a Rand nel momento sbagliato. Herid Fel, bibliotecario, ucciso da un gholam in Il Signore del Caos. 64, 65 66, 67, 68 e 69.

Isan, della setta Jarra degli Aiel Chareen, 69. Chuonde dei Miagoma della Dorsale, 70. Agirin, degli Shelan Daryne, 71. E altre 148 Fanciulle della Lancia, morte ai Pozzi di Dumai. Totale: 220.

Lawtin e Belvyn, uomini di Mat uccisi da Moghedien nel tentativo di assassinare Nynaeve. Janira e Melore, membri della Famiglia, e Nalesean, Corevin, Mendair, Tad Kandel, Wat e altri due membri della Banda della Mano rossa uccisi dal gholam al momento del ritrovamento della Scodella dei Venti. Liah, Fanciulla della Lancia uccisa da Rand con il Fuoco Malefico per evitare che fosse consumata da Shadar Logoth in La corona di spade. 221, 222, 223, 224, 225, 226, 227, 228, 229, 230, 231 e 232.

Gille la damane, uccisa nello scontro fra Rand e i Seanchan. Jonan Adley, Asha’man ucciso da Rand quando perde il controllo di Callandor. Adeleas Namelle, Aes Sedai dell’Ajah Marrone uccisa dalla Nera Careane Fransi (insieme a Ispan) durante il viaggio di Elayne e Nynaeve verso Caemlyn. Somara dei Daryne Cima Piegata, Jendhilin, una Fanciulla dei Miagoma di Cimafredda, e altre quattro Fanciulle della lancia, uccise dagli Asha’man traditori quando hanno provato ad ammazzare Rand. Fedwin Morr, avvelenato per pietà da Rand dopo che la contaminazione di saidin gli ha portato via il cervello in Il sentiero dei pugnali. 233, 234, 235, 236, 237, 238, 239, 240, 241 e 242.

Kumira, Aes Sedai dell’Ajah Verde e Eben Hopwill, Asha’man e Custode di Daigian, uccisi rispettivamente da Graendal e Aran’gar (Halima) durante la pulizia di saidin in Il cuore dell’inverno. 243 e 244.

Tylin, regina di Ebou Dar, uccisa dal gholam. Anayia dell’Ajah Azzurra e il suo custode Setagana, e Kairen Stang, uccisi con l’Unico Potere da Halima. Renna la sul’dam, uccisa da Harnan su ordine di Mat in Crocevia del crepuscolo. 245, 246, 247, 248 e 249

L’ambulante visto da Mat sprofondare sotto terra in un villaggio nello Shiota. Il Seanchan visto da Perrin morire vomitando scarafaggi. Reanne Corly, Mirane Larinen e altri otto membri della Famiglia assassinati da Careane a Caemlyn. Aram, ammazzato da uno Shaido mentre sta duellando con Perrin a Malden. Rolan, ammazzato da Perrin dopo che lui ha salvato Faile. Kinhuin e Jhoradin, due Mera’din uccisi da Faile e Lacile nel momento in cui vengono liberate da Malden. Vandene e Sareitha, assassinate da Chesmal Emry subito dopo la scoperta della vera Ajah di appartenenza di Careane (a sua volta ammazzata da Vandene prima di morire). Cieryl Arjuna e Tavan Shandare, Custodi di Careane (a differenza del terzo Custode, Venr Kosaan, che ovviamente non conto, loro non sono Amici delle Tenebre), Jaem, Custode di Vandene e Ned Yaran, Custode di Sareitha, entrati nella casa in cui sono state ammazzate le loro Aes Sedai da un gruppo di Nere in La lama dei sogni. 250, 251, 252, 253, 254, 255, 256, 257, 258, 259, 260, 261, 262, 263, 264, 265, 266, 267, 268, 269 e 270.

Adrin, arso vivo dal tocco del Tenebroso. Marthea, Fanciulla della Lancia Shaido che ha protetto Arrela ed è morta nella battaglia di Malden. Verin, Aes Sedai dell’Ajah Marrone forzatamente vincolata al Tenebroso e morta suicida pur di poter aiutare Egwene a ricostruire la Torre Bianca. Il suo custode Tomas, già servo del Tenebroso in cerca di riscatto, in Presagi di tempesta. 271, 272, 273 e 274.

Malenarin Rai e suo figlio Keemlin, uccisi dai Trolloc nell’attacco alla Torre Heeth in Kandor in Le torri di mezzanotte. 275 e 276.

Lopin il servitore, le Braccia Rosse Gorderan, Fergin e Riddem e Will Reeve e il soldato Derry, uccisi dal gholam. 277, 278, 279, 280, 281, 282.

Rajabi, ufficiale al servizio di Ituralde, ucciso dalla Progenie dell’Ombra davanti a Maradon. 283.

Luce del Mattino e Bisbigliante, uccisi da Isam/Luc nel sogno dei lupi. 284 e 285.

Yoeli, Ankaer, Rossin e Wakeda, uccisi dai Trolloc a Maradon. 286, 287, 288 e 289.

Danza Quercia, uccisa da Isam/Luc nel sogno dei lupi. 290.

Shevan e Carlinya, Aes Sedai uccise da Mesaana e dalle Nere nel Mondo dei sogni. 291 e 292.

Mazone e Celark, guardie della Torre uccise dai Pugnali del sangue che volevano assassinare Egwene. 203 e 294.

Hopper, ucciso da Isam/Luc nel sogno dei lupi. 295.

Nicola, uccisa dalle Nere nalla battaglia della Torre Bianca. 296.

Noal Charin/Jain Farstrider, ucciso dagli Aelfinn durante il salvataggio di Moiraine. 297.

Alla fine Mat capisce come usare la sua Ashandarei e apre al terzetto una via d’uscita. Questo è il decimo libro in cui l’ha usata e nessuno si è chiesto come mai gli Eelfinn gli avevano donato una cosa che lui non aveva chiesto. In realtà l’aveva chiesta, era la sua via d’uscita, anche se noi l’avevamo scambiata per una semplice arma.

56: Qualcosa di sbagliato

I sovrani del mondo si riuniscono al Campo di Merrilor. Androl vede che Mezar è stato convertito all’Ombra e si allea con Pevara.

57: Un coniglio per cena

Moiraine racconta almeno in parte quel che è avvenuto dopo che lei e Lanfear sono volate oltre la soglia.

«Hanno affermato di aver ucciso Lanfear prosciugandola troppo rapidamente, anche se penso che possano aver semplicemente cercato di spaventarmi. Un uomo venne lì una volta, quando mi svegliarono. Disse che non ero quella che voleva.»

L’uomo è Moridin, che ha portato via Lanfear e l’ha ribattezzata Cyndane. Potrebbe essere stato lui a distruggere la seconda porta, quella che Mat aveva pensato di usare.

«E gli altri Reietti?» chiese Moiraine.

«Non lo so» disse Mat.

«Mat è troppo occupato per tenere il conto» aggiunse Thom. «Ha trascorso il suo tempo sposando l’imperatrice dei Seanchan.»

Moiraine sbatté le palpebre dalla sorpresa. «Tu hai fatto cosa

«È stato un caso» disse Mat debolmente, rannicchiandosi.

«Tu hai sposato per caso l’imperatrice dei Seanchan?»

Notevole quello che Mat riesce a fare per caso. Tirare un uno, sposare l’imperatrice dei Seanchan, ammazzare un coniglio che non sapeva neppure che era lì…

Moiraine e Thom. Lo sapevo, ma solo perché avevo letto articoli che ne parlavano perché da sola non lo avrei mai immaginato, almeno non prima della lettera. Secondo me Jordan li ha fatti interagire fra loro come persone e non come ruoli davvero troppo poco.

Epilogo: E poi

Shaidar Haran fa una bella lavata di capo a Graendal per i suoi fallimenti e per la morte di tre Reietti. Uno è Aran’gar, uccisa da Rand in Presagi di tempesta – anche se quello che è avvenuto davvero lo scopriamo solo in Le torri di mezzanotte – dopo che lui ha scoperto il rifugio di Graendal. Il secondo è Mesaana, sconfitta da Egwene perché, a causa dell’onirichiodo affidato da Moridin a Graendal e portato da Perrin a Tar Valon, la Reietta non ha potuto far scattare la sua trappola. Il terzo è Asmodean, balefirizzato da Graendal al termine di I fuochi del cielo. Ecco chi ha ucciso Asmodean. La spiegazione di quel che è avvenuto si trova qui: http://www.encyclopaedia-wot.org/main/theories.html.

Perrin scopre la verità su Noam, e se da un lato questo gli dà la pace dall’altro non mi soddisfa del tutto, perché in Il Drago rinato il fratello di Noam era sembrato sinceramente preoccupato per lui. Possibile che a un certo punto l’uomo si sia reso conto di aver distrutto la sua famiglia e sia rinsavito, ma troppo tardi perché Noam volesse tornare indietro?

Olver passa troppo tempo con Mat. Come diavolo ha fatto a vincere a serpenti e volpi senza barare? Essere nella sua testa è preoccupante, è troppo incattivito per la sua età. Va bene, ha passato bruttissime esperienze, ma è preoccupante lo stesso. Alla fine Olver apre la lettera di Verin, in contemporanea con l’invasione di Caemlyn da parte dei Trolloc. Uno dei pochi errori di Verin: ha mal giudicato la curiosità di Mat e la sua capacità di mantenere la parola. Elayne aveva sentito le Nere parlare di un’invasione, ora ci siamo.

Punto di vista inedito – e che per ovvi motivi non rivedremo – per Barriga, con misteriosi incanalatori. Come abbiamo fatto a non pensarci?

Rand sogna Lanfear, inutile dire che si preparano guai.

Lan cavalca contro l’Ombra.

Ecco, accadrà nel mondo che la prigione del Supremo si indebolirà, come gli arti di coloro che la costruirono. Ancora una volta, il Suo glorioso manto soffocherà il Disegno di tutte le cose, e il Signore Supremo allungherà la mano per reclamare ciò che è Suo. Le nazioni ribelli giaceranno sterili, i loro figli in preda al pianto. Non ci sarà nessuno tranne Lui e quelli che hanno rivolto i loro occhi alla Sua maestà.

In quel giorno, quando l’Orbo Sciocco viaggerà per le sale del lutto e il Primo tra i Parassiti solleverà la mano per portare libertà a Colui che Distruggerà, gli ultimi giorni dell’orgoglio del Fabbro Caduto giungeranno. Sì, e il Lupo Spezzato, colui che Morte ha conosciuto, cadrà e sarà consumato dalle Torri di Mezzanotte. E la sua distruzione porterà paura e dolore nei cuori degli uomini, e scuoterà la loro volontà stessa.

E poi giungerà il Signore della Sera. Ed Egli prenderà i nostri occhi, poiché le nostre anime si inchineranno davanti a Lui, ed Egli prenderà la nostra pelle, poiché la nostra carne Lui servirà, ed Egli prenderà le nostre labbra, poiché solo Lui noi loderemo. E il Signore della Sera affronterà il Campione Spezzato, e verserà il suo sangue e ci porterà l’Oscurità così stupenda. Che le urla inizino, o seguaci dell’Ombra. Implorate la vostra distruzione!

da Le Profezie dell’Ombra

Posso dire che scegliere di stare dal lato di qualcuno che ha detto chiaramente implorate la vostra distruzione è da idioti?

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Rilettura di Le torri di mezzanotte di Robert Jordan e Brandon Sanderson. Dal capitolo 36 al capitolo 50

Rilettura di Le torri di mezzanotte di Robert Jordan e Brandon Sanderson. Avviso per tutti i membri del gruppo Facebook nato di recente La Ruota del Tempo – Italia. Questi sono commenti fatti durante la rilettura, il che significa che io so già cosa è avvenuto in quello che per me è il passato ma anche avverrà in futuro nella saga. I commenti sul futuro li segnalo in anticipo con la dicitura spoiler, ma solo quelli. I commenti sul passato no. Questo articolo un certo numero di capitoli di Le torri di mezzanotte, è ovvio che contiene tutti gli spoiler che mi pare su quello che è avvenuto prima. Se parlo di un libro, con l’eccezione delle recensioni, dovete dare per scontato che potrebbero esserci spoiler fino a quel libro compreso, anche senza preavviso. Se non facessi spoiler come potrei parlarne? L’eccezione sono le recensioni perché quelle le scrivo pensando a persone che non hanno ancora letto il libro e devono decidere se possono essere interessate o meno alla lettura senza che la lettura possa essere rovinata da rivelazioni anticipate.

36: Un invito

Egwene organizza un incontro fra Aes Sedai, Sapienti Aiel e Cercavento nel Mondo dei sogni. Mesaana e le Nere attaccano.

Perrin, inseguito dall’Assassino, arriva a Tar Valon.

37: Oscurità della Torre

Gawyn arriva finalmente ad accettare il suo ruolo e va a salutare Elayne. Quando Birgitte non lo fa entrare perché lei è – dovrebbe essere, ma ha qualche piccolo problema a incanalare – nel Mondo dei sogni, lui capisce che Egwene è in pericolo e corre da lei.

Gawyn non riconosceva la donna dai capelli scuri, ma lei parve riconoscere lui.

Sbadigliò e aprì un passaggio su sua richiesta. Lui lo attraversò di corsa, ritrovandosi sul terreno di Viaggio della Torre Bianca. Il passaggio scomparve proprio dietro di lui. Gawyn trasalì, girandosi con un’imprecazione. Si era quasi chiuso su di lui! Perché mai la donna della Famiglia lo aveva lasciato svanire in modo così brusco e pericoloso? Un attimo prima e gli avrebbe tagliato il piede, o peggio.

Non è colpa della donna, Perrin è appena arrivato con l’onirichiodo e ogni possibilità di Viaggiare è sparita. La conferma dell’arrivo di Perrin è data dalla cupola viola che vede Egwene. Nello scontro sono già morte Shevan (Adunante per le Marroni) e Carlinya (Bianca), il conto dei morti lo faccio a fine capitolo. I morti comunque non sono solo fra le Aes Sedai, nella Torre si svolgono contemporaneamente tre scontri: Egwene e la sua squadra contro Mesaana e le Nere, Perrin e Hopper contro Isam/Luc, e Gawyn contro i Seanchan:

Mazone e Celark si arrestarono. Gli ex Cuccioli indossavano uniformi della Guardia della Torre ora. Avrebbero cercato di fermarlo? Chi sapeva che genere di ordini Egwene aveva lasciato?

Quelli gli rivolsero il saluto.

«Uomini?» disse Gawyn. «Cosa state facendo?»

«Signore» disse Celark, il volto magro in ombra nella luce discontinua. «Quando un ufficiale corre con un’espressione come quella in faccia, non chiedi se ha bisogno di aiuto. Lo segui e basta!»

Una sola frase, e Celark si è guadagnato tutte le mie simpatie. Peccato che entrambi i soldati non durino lo spazio di un capitolo. Ci sono un po’ di figure con la spada, ma stavolta vi sorprenderò non citandole.

L’Assassino si riprende il suo tesssoro, altrimenti detto onirichiodo. In mezzo alla concitazione del momento Egwene e Perrin riescono pure a incontrarsi e a scambiare qualche parola, con lui che riesce a sorprendere lei su come sfruttare le proprietà del Mondo dei sogni.

Gawyn capisce che con quegli assassini l’oscurità è più utile della luce, amo quando è possibile parlare di luce in senso fisico e avere richiami filosofici. Comunque vista la situazione disperata lui sceglie di non parare un colpo mortale pur di infliggere a sua volta un colpo mortale. Ho letto per la prima volta una scena di questo tipo in Il sentiero della notte di Guy Gavriel Kay, ed è stata dura andare avanti. Lo stesso scherzetto lo ha fatto Brandon Sanderson in uno dei suoi romanzi, e ora me lo sono ritrovato qui. Anche solo da leggere fa male.

Mentre Mesaana pianifica l’Assassino uccide Hopper e Perrin, in mancanza di una soluzione, si tuffa con lui dentro un incubo. Oh, Hopper!

L’uomo verde, l’ultimo dei Nym, alla fine di L’Occhio del Mondo. 1.

Changu e Nidau, guardie a Fal Dara. Dena, la donna di cui è innamorato Thom. Ingtar Shinowa in La grande caccia. 2, 3, 4 e 5.

Leya la Calderaia che ha portato un messaggio a Moiraine. Dailin, la Fanciulla della Lancia guarita da Nynaeve in Il Drago rinato. 6 e 7.

La bambina che Rand prova a riportare in vita scoprendo che non può realmente fare tutto. La donna che Egwene vede sgozzare che con la sua morte le fa capire gli orrori della guerra. I genitori, il fratello, le sorelle, gli zii, i cugini e la prozia di Perrin uccisi da Padan Fain. Owein, custode di Alanna. Colly Garren, Jared Aydaer, Dael al’Taron, Ren Chandin, Kenley, Bili al’Dai, Hu, Tim, Teven, Haral, Had, e altri sedici ragazzi della banda di Perrin. La madre di Aram. Alric, custode di Siuan. Hammar e Coulin, maestri d’armi alla Torre Bianca uccisi da Gawyn durante il colpo di stato di Elaida. Seana, Sapiente e camminatrice dei sogni in L’ascesa dell’Ombra. 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36, 37, 38, 39, 40, 41, 42, 43, 44, 45, 46, 47, 48, 49, 50, 51, 52, 53, 54, 55 e 56.

Teodora, sorella di Kadere. Jolien, una delle Fanciulle che si erano recate alla Pietra di Tear, morta nel crollo della torre. Ilyena, moglie di Lews Therin Telamon, morta all’inizio di L’Occhio del Mondo e il cui nome è appena entrato nella lista di Rand. Melidhra, Fanciulla della Lancia Amica delle Tenebre uccisa da Mat. Un Aiel precipitato per l’eternità dove durante il viaggio di Rand a Caemlyn. Lamelle, Fanciulla della Lancia uccisa da un Trolloc a Caemlyn. Pevin, il portabandiera di Rand, ucciso da un Trolloc a Caemlyn in I fuochi del cielo. 57, 58, 59, 60, 61, 62 e 63.

Cabriana Mecandes e il suo Custode, uccisi da Semirhage. Mangin, impiccato da Rand perché ha infranto la legge per motivi di Toh. Desora, Fanciulla della Lancia uccisa da una freccia destinata a Rand. Una donna di mezz’età uccisa in un’imboscata solo perché si è trovata vicino a Rand nel momento sbagliato. Herid Fel, bibliotecario, ucciso da un gholam in Il Signore del Caos. 64, 65 66, 67, 68 e 69.

Isan, della setta Jarra degli Aiel Chareen, 69. Chuonde dei Miagoma della Dorsale, 70. Agirin, degli Shelan Daryne, 71. E altre 148 Fanciulle della Lancia, morte ai Pozzi di Dumai. Totale: 220.

Lawtin e Belvyn, uomini di Mat uccisi da Moghedien nel tentativo di assassinare Nynaeve. Janira e Melore, membri della Famiglia, e Nalesean, Corevin, Mendair, Tad Kandel, Wat e altri due membri della Banda della Mano rossa uccisi dal gholam al momento del ritrovamento della Scodella dei Venti. Liah, Fanciulla della Lancia uccisa da Rand con il Fuoco Malefico per evitare che fosse consumata da Shadar Logoth in La corona di spade. 221, 222, 223, 224, 225, 226, 227, 228, 229, 230, 231 e 232.

Gille la damane, uccisa nello scontro fra Rand e i Seanchan. Jonan Adley, Asha’man ucciso da Rand quando perde il controllo di Callandor. Adeleas Namelle, Aes Sedai dell’Ajah Marrone uccisa dalla Nera Careane Fransi (insieme a Ispan) durante il viaggio di Elayne e Nynaeve verso Caemlyn. Somara dei Daryne Cima Piegata, Jendhilin, una Fanciulla dei Miagoma di Cimafredda, e altre quattro Fanciulle della lancia, uccise dagli Asha’man traditori quando hanno provato ad ammazzare Rand. Fedwin Morr, avvelenato per pietà da Rand dopo che la contaminazione di saidin gli ha portato via il cervello in Il sentiero dei pugnali. 233, 234, 235, 236, 237, 238, 239, 240, 241 e 242.

Kumira, Aes Sedai dell’Ajah Verde e Eben Hopwill, Asha’man e Custode di Daigian, uccisi rispettivamente da Graendal e Aran’gar (Halima) durante la pulizia di saidin in Il cuore dell’inverno. 243 e 244.

Tylin, regina di Ebou Dar, uccisa dal gholam. Anayia dell’Ajah Azzurra e il suo custode Setagana, e Kairen Stang, uccisi con l’Unico Potere da Halima. Renna la sul’dam, uccisa da Harnan su ordine di Mat in Crocevia del crepuscolo. 245, 246, 247, 248 e 249

L’ambulante visto da Mat sprofondare sotto terra in un villaggio nello Shiota. Il Seanchan visto da Perrin morire vomitando scarafaggi. Reanne Corly, Mirane Larinen e altri otto membri della Famiglia assassinati da Careane a Caemlyn. Aram, ammazzato da uno Shaido mentre sta duellando con Perrin a Malden. Rolan, ammazzato da Perrin dopo che lui ha salvato Faile. Kinhuin e Jhoradin, due Mera’din uccisi da Faile e Lacile nel momento in cui vengono liberate da Malden. Vandene e Sareitha, assassinate da Chesmal Emry subito dopo la scoperta della vera Ajah di appartenenza di Careane (a sua volta ammazzata da Vandene prima di morire). Cieryl Arjuna e Tavan Shandare, Custodi di Careane (a differenza del terzo Custode, Venr Kosaan, che ovviamente non conto, loro non sono Amici delle Tenebre), Jaem, Custode di Vandene e Ned Yaran, Custode di Sareitha, entrati nella casa in cui sono state ammazzate le loro Aes Sedai da un gruppo di Nere in La lama dei sogni. 250, 251, 252, 253, 254, 255, 256, 257, 258, 259, 260, 261, 262, 263, 264, 265, 266, 267, 268, 269 e 270.

Adrin, arso vivo dal tocco del Tenebroso. Marthea, Fanciulla della Lancia Shaido che ha protetto Arrela ed è morta nella battaglia di Malden. Verin, Aes Sedai dell’Ajah Marrone forzatamente vincolata al Tenebroso e morta suicida pur di poter aiutare Egwene a ricostruire la Torre Bianca. Il suo custode Tomas, già servo del Tenebroso in cerca di riscatto, in Presagi di tempesta. 271, 272, 273 e 274.

Malenarin Rai e suo figlio Keemlin, uccisi dai Trolloc nell’attacco alla Torre Heeth in Kandor in Le torri di mezzanotte. 275 e 276.

Lopin il servitore, le Braccia Rosse Gorderan, Fergin e Riddem e Will Reeve e il soldato Derry, uccisi dal gholam. 277, 278, 279, 280, 281, 282.

Rajabi, ufficiale al servizio di Ituralde, ucciso dalla Progenie dell’Ombra davanti a Maradon. 283.

Luce del Mattino e Bisbigliante, uccisi da Isam/Luc nel sogno dei lupi. 284 e 285.

Yoeli, Ankaer, Rossin e Wakeda, uccisi dai Trolloc a Maradon. 286, 287, 288 e 289.

Danza Quercia, uccisa da Isam/Luc nel sogno dei lupi. 290.

Shevan e Carlinya, Aes Sedai uccise da Mesaana e dalle Nere nel Mondo dei sogni. 291 e 292.

Mazone e Celark, guardie della Torre uccise dai Pugnali del sangue che volevano assassinare Egwene. 203 e 294.

Hopper, ucciso da Isam/Luc nel sogno dei lupi. 295.

38: Ferite

Nicola, che non è mai stata capace di farsi i fatti suoi, si immischia nella battaglia e finisce con l’essere uccisa. Lei è la numero 296.

Egwene uccide Katerine Alruddin, almeno una Nera che ha rotto le scatole a lungo sparisce dalla circolazione, e subito dopo viene catturata da Mesaana. Questo è un altro dei momenti in cui la ragazza dimostra la sua grandezza domando il terrore che prova per l’a’dam e schiacciando Mesaana sotto il peso della Torre.

Perrin riesce a buttare il tesssoro dell’Assassino dentro Monte Fato facendo crollare i piani di Sauron. Cosa? Ho confuso qualche dettaglio? Comunque l’onirichiodo, come l’Anello, fa un bel tuffo nella lava, anche se questa lava è stata solo sognata, e smette di essere un problema per tutti. Il riferimento tolkieniano secondo me non è affatto casuale.

Al risveglio Egwene trova un Gawyn moribondo e lo lega a sé come Custode. A differenza di Elayne con Birgitte lei riesce a chiedere il suo consenso, anche se io continuo a stupirmi dell’efficacia come medicina del flusso per legare i Custodi.

Perrin si sveglia e scopre che si può di nuovo Viaggiare e che i suoi uomini sono già andati via.

39: Nella Terra delle Tre Piegature

Nel suo viaggio verso il Rhuidean Aviandha incontra un’anziana Aiel di nome Nakomi che la spinge a interrogarsi sul futuro degli Aiel. Prima che qualcuno me lo chieda, non ho idea di chi sia Nakomi. Ho persino consultato il The Wheel of Time Companion, ma anche lì non c’è scritto nulla di più di quel che c’è scritto nei romanzi.

40: Una creazione

Eccola qui l’immagine che compare sulla copertina dell’ebook. Perrin riflette, e per lui il modo migliore per farlo è mettersi alla forgia. E visto che lì vicino ci sono un paio di Asha’man spunta fuori una nuova riscoperta, il modo per creare armi con l’Unico Potere. Il nuovo martello di Perrin si chiama Colui che si libra, o Mah’alleinir, nome che, apostrofo a parte, ricorda molto da vicino Mjolnir, il nome del martello di Thor. Se Mat è Odino, come avremmo potuto lasciare fuori il dio del tuono? Perrin si convince finalmente di dover guidare gli uomini e fa ritirare fuori lo stendardo con la testa di lupo.

Con i preparativi della battaglia la tensione cresce, anche perché Sanderson mostra le preoccupazioni di Berelain, che una volta tanto non ha capito nulla, e quelle di Galad, che non sa nulla, e spiega ben poco le azioni di Perrin. Ora sono ovvie, ma prima nonostante tutti gli indizi è solo tensione che cresce. Le pietre portali tornano nella storia, dopo essere sparite fin dai tempi di L’ascesa dell’Ombra, con un esercito di Trolloc che sbuca dalla nebbia.

41: Un alleato inatteso

Battaglia, vista alternativamente con gli occhi di Perrin e con quelli di Galad. Alla fine Galad assegna a Perrin una punizione che tutti tranne Byar possono accettare, Byar prova a contestarla con la spada ma Bornhald è più svelto di lui e lo ammazza.

Byar comunque non era solo un fanatico, o se lo era si era affidato ai consigli delle persone sbagliate che, chissà per quanto tempo, hanno accentuato il suo fanatismo. Un nome per tutti? Graendal. Questo è l’epilogo di questo stesso romanzo:

Perrin Aybara era sfuggito. Si sentiva stordita. I suoi piani perfetti erano andati al loro posto, uno dopo l’altro. E poi… lui era sfuggito. Come? La profezia… aveva detto…

Quello sciocco di Isam, pensò Graendal, ficcando i fogli nel suo zaino. E quel Manto Bianco idiota!

42: Più forte del sangue

Anche l’ultimo Pugnale del Sangue viene scoperto ed eliminato, e all’insaputa di tutti Gawyn si impadronisce di tre anelli ter’angreal. Mesaana, scopriamo, aveva preso l’identità di Danelle. Perché lei? Danelle era una Marrone priva di Custode e molto solitaria, che era stata a lungo lontana dalla Torre. Impersonando lei Mesaana non aveva problemi di qualcuno che potesse notare eventuali stranezze nel suo comportamento, perché nessuno conosceva abbastanza bene la Marrone. Danelle è stata a lungo fuori dalla Torre, quando vi è tornata ormai era Mesaana. La prima volta che incontriamo il suo nome non ci facciamo caso perché siamo preoccupati da altre questioni. In L’ascesa dell’Ombra Siuan legge un rapporto strano:

Dal canto suo Danelle, la giovane sorella Marrone che in teoria doveva controllare Mastro Jovarin, il muratore, molto probabilmente lasciava che i libri che il tizio continuava a procurarle la distraessero. Solo così poteva spiegarsi il fatto che non avesse fatto domande sul numero di aiutanti che Jovarin sosteneva di aver assunto, con il primo carico di pietre appena arrivate al molo nord da Kandor. Con tutti quegli uomini avrebbe potuto ricostruire l’intera biblioteca. Danelle sognava troppo, anche per una Marrone.

In realtà gli aiutanti sono soldati che svolgono una parte importante nella deposizione di Siuan, cosa che avverrà nel giro di poche pagine. Danelle, fra l’altro, è una delle Aes Sedai che sostengono Elaida. Siuan è stata deposta dal numero minimo di Adunanti richiesto dalla legge e fra loro c’erano Danelle/Mesaana (Reietta), Alviarin (Bianca/Nera), Evanellein Lorn (Grigia/Nera) e Talene Minly (Verde/Nera). Non male…

Danelle è sempre rimasta abbastanza nell’ombra, la si era vista presente in qualche incontro con Elaida e poco più, l’ideale per ricordarci della sua esistenza e non farla apparire dal nulla nel momento della rivelazione della sua vera identità, ma facendo in modo che fossero in pochi a intuire la verità.

Comunque… perché? Perché dobbiamo sempre avere a che fare con traduzioni errate? Prima o poi finirà che leggerò frase per frase i libri nelle due lingue e correggerò le mie edizioni italiane. Questo è il testo di Le torri di mezzanotte:

Lanciò un’occhiata di lato, verso dove gli assassini erano stesi sotto altri lenzuoli separati, con i piedi ricoperti di nero che spuntavano dal fondo. Due uomini e una donna.

E questo è quello di Towers of Midnight:

Two women and a man.

Non credo servano altri commenti…

Dopo Perrin anche Lan arriva ad accettare l’inevitabile e consente d’innalzare la sua bandiera.

Lord Mandragoran» disse il giovane, trotterellando verso di lui. «Sei venuto! Quando ho sentito che la Gru Dorata era stata innalzata…»

«Io non l’ho innalzata, principe Kaisel. Il mio piano era di cavalcare da solo.»

«Ma certo. Mi piacerebbe cavalcare da solo con te. Posso?»

Grande! Amo come i personaggi dicano “ok, se sei fissato con queste sciocchezze io non mi metterò a discutere con te, ciò non toglie che farò comunque a modo mio” senza dire nulla di tutto ciò. La Gru Dorata viene finalmente innalzata.

43: Del tè

Assestamenti nel campo di Perrin, con tanto di inedito punto di vista per Alliandre.

44: Una richiesta ambigua

Perrin sposa Morgase e Tallanvor con la cerimonia meno cerimonia che possa esistere, ha decisamente bisogno di qualche lezione sull’argomento. Mat arriva con un tasso.

«Mat?» chiese Perrin, quasi troppo stupefatto per parlare. «Cosa ci fai qui?»

«Acchiappo tassi» disse Mat, scuotendo il sacco. «Dannatamente difficile, sai, in particolare con poco preavviso.»

Il sacco frusciò e Perrin udì un debole brontolio dall’interno. Poteva fiutare che c’era in effetti qualcosa di vivo lì dentro. «Ne hai davvero preso uno?»

«Chiamami nostalgico.»

Nei primi due romanzi è difficile da immaginare, ma La Ruota del Tempo aveva davvero bisogno di un personaggio come Mat.

Ho letto un commento che collega questo tasso alla locanda di Illian Il tasso alleggerito, quella in cui in Il Drago rinato per la prima volta Moiraine e gli altri sentono parlare di lord Brend (Sammael) e il gruppo viene attaccato dagli uomini grigi, e che di mezzo ci sarebbe anche qualche scherzo privato fra Robert ed Harriet, ma non so altro.

45: Una rimpatriata

Morgase e Galad vanno da Elayne, che fa progetti per Caemlyn e Cairhien.

Aviendha medita nel Rhuidean.

46: Lavorare il cuoio

Avevamo intravisto brevemente Androl nel prologo di Il cuore dell’inverno, nono romanzo della saga, quindi il personaggio lo ha creato Jordan e lo ha creato con sufficiente anticipo da non farci sembrare strano il vedere ora le cose dal suo punto di vista. Però non lo conoscevamo davvero. Notevole come un personaggio che conosciamo così poco possa farci interessare a lui e alla sua trama in un tempo tanto breve. Siamo sulle soglie dell’Ultima battaglia e c’è ancora spazio per espandere lievemente il mondo e i suoi protagonisti.

Androl ha il talento per creare Passaggi, è notevole come qui vediamo l’uso improprio di un flusso, ci viene da sorridere per questo, e non abbiamo idea di come questo flusso possa essere utilizzato con effetti devastanti. Un Passaggio piccolo per tagliare una striscia di cuoio, certo!

La Torre Nera è evidentemente divisa in due fazioni. Di quella di Androl fa parte Emarin.

Emarin rimase da un lato, guardando divertito; era l’altro Soldato nel gruppo, privo di spille. Era un uomo anziano, con i capelli radi e rughe agli occhi. La sua corta barba bianca era modellata in una punta.

L’uomo distinto era una sorta di enigma: era arrivato con Logain un giorno e non aveva detto nulla del suo passato. Aveva un atteggiamento pacato e un modo delicato di parlare. Era un nobile, questo era certo. Ma a differenza di parecchi altri aristocratici nella Torre Nera, Emarin non faceva alcun tentativo di affermare la sua presunta autorità. A molti nobili occorrevano settimane per imparare che, una volta che ti univi alla Torre Nera, il tuo rango esterno non significava nulla. Quello li rendeva imbronciati e scontrosi, ma Emarin si era abituato alla vita nella Torre immediatamente.

Ci voleva un nobile davvero dignitoso per eseguire gli ordini di un popolano della metà dei suoi anni senza lamentarsi.

In Crocevia del crepuscolo Rand e gli altri a Tear soggiornano presso lord Algarin. La conversazione è fra Rand e Cadsuane:

«Algarin aveva un fratello in grado di incanalare» disse, voltandosi verso una sedia di fronte.

[…]

«Lo so» replicò lei. E dal momento che sembrava che Algarin potesse avergli detto tutto, aggiunse: «Fui io a catturare Emarin e a portarlo a Tar Valon.» Era strano che Algarin potesse essere grato per una cosa del genere, agli occhi di qualcuno, ma il suo fratello più giovane era sopravvissuto per più di dieci anni dopo essere stato domato, dopo che lei lo aveva aiutato a riconciliarsi con l’accaduto. I fratelli erano stati molto vicini.

Ecco chi è Emarin. Ovviamente con la domatura curabile domare qualcuno non significa più eliminarlo definitivamente dagli incanalatori, e ho il sospetto che Logain possa saperne qualcosa di come ci si senta a essere domati, o del fatto che alla Torre Bianca potesse essere presente un altro uomo che aveva subito il suo stesso destino.

47: Una camera di insegnamento

Grady non riesce ad andare alla Torre Nera, evidentemente il secondo onirichiodo è lì. Da un certo punto di vista possiamo dire per fortuna. Con Taim che converte tutti gli Asha’man, il povero Grady avrebbe fatto una brutta fine.

Elayne e Perrin in qualche modo trovano un accomodamento.

Elaida continua a fare danni, anche se non lo fa apposta, donando ai Seanchan la possibilità di Viaggiare. Ma cadere dal raken e schiantarsi al suolo subito dopo essere stata catturata no? Comunque è notevole come sia pronta a far schiavizzare chissà quante donne pur di essere liberata lei. Mat, abbiamo bisogno di te per far capire a Tuon l’enormità del suo errore!

Perrin e Mat si aggiornano a vicenda. Nel loro incontro fa brevemente capolino il locandiere:

Qualcuno bussò alla porta, quindi questa si socchiuse e comparve il locandiere, un uomo giovane di nome Denezel. Era alto, con un volto magro e una testa che teneva rasata. L’uomo era decisamente un Fautore del Drago, da quello che Perrin aveva visto, arrivando perfino ad aver commissionato un ritratto di Rand e averlo appeso nella sala comune. La somiglianza non era male.

Lo avete riconosciuto? È Jason Denzel, di Dragonmount.com.

48: Vicino ad Avendesora

Come in L’ascesa dell’Ombra Rand aveva visto diverse scene del passato, ora Aviendha vede diverse scene del futuro. Gli Aiel sono stati sconvolti dalle visioni di Rand, quelle di Aviendha sono ancora più brutte.

49: Corte del Sole

Fine della visione di Aviendha. Domanda: questo è il futuro, indipendentemente da qualsiasi cosa Aviendha possa fare per evitarlo, o è uno dei possibili futuri e si avvererà solo a determinate condizioni? Io propendo per la seconda ipotesi, un dominio Seanchan con schiavitù delle Aes Sedai e distruzione degli Aiel è più di quanto possa accettare. Aviendha e Mat hanno un compito molto difficile da portare avanti.

Piccola nota:

«Cosa conta per loro il Drago?» chiese Hehyal. «Sono invasori che lo hanno costretto a inchinarsi alla loro imperatrice. Lei è considerata al di sopra di lui.»

Quella scena è ridicola – tranne nelle parti in cui è straordinaria, ma analizzarla qui significherebbe fare uno spoiler – ma io non direi che il Drago è stato costretto a inchinarsi alla loro imperatrice. O non è noto quel che è successo davvero o avremo un futuro diverso. Speriamo solo che sia molto diverso, e diverso nel modo giusto, e non solo un po’ diverso.

50: Scegliere i nemici

Elayne mette in moto i suoi piani per Cairhien.

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Illustrare Lo Hobbit

Irene Gallo è Art Director per Tor Books. Conosce e ama l’arte e le illustrazioni in genere, e questo si vede benissimo da molti dei post che pubblica sul blog di Tor. Le parole sono poche perché a parlare sono le immagini. La primavera, l’estate, i libri, l’autunno, gli arcieri, i cavalli, i dinosauri, l’inverno, i draghi, Lo Hobbit… I suoi post sono una meraviglia per gli occhi, con immagini che mi sono notevolmente familiari e altre che non avevo mai visto: https://www.tor.com/tag/picturing/.

Tor ha appena riproposto un suo vecchio post, ma le cose buone non invecchiano mai davvero. Al suo interno la Gallo ha riproposto una gran quantità di immagini ispirate a Lo Hobbit di J.R.R. Tolkienhttps://www.tor.com/2017/09/21/picturing-the-hobbit/. In molti hanno illustrato Lo Hobbit, e in molti hanno scritto del romanzo di Tolkien. Un piccolo contributo l’ho dato anch’io con un testo contenuto nel saggio Hobbitologia.

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Novità di settembre 2017 – terza parte

 

Cassandra Clare, Signore delle ombre, Mondadori, 19,90 €

La sinossi:

Rinunceresti all’amore della tua vita per salvare la tua anima?

Onore, senso del dovere, rispetto della parola data: questi sono i principi che guidano l’esistenza di ogni Shadowhunter. Oltre alla certezza che non esista un legame più sacro di quello che unisce due parabatai, compagni di battaglia destinati a combattere e a soffrire insieme. Un legame che mai e poi mai – questo dice la Legge – dovrà trasformarsi in amore.

Emma Carstairs sa bene che il sentimento che la unisce al suo parabatai, Julian Blackthorn, è proibito e che proprio per questo potrebbe distruggere entrambi. Sa anche che, per non rischiare la loro vita, dovrebbe scappare il più lontano possibile da lui. Ma come può farlo, proprio ora che i Blackthorn sono minacciati da nemici provenienti da ogni dove?

L’unica loro speranza sembra racchiusa nel Volume Nero dei Morti, un libro di incantesimi straordinariamente potente su cui tutti vogliono mettere le mani. Per questo, dopo aver stretto un patto con la Regina Seelie, Emma, la sua migliore amica Cristina, Mark e Julian Blackthorn partono alla ricerca del libro, affrontando mille insidie, imbattendosi in potenti nemici ben consapevoli che nulla è ciò che sembra e nessuna promessa è degna di fiducia.

Nel frattempo, a Los Angeles, la tensione crescente tra Shadowhunter e Nascosti ha rafforzato la Coorte, la potente fazione interna al Consiglio strenua sostenitrice della Pace Fredda e disposta a tutto pur di impossessarsi dell’Istituto.

Ben presto però un’altra, nuova minaccia si fa avanti, sotto le spoglie del Signore delle Ombre – il Re della Corte Unseelie -, che spedisce i propri guerrieri migliori sulle tracce dei Blackthorn e del libro. Con il pericolo ormai alle porte, Julian concepisce un piano rischioso che prevede la collaborazione con un personaggio imprevedibile. Ma per ottenere la vittoria finale sarà necessario pagare un prezzo che lui ed Emma non possono nemmeno immaginare, e che avrà ripercussioni su tutti coloro e tutto ciò che hanno di più caro al mondo.

La saga Shadowhunters di Cassandra Clare è stata analizzata da Amneris Di Cesare nel saggio Non lasciare che gli altri decidano chi sei, decidilo da sola contenuto in Il Fantastico nella Letteratura per ragazzi: http://www.runaeditrice.it/index.php/component/virtuemart/view/productdetails/virtuemart_product_id/90/virtuemart_category_id/9.html

 

 

Philip K. Dick, Blade Runner, Fanucci, 14,90 €

Nuova edizione. La sinossi:

Nel 1992 la Guerra Mondiale ha ucciso milioni di persone e condannato all’estinzione intere specie, costringendo l’umanità a colonizzare lo spazio. Chi è rimasto sogna di possedere un animale vivente, e le compagnie producono copie incredibilmente realistiche: gatti, cavalli, pecore… Anche l’uomo è stato duplicato. I replicanti sono simulacri perfetti e indistinguibili, e per questo motivo sono banditi dalla Terra. Ma a volte decidono di confondersi tra i loro simili biologici e di far perdere le proprie tracce. A San Francisco vive un uomo che ha l’incarico di ritirare gli androidi che violano la legge, ma i dubbi intralciano spesso il suo crudele mestiere, spingendolo a chiedersi cosa sia davvero un essere umano… Tragico e grottesco assieme, il romanzo di Philip Dick racconta il panorama desolato della San Francisco del futuro e il desiderio di amore e redenzione che alberga nei più umili, trasformando il genere fantascientifico in un noir cupo e metafisico. Un’opera che ha influenzato la visione della metropoli futura e ha anticipato i dilemmi della bioetica contemporanea. Introduzione e cura di Carlo Pagetti, postfazione di Gabriele Frasca.

 

 

Roddy Doyle, I Ridarelli, Rover e il Pupo Bello Grosso, Salani, 12,00 €

La sinossi:

Rover ormai è un cane d’affari di grande successo in Irlanda, anzi, forse il più importante. Assistito dal nipote Messi (un tipo molto ordinato ma dalla coda troppo lunga), consegna la cacca per i Ridarelli: quando un adulto è cattivo con i bambini, loro entrano in scena ed è ora del famoso Trattamento Ridarelli! Sembra una giornata di lavoro come tante per Rover e Messi, ma un’emergenza sconvolge tutti i loro piani. Riusciranno Rover, Messi e la famiglia Mack a godersi finalmente un po’ di tranquilla vita familiare? Ma soprattutto, mentre inseguono a rotta di collo la bicicletta della postina, un velocissimo furgone bianco e un aereo diretto a Casablanca, i due furbissimi cani saranno tanto in gamba da accontentare anche i Ridarelli? Tornano i protagonisti di Il Trattamento Ridarelli, Rover salva il Natale e Le avventure nel frattempo, in un turbine di peripezie tra verdure malefiche, tunnel di conigli e cracker che raccontano cose molto, ehm, ‘interessanti’. Il quarto romanzo su Rover e Ridarelli è una storia a perdifiato, scatenata, ironica e divertente, che solo il genio di Roddy Doyle poteva rendere reale.

 

 

Luca Enoch e Giancarlo Olivares, Dragonero. Minaccia all’impero, Sergio Bonelli editore, 24,00 €

La sinossi:

A Valhendart, capitale dell’impero erondariano, Ian e Gmor sventano un attentato contro il principe ereditario, durante lo “Sposalizio Celeste”, l’evento astronomico che celebra l’alba del nuovo anno. Sarà l’inizio di una torbida vicenda di cospirazioni e omicidi, tutta interna al Palazzo Imperiale. Ma la ricerca dei complici e dei mandanti dell’attentato condurrà Ian, con il sostegno bella sorella Myrva e del mago Alben, dalle stanze bel palazzo fino negli abissi dell’Inframondo, un regno di oscurità e di magia arcana, dove è facile perdersi per sempre! A chiudere il volume una storia inedita.

 

 

James George Frazer, Totemismo, Pgreco, 20,00 €

La sinossi:

L’insoddisfazione per le teorie fino ad allora prodotte conduce Frazer a pubblicare nel 1887 “Totemismo”. Il suo intento è prendere in esame l’aspetto religioso e quello sociale del totemismo per dimostrare il carattere originario e la larga diffusione di questo fenomeno, attestati anche da residui e sopravvivenze in fasi più avanzate dell’evoluzione sociale. Gli svariati esempi cui ricorre, tratto che caratterizza tutta la sua produzione, spaziano dai primitivi suoi contemporanei all’antico Egitto, e sono la conferma che il totemismo è una macrocategoria religiosa al pari del politeismo, che si sarebbe originato, secondo Frazer, proprio dalla religione “totemista”.

 

 

Neil Gaiman e Shane Oakley, Le spose proibite degli schiavi senza volto nella dimora segreta della notte dell’oscuro desiderio, Mondadori, 17,00 €

La sinossi:

Tre suoni squarciano il silenzio della notte. Il gracchiare di un corvo. Il fragore di un tuono. E una penna che graffi a la carta.
È impugnata da uno scrittore insonne, ossessionato da storie di donne in abiti bianchi, misteriosi colpi uditi nel buio, e non morti che si risvegliano in nome di antiche promesse.

 

 

Marco P. Gasperetti, Hanna e Barbera. I personaggi e le avventure dello studio che ha fatto la storia dell’animazione televisiva, Nicola Pesce Editore, 14,90 €

La sinossi:

In cinquant’anni di carriera William Hanna e Joseph Barbera hanno creato circa 400 show televisivi, restando ad oggi uno dei più longevi e prolifici sodalizi artistici. Questa è la loro storia. L’abilità della Hanna & Barbera Production, della Filmation, ma anche dello Studio Pierrot, della Toei Animation e di molti altri è stata quella di trasformare alcune delle evidenti debolezze dell’animazione limitata nel punto di forza delle loro serie televisive, creando un nuovo genere. Secondo Tony Benedict, uno storyman fra i primi assunti alla Hanna-Barbera Production, William e Hanna salvarono letteralmente il business dell’animazione. Per capire la potenza mediatica dei personaggi creati dalla Hanna-Barbera basti pensare che nel 1997 la NASA ha chiamato “Yogi Rock” una formazione rocciosa su Marte, in omaggio proprio al popolare orso di Jellystone. Prefazione di Maurizio Forestieri.

 

 

Elisabetta Gnone, Addio Fairy Oak, Salani, 14,90 €

Nuova edizione. La sinossi:

Felì è tornata a casa. Nei quindici anni che ha trascorso lontano, ha sempre scritto alle compagne rimaste a casa, descrivendo il villaggio, le bambine e tutte le incredibili avventure che viveva con loro e i loro fantastici amici. Al punto che ora le fate vogliono saperne di più, desiderano che lei racconti ancora, anzi, che non smetta mai! Chiedono altre storie, nuovi aneddoti, di sapere tutto del villaggio della Quercia Fatata e dei suoi abitanti. Felì accetta di buon grado e promette quattro nuovi racconti: le permetteranno di restare in compagnia dei suoi ricordi e di rivivere quei bellissimi giorni. Sì, ma per quanto ancora? Prima o poi dovrà separarsi dal passato e affrontare il futuro. Lei lo sa, e ora, che manca solo un racconto, sente il cuore batterle forte: riuscirà a dire addio a Fairy Oak? La sua ultima storia è intensa e commovente, e tuttavia cela un mistero, e svela una profezia… Età di lettura: da 8 anni.

 

 

Henry H. Neff, Impyrium. La principessa ribelle, Piemme, 16,00 €

La sinossi:

Un’era è trascorsa da quando il Cataclisma ha scosso il mondo, cambiandone irreversibilmente i contorni. Da quelle ceneri è sorta la dinastia dei Faeregine, che governa Impyrium da più di tremila anni. Ma la magia della casata si è affievolita generazione dopo generazione e, con essa, la presa dei Faeregine sull’impero…

 

 

China Miéville, Ottobre. Storia della rivoluzione russa, Nutrimenti, 19,00 €

La sinossi:

In occasione del centenario della Rivoluzione russa, un brillante scrittore inglese, apprezzato autore di romanzi fantasy, ripercorre con taglio inedito e ritmo avvincente un evento cardine del Novecento. La cronaca dei mesi incredibili tra la rivoluzione di febbraio e quella di ottobre in un libro che non si sofferma soltanto sul significato storico, ma racconta le vite, le passioni, gli aneddoti curiosi, svelando per la prima volta il lato avvincente di un evento che ha cambiato la storia dell’Europa e del mondo.

 

 

Philip Pullman, La bussola d’oro, Salani, 10,00 €

Nuova edizione. La sinossi:

La bussola d’oro è il primo romanzo della trilogia Queste oscure materie. Quando apparve nel 1995 riscosse immediatamente un enorme successo di pubblico e critica: la ricchezza dello stile, la profondità dei temi, la bellezza dei personaggi e soprattutto la vastità di un immaginario che coniuga il romanzo d’avventura e di formazione con i quesiti fondamentali della nostra filosofia (il destino e il libero arbitrio, il caso e la necessità) ne fecero un caposaldo della letteratura per ragazzi, letto e discusso anche dagli adulti, da critici letterari, da scrittori d’eccezione. Oggi La bussola d’oro è un classico che va ben oltre il genere e la definizione di fantasy. Lyra è un’eroina, sventata e intrepida, intelligente e curiosa, in grado, con le sue risorse di ragazzina, di decifrare la verità dietro le macchinazioni dei potenti e di varcare il confine tra realtà e mondi diversi. I daimon – forme viventi dell’animo umano – gli orsi corazzati, le streghe sono personaggi icastici e indimenticabili, e l’universo creato da Pullman sfida la nostra immaginazione e stimola il desiderio di riflettere, confrontarci, capire.” Età di lettura: da 12 anni.

 

 

Philip Pullman, La lama sottile, Salani, 10,00 €

Nuova edizione. La sinossi:

Lyra, la protagonista della “Bussola d’oro” è giunta nel nostro mondo, dove l’aspettano altri incredibili incontri e la soluzione di alcuni misteri. Insieme al suo nuovo compagno di avventura, Will Parry, Lyra rimarrà coinvolta nella più ardita delle guerre e, malgrado i pericoli e le fatiche cui è sottoposta, non esiterà nella sua marcia verso il vero. Ma questa volta non saranno né lei né l’aletiometro a rovesciare l’esito della battaglia.

 

 

Philip Pullman, Il cannocchiale d’ambra, Salani, 10,00 €

Nuova edizione. La sinossi:

Lyra è impetuosa, appassionata, un’onestissima e ingenua bugiarda e Will è orgoglioso, sensibile, leale e coraggioso, ma sfuggente come un gatto: i due, provenienti da mondi diversi, si sono incontrati nel secondo libro. Will è in possesso della lama sottile, un misterioso coltello che permette il passaggio tra i mondi e che è l’unico mezzo per liberare Lyra, tenuta addormentata dalla signora Goulter. Anche la Chiesa ha decretato la morte della ragazzina, centro di un’antica profezia delle streghe; e suo padre, Lord Asriel, la cerca perché sa che senza di lei Will non si unirà a lui nella battaglia finale contro l’Autorità. Will e Lyra sono coscienti di avere un compito importante da svolgere, ma non sanno quale sia: perché la profezia si avveri non dovranno obbedire a un destino precostituito, ma essere liberi di scegliere. Philip Pullman arricchisce il suo multiforme universo di nuovi personaggi – i gallivespiani, orgogliosi guerrieri a cavallo di libellule dai colori sgargianti; i mulefa, strane creature che viaggiano su ruote, dotate di linguaggio e della capacità di vedere la Polvere – e apre nuovi mondi, arrivando perfino nella terra della morte. Nel “Cannocchiale d’ambra” la storia diventa epica, sfrontata e dissacrante, esplora i recessi più profondi dell’animo, supera i confini tra cielo e terra, in un’unione di avventura, filosofia, mito e religione.

 

Rick Riordan, Eroi dell’Olimpo. I nuovi eroi, Mondadori, 22,00 €

La sinossi:

L’oracolo del Campo Mezzosangue pronuncia una terribile profezia: Sette mezzosangue alla chiamata risponderanno. Fuoco o tempesta il mondo cader faranno… Un nuovo gruppo di eroi dovrà affrontare una pericolosa missione: impedire che Gea, la Madre Terra, si risvegli e, con l’aiuto dei giganti, distrugga gli dei dell’Olimpo e l’umanità intera. Per farlo dovranno trasferirsi in Grecia e scendere nell’abisso del Tartaro per chiudere le Porte della Morte: una missione ardua e spaventosa che potrà essere affrontata soltanto se i semidei greci del Campo Mezzosangue e quelli romani del Campo Giove decideranno di collaborare. Ma prima della battaglia finale i sette della Seconda Grande Profezia – Jason, Piper, Leo, Percy, Annabeth, Hazel e Frank – dovranno superare temibili prove e combattere nemici agguerriti.

I primi tre libri della saga Eroi dell’Olimpo di Riordan – L’eroe perduto, Il figlio di Nettuno, Il marchio di Atena – ora in un unico volume.

Ho analizzato la saga di Rick Riordan Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo in Essere dei mezzosangue è pericoloso, ma non si corre il rischio di annoiarsi contenuto in Il Fantastico nella Letteratura per ragazzi: https://www.amazon.it/fantastico-nella-letteratura-ragazzi-successo/dp/8897674623/

 

 

Tui T. Sutherland, I regni del fuoco. La figlia del destino. Vol. 0, Piemme, 1,90 €

La sinossi:

Le tribù dei draghi sono state in guerra per generazioni, secondo un’antica profezia solo cinque cuccioli di drago cresciuti come fratelli, chiamati all’estremo sacrificio, potranno riportare la pace nel Regno…

 

 

Scarlett Thomas, Il drago verde, Newton Compton, 10,00 €

La sinossi:

Effie Truelove è la nuova alunna presso la scuola Tusitala. L’inserimento per lei non è facile perché sembra una ragazzina diversa dalle altre, e l’insegnante di inglese la prende subito di mira. Un giorno il nonno tanto amato di Effi e è vittima di un’aggressione e finisce in condizioni critiche all’ospedale. Decide così di rivelare alla nipote il segreto per entrare in possesso di poteri straordinari e l’esistenza di un libro magico che deve essere salvato prima che finisca nelle mani sbagliate. Appena Effie apre il libro misterioso, però, viene catapultata in un altro mondo, affascinante e al tempo stesso pericoloso. Infatti in quell’universo parallelo vive il terrificante Diberi, il capo di un’organizzazione che pianifica di distruggere l’intera umanità. Ma per Effie è impossibile affrontarlo da sola e dovrà trovare nuovi amici da coinvolgere nella battaglia…

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Carrie Fisher: I diari della principessa. Io, Leia e la nostra vita insieme

Carrie Fisher, chi era costèi? A volte la nostra mente fa associazioni strane. Guardando la copertina del libro di Carrie Fisher I diari della principessa. Io, Leia e la nostra vita insieme, mi sono chiesta perché lo avessi letto, e mi è venuta in mente la frase di don Abbondio Carneade! Chi era costui?

Carrie Fisher, chi era costéi? E soprattutto, perché io ho letto I diari della principessa?

Io mi considero moderatamente appassionata di Guerre Stellari, o Star Wars. Ho visto in televisione diverse volte quelli che ora sono noti come Episodio IV, V e VI quando ormai da anni erano diventati opere di culto. E poi ho visto Episodio I al cinema, una sola volta, e la mia conoscenza con la galassia lontana lontana si è fermata lì. Niente gadget, se non un paio di miniature comprate all’epoca dai miei genitori e poi disperse per disinteresse con il trascorrere del tempo, o ora i Lego per le figlie. Se mai sono stata una fan lo sono stata di un singolo attore, Harrison Ford, di cui per anni ho guardato tutti i film a cui prendeva parte. Guerre Stellari era solo una parte della sua carriera, per me non più importante di Indiana Jones, Witness. Il testimone o di diversi altri che non cito perché la filmografia di Ford è abbastanza lunga.

Carrie Fisher? Sì, la principessa dalla pistola facile e la pettinatura assurda. Ha fatto altro nella sua vita? Boh. E anche quell’altro, il biondino, Luke Skywalker… sì, Mark Hamill, ha fatto altro? Ma ha importanza? Ora ovviamente è facile saperlo, basta fare un giro su internet per avere tutte le informazioni del caso, ma questo rende un’idea di quale sia stato il mio coinvolgimento in Star Wars, che non so neppur bene se chiamare Star Wars, come si usa ora, o Guerre Stellari, come si faceva all’epoca in cui ho conosciuto i film. Facendo un controllo ora, per scrivere quel che sto scrivendo, scopro di non aver mai visto la Fisher o Hamill in opere diverse dalla trilogia originaria di Star Wars, mentre ho visto altri 15 film con protagonista Ford.

Certo, quest’estate ho letto il saggio di Chris Taylor Come Star Wars ha conquistato l’universo, il che se non altro prova che so che esiste tutto un mondo intorno a quei quattro tre film che ho visto. E dunque?

Carrie Fisher è morta, lo sappiamo tutti. Ha avuto la sfortuna di avere problemi cardiaci su un aereo in fase di atterraggio, non il momento migliore per ricevere adeguata assistenza medica, e nel giro di quattro giorni il suo cuore ha smesso di battere. Un mese prima l’attrice aveva pubblicato The Princess Diaries, il suo settimo libro fra romanzi e semi-biografie. Sull’onda emotiva della morte il 15 gennaio il libro ha raggiunto il primo posto nella classifica di vendite del New York Times per la categoria non-fiction ed è rimasto nella top 15 anche nelle successive 5 settimane. Quando poi è arrivato il momento di scegliere le opere più significative per l’assegnazione del premio Hugo I diari della principessa è arrivato in finale, segno che i fan hanno apprezzato quel che avevano letto. Le altre opere finaliste sono Words Are My Matter: Writings About Life and Books, 2000-2016 di Ursula K. Le Guin, libro che poi ha vinto il premio (già comprato, considerando come scrive Ursula ho grandi aspettative su questo libro), The Geek Feminist Revolution di Kameron Hurley (già letto e apprezzato), Traveler of Words: Conversations with Robert Silverberg di Robert Silverberg e Alvaro Zinos-Amaro (non so se lo leggerò mai, conosco l’importanza di Silverberg, ma i suoi due romanzi che avevo letto anni fa non mi erano particolarmente piaciuti. Però la saggistica è diversa dai romanzi… Vedremo…), The View From Cheap Seats di Neil Gaiman (già comprato ma ancora da leggere, come un altro paio di libri di Gaiman. Ma dove va a finire il tempo per leggere?) e The Women of Harry Potter, serie di post pubblicati da Sarah Gailey sul blog di Tor (alcuni li ho letti e mi sono piaciuti, devo completare la lettura).

Chi vota per il premio Hugo è qualcuno che ama il fantastico e lo conosce, giusto? Al di là di quando alcuni gruppi vogliono far vincere determinate opere per motivi politici, più passa il tempo e più diventa difficile fidarsi anche dei premi (anche se, senza voler togliere nulla agli altri, ho il sospetto che il premio a Words Are My Matter sia più che meritato).

Mi sono fatta anch’io prendere dall’onda emotiva quando ho deciso di leggere questo libro? Probabilmente, anche se per certi versi io mi giustifico dicendo che per scrivere determinati articoli ho bisogno di leggere e se ho la ragionevole certezza che se il libro non fosse stato tradotto in italiano lo avrei ignorato, mentre ho comprato senza esitare tre degli altri libri (e se due non li ho ancora letti è perché raramente leggo contemporaneamente due o più libri in inglese e al momento ho fatto altre scelte) e letto parzialmente l’opera che è disponibile online.

Sapevo, prima ancora di prendere in mano I diari della principessa, che la Fisher parlava della sua relazione clandestina con Harrison Ford, 14 anni più grande di lei, sposato e con due figli. Il gossip non mi interessa particolarmente, quindi per quanto io possa essere interessata a Ford come attore, non ero sicura di voler conoscere i dettagli della loro relazione. Dettagli che, tutto sommato, non ci sono. Carrie racconta come abbiano fatto a finire a letto la prima volta e poco più. La prima parte del libro parla di lei, della sua crescita di ragazza figlia di due celebrità in declino, del modo in cui ha ottenuto la parte e delle sue insicurezze, e non mi è sembrata particolarmente folgorante. La sezione centrale è costituita da alcune pagine del diario che la Fisher teneva all’epoca, e qui Harrison Ford non è quasi neppure nominato. Compare più spesso un generico lui, ma solo come alterità in cui la ragazza cerca di conoscere sé stessa. Sono i dubbi di una diciannovenne che non sa bene quale direzione prenderà la sua vita, dubbi a volte interessanti e a volte banali. L’ultima parte è quella della star che si guarda indietro, che ricorda la diciannovenne travolta da un successo imprevedibile e con cui fatica a conciliarsi. Ci sono punti in cui traspare la fragilità, il desiderio di capire, di essere diversa, di essere… più, ed è qualcosa che io capisco benissimo pur avendo una vita diversissima da quella dell’attrice.

Il diario è più importante per Carrie che lo ha scritto che per chi lo legge, che non vi trova nessuna particolare rivelazione sui film o su coloro che lo hanno realizzato, se si eccettua l’informazione che i due attori hanno avuto, per la durata delle riprese, una relazione sessuale segreta.

Quando leggiamo un libro il nostro apprezzamento dipende spesso dalle nostre aspettative. Se so di leggere un libro per bambini ho aspettative diverse rispetto a quelle che ho quando leggo un fantasy da adulti, e ho aspettative ancora diverse quando leggo un classico e altre ancora quando leggo un saggio. Ho iniziato la lettura del libro della Fisher avendo in mente quello di Taylor, ma ovviamente sono due cose diverse. Della Carrie imbranata dell’inizio m’importava poco, eppure il libro è la Carrie imbranata. Dei dettagli di quanto fatto dai due attori m’importava ancora meno, e per fortuna non ci sono. Quando ho smesso di avere aspettative ho visto la fragilità della ragazza e la forza con cui, anni dopo, la donna ci scherzava sopra, e da questo punto di vista I diari della principessa mi è piaciuto. Non è certo un libro che io inserirei fra i finalisti dello Hugo, dove mi aspetto di trovare analisi articolate sulle opere fantastiche e non le difficoltà emotive di una giovane, ma se non si ha la pretesa di trovare in questo libro quello che non c’è può essere una lettura piacevole.

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Le torri di mezzanotte di Robert Jordan e Brandon Sanderson. Dal capitolo 19 al capitolo 35

Rilettura di Le torri di mezzanotte di Robert Jordan e Brandon Sanderson.

19: Trattative sui draghi

Mat viene accompagnato nel palazzo reale di Caemlyn da un personaggio che mi piace molto, Charlz Guybon.

«Ho sentito molto su di te, mastro Cauthon» disse Guybon. Sembrava uno di quei soldati rigidi. Solido, ma forse un po’ troppo solido. Come un arco non abbastanza elastico.

«Da chi?» chiese Mat. «Da Elayne?»

«Perlopiù voci in città. Alla gente piace parlare di te.»

Ah sì?, pensò Mat. «Non ho fatto la metà delle cose che dicono» borbottò «e l’altra metà non è stata dannatamente colpa mia.»

Guybon rise. «E la storia di te che sei rimasto a penzolare da un albero per nove giorni?»

«Non è successo» disse Mat, resistendo all’impulso di dare uno strattone alla sciarpa che aveva al collo. Nove giorni? E questo da dove veniva? Non aveva penzolato nemmeno per nove dannati minuti! Nove secondi sarebbero stati troppo.

«Dicono anche» continuò Guybon «che non perdi mai a dadi o in amore, e che la tua lancia non manca mai il bersaglio.»

«Vorrei che queste ultime due fossero vere. Che io sia folgorato, come lo vorrei.»

«Ma tu vinci sempre ai dadi?»

«Quasi» disse Mat, strattonando all’ingiù la tesa del suo cappello. «Ma non lasciarlo trapelare, oppure non troverò più una partita.»

«Dicono che hai ucciso uno dei Reietti» osservò Guybon.

«Non è vero» rispose Mat. E quello da dov’era venuto?

«E le storie di te che hai duellato con il re degli invasori aiel in uno scontro d’onore? Hai davvero conquistato al Drago Rinato la lealtà degli Aiel?»

«Dannate ceneri» disse Mat. «Ho ucciso Couladin, ma non è accaduto in nessuna specie di duello! Mi sono imbattuto in lui sul campo di battaglia, e uno di noi due doveva morire. E non sarei stato dannatamente io.»

«Interessante» disse Guybon. «Pensavo che quello potesse essere vero. Almeno, è una delle poche cose che sarebbero potute accadere. A differenza di…» Si interruppe.

«Cosa?» domandò Mat. Superarono un’intersezione di corridoi dove i servitori erano raggruppati, osservando lui e gli altri passare mentre sussurravano tra loro.

Guybon parve esitante. «Sono certo che l’hai sentito.»

«Ne dubito.» Che fosse folgorato! E poi cosa? Erano stati i membri della Banda a diffondere queste dicerie? Perfino loro non sapevano alcune di quelle cose!

«Be’, circola questa voce che dice che sei entrato nel dominio della morte, lo hai sfidato e hai preteso delle risposte alle tue domande» disse Guybon, sembrando più imbarazzato. «E che lui ti ha dato quella lancia che impugni e ti ha predetto la tua stessa morte.»

Adoro il riferimento a Odino, ma tutta la conversazione è stupenda.

Elayne e Mat si ritrovano dopo tanto tempo e il loro è un bell’incontro. Elayne in passato era stata troppo altezzosa con lui, questo prima di iniziare a ragionare su ji’e’toh grazie ad Avientha e di capire quanto lui fosse in gamba. In più l’avere finalmente il suo trono e la certezza del suo posto nel mondo ha donato alla regina dell’Andor un nuovo equilibrio. Certo, è regina, il che significa che nel momento in cui capisce almeno in parte le potenzialità dei draghi inizia a ragionare su come sfruttarli per i suoi fini. Il mondo sta cambiando, non solo perché Rand deve affrontare il Tenebroso o perché sta fondando una serie di scuole, ma perché l’invenzione di nuovi e più efficaci modi per uccidere avrà influenze enormi che i protagonisti della vicenda non possono minimamente prevedere.

Elayne ottiene in prestito il medaglione di Mat e perdona Thom non solo per le sue divergenze con Morgase, fatti che risalgono a una ventina di anni prima e che tutto sommato sono gravi solo agli occhi di una regina lievemente vendicativa, ma pure per l’omicidio di Galldrian, re di Cairhien.

«Ma qui dentro c’è scritto anche un perdono, per qualunque crimine – noto o ignoto – che io possa aver commesso nell’Andor o a Cairhien. Mi domando chi le abbia detto…»

«Detto cosa?»

«Niente, Mat. Proprio niente.»

20: Una scelta

Test di ammissione di Nynaeve. All’epoca della pubblicazione di Nuova primavera Jordan era stato criticato da persone che si lamentavano che stesse allungando il brodo per guadagnare di più pubblicando libri inutili. Lui aveva difeso la sua scelta e la sua storia – che a me piace – dicendo, fra l’altro, che in Nuova primavera c’erano cose che non si sarebbero trovate altrove nella saga. A titolo di esempio aveva citato il test per diventare Aes Sedai, dicendo che non lo aveva mostrato e che non lo avrebbe mostrato altrove. Ora invece lo possiamo leggere in Le torri di mezzanotte. È Jordan che ha cambiato idea o è un’aggiunta di Sanderson? Io propendo per la prima ipotesi, ma fino a quando non troverò una precisa dichiarazione in proposito non potrò averne la certezza.

Il test è impegnativo e la sua lettura coinvolgente, ma quello che mi è piaciuto di più è la successiva discussione. Nynaeve è davvero cresciuta, lei vuole essere Aes Sedai ma sa che ci sono cose più importanti di un titolo, o del rispettare regole che appaiono come arbitrarie e che nella loro arbitrarietà sembrano fatte solo per far soffrire le persone. Quando si fanno delle regole (o delle leggi) deve essere per un motivo ben preciso, sapendo che saranno rispettate solo fino a quando chi le deve rispettare vedrà la loro utilità. Se le regole sono un peso, peggio ancora un danno, allora non hanno senso. Quanto a Egwene, ormai è diventata per lei un’abitudine far notare alle altre dettagli macroscopici e fondamentali. Nynaeve ha aiutato a pulire saidin, ha inventato nuovi metodi di guarigione ed è una delle poche persone di cui il Drago si fida. Rifiutare scialle e anello a lei sarebbe sminuire le stesse Aes Sedai, perché le cose più importanti non sarebbero legate alle Torre Bianca.

Alla fine Nynaeve riesce a ottenere il legame con Lan, pian pano le varie trame stanno andando nella giusta direzione.

21: Un cancello aperto

Perrin pianifica e incidentalmente butta lì la frase che Gaebril in realtà era Rahvin sotto mentite spoglie. A Morgase la rivelazione fa un certo effetto, chissà perché.

Ituralde si ritira disperatamente verso Maradon. I morti di questa carneficina non li conto, parte dei Domanesi si salva solo perché da Maradon Yoeli esce per portar loro soccorso . Comunque se mai avessimo avuto dei dubbi, Ituralde è davvero uno dei Grandi capitani.

Morgase sente il bisogno di riflettere e chiede a Tallanvor di non lasciarla fino a quando lei non avrà capito davvero cosa desidera.

22: La fine di una leggenda

Nel suo vagare per la Torre Gawyn cerca una sistemazione per i suoi uomini, chiede consiglio a Bryne, guadagna un pugnale nuovo da un mancato assassino e fa scattare una trappola di Egwene facendola un pochino arrabbiare.

Mat si prepara per il suo viaggio nella torre di Ghenjei e si rende finalmente conto che Birgitte può saperne qualcosa. L’arciera gli rivela del suo viaggio nella torre – con Gaidal ferito ha resistito per un paio di mesi! Ma quanto è in gamba? – e della sua morte lì, e spiega che in qualche modo Aelfinn ed Eelfinn si nutrono delle Aes Sedai. Bleah!

Lo schifo sparisce in un attimo, cancellato da panico e dolore. Elayne, tanto per cambiare, si è cacciata nei guai.

23: Teste di volpe

Elaine gioca al gioco del trono con Ellorien e poi va a giocare con le Nere, forse ha un po’ troppo la tendenza a credersi invincibile. All’inizio Chesmal viene ingannata dalla sua messa in scena e parla della taglia su Mat e dell’invasione dell’Andor, peccato che con tutto quello che accade quest’ultimo dettaglio non trova immediata risposta e quasi sparisce dalla memoria. Il torturatore di Sylvase, che si rivela un Amico delle Tenebre, libera le Aes Sedai e Doilin Mellar e la situazione si incasina parecchio. Elayne finalmente si rende un po’ conto della sua mortalità, per fortuna usa la copia del medaglione di Mat nel modo giusto e riesce a evitare il disastro totale facendo fuggire Mellar e salvando il medaglione originale. Di morti comunque ce ne sono un bel po’, su entrambi i fronti.

Gawyn va a Caemlyn mentre la compagnia di Lan aumenta.

24: Opporre resistenza

Elayne, bloccata a letto, pianifica con Mat. Ituralde scopre di aver avuto l’accesso a Maradon dopo un conflitto fra gli stessi Saldaeani.

Perrin si addestra mentre Isam/Luc uccide Luce del Mattino. Il lupo è stato ammazzato nel sogno dei lupi, e per loro una morte qui è una morte definitiva.

L’uomo verde, l’ultimo dei Nym, alla fine di L’Occhio del Mondo. 1.

Changu e Nidau, guardie a Fal Dara. Dena, la donna di cui è innamorato Thom. Ingtar Shinowa in La grande caccia. 2, 3, 4 e 5.

Leya la Calderaia che ha portato un messaggio a Moiraine. Dailin, la Fanciulla della Lancia guarita da Nynaeve in Il Drago rinato. 6 e 7.

La bambina che Rand prova a riportare in vita scoprendo che non può realmente fare tutto. La donna che Egwene vede sgozzare che con la sua morte le fa capire gli orrori della guerra. I genitori, il fratello, le sorelle, gli zii, i cugini e la prozia di Perrin uccisi da Padan Fain. Owein, custode di Alanna. Colly Garren, Jared Aydaer, Dael al’Taron, Ren Chandin, Kenley, Bili al’Dai, Hu, Tim, Teven, Haral, Had, e altri sedici ragazzi della banda di Perrin. La madre di Aram. Alric, custode di Siuan. Hammar e Coulin, maestri d’armi alla Torre Bianca uccisi da Gawyn durante il colpo di stato di Elaida. Seana, Sapiente e camminatrice dei sogni in L’ascesa dell’Ombra. 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36, 37, 38, 39, 40, 41, 42, 43, 44, 45, 46, 47, 48, 49, 50, 51, 52, 53, 54, 55 e 56.

Teodora, sorella di Kadere. Jolien, una delle Fanciulle che si erano recate alla Pietra di Tear, morta nel crollo della torre. Ilyena, moglie di Lews Therin Telamon, morta all’inizio di L’Occhio del Mondo e il cui nome è appena entrato nella lista di Rand. Melidhra, Fanciulla della Lancia Amica delle Tenebre uccisa da Mat. Un Aiel precipitato per l’eternità dove durante il viaggio di Rand a Caemlyn. Lamelle, Fanciulla della Lancia uccisa da un Trolloc a Caemlyn. Pevin, il portabandiera di Rand, ucciso da un Trolloc a Caemlyn in I fuochi del cielo. 57, 58, 59, 60, 61, 62 e 63.

Cabriana Mecandes e il suo Custode, uccisi da Semirhage. Mangin, impiccato da Rand perché ha infranto la legge per motivi di Toh. Desora, Fanciulla della Lancia uccisa da una freccia destinata a Rand. Una donna di mezz’età uccisa in un’imboscata solo perché si è trovata vicino a Rand nel momento sbagliato. Herid Fel, bibliotecario, ucciso da un gholam in Il Signore del Caos. 64, 65 66, 67, 68 e 69.

Isan, della setta Jarra degli Aiel Chareen, 69. Chuonde dei Miagoma della Dorsale, 70. Agirin, degli Shelan Daryne, 71. E altre 148 Fanciulle della Lancia, morte ai Pozzi di Dumai. Totale: 220.

Lawtin e Belvyn, uomini di Mat uccisi da Moghedien nel tentativo di assassinare Nynaeve. Janira e Melore, membri della Famiglia, e Nalesean, Corevin, Mendair, Tad Kandel, Wat e altri due membri della Banda della Mano rossa uccisi dal gholam al momento del ritrovamento della Scodella dei Venti. Liah, Fanciulla della Lancia uccisa da Rand con il Fuoco Malefico per evitare che fosse consumata da Shadar Logoth in La corona di spade. 221, 222, 223, 224, 225, 226, 227, 228, 229, 230, 231 e 232.

Gille la damane, uccisa nello scontro fra Rand e i Seanchan. Jonan Adley, Asha’man ucciso da Rand quando perde il controllo di Callandor. Adeleas Namelle, Aes Sedai dell’Ajah Marrone uccisa dalla Nera Careane Fransi (insieme a Ispan) durante il viaggio di Elayne e Nynaeve verso Caemlyn. Somara dei Daryne Cima Piegata, Jendhilin, una Fanciulla dei Miagoma di Cimafredda, e altre quattro Fanciulle della lancia, uccise dagli Asha’man traditori quando hanno provato ad ammazzare Rand. Fedwin Morr, avvelenato per pietà da Rand dopo che la contaminazione di saidin gli ha portato via il cervello in Il sentiero dei pugnali. 233, 234, 235, 236, 237, 238, 239, 240, 241 e 242.

Kumira, Aes Sedai dell’Ajah Verde e Eben Hopwill, Asha’man e Custode di Daigian, uccisi rispettivamente da Graendal e Aran’gar (Halima) durante la pulizia di saidin in Il cuore dell’inverno. 243 e 244.

Tylin, regina di Ebou Dar, uccisa dal gholam. Anayia dell’Ajah Azzurra e il suo custode Setagana, e Kairen Stang, uccisi con l’Unico Potere da Halima. Renna la sul’dam, uccisa da Harnan su ordine di Mat in Crocevia del crepuscolo. 245, 246, 247, 248 e 249

L’ambulante visto da Mat sprofondare sotto terra in un villaggio nello Shiota. Il Seanchan visto da Perrin morire vomitando scarafaggi. Reanne Corly, Mirane Larinen e altri otto membri della Famiglia assassinati da Careane a Caemlyn. Aram, ammazzato da uno Shaido mentre sta duellando con Perrin a Malden. Rolan, ammazzato da Perrin dopo che lui ha salvato Faile. Kinhuin e Jhoradin, due Mera’din uccisi da Faile e Lacile nel momento in cui vengono liberate da Malden. Vandene e Sareitha, assassinate da Chesmal Emry subito dopo la scoperta della vera Ajah di appartenenza di Careane (a sua volta ammazzata da Vandene prima di morire). Cieryl Arjuna e Tavan Shandare, Custodi di Careane (a differenza del terzo Custode, Venr Kosaan, che ovviamente non conto, loro non sono Amici delle Tenebre), Jaem, Custode di Vandene e Ned Yaran, Custode di Sareitha, entrati nella casa in cui sono state ammazzate le loro Aes Sedai da un gruppo di Nere in La lama dei sogni. 250, 251, 252, 253, 254, 255, 256, 257, 258, 259, 260, 261, 262, 263, 264, 265, 266, 267, 268, 269 e 270.

Adrin, arso vivo dal tocco del Tenebroso. Marthea, Fanciulla della Lancia Shaido che ha protetto Arrela ed è morta nella battaglia di Malden. Verin, Aes Sedai dell’Ajah Marrone forzatamente vincolata al Tenebroso e morta suicida pur di poter aiutare Egwene a ricostruire la Torre Bianca. Il suo custode Tomas, già servo del Tenebroso in cerca di riscatto, in Presagi di tempesta. 271, 272, 273 e 274.

Malenarin Rai e suo figlio Keemlin, uccisi dai Trolloc nell’attacco alla Torre Heeth in Kandor in Le torri di mezzanotte. 275 e 276.

Lopin il servitore, le Braccia Rosse Gorderan, Fergin e Riddem e Will Reeve e il soldato Derry, uccisi dal gholam. 277, 278, 279, 280, 281, 282.

Rajabi, ufficiale al servizio di Ituralde, ucciso dalla Progenie dell’Ombra davanti a Maradon. 283.

Luce del Mattino e Bisbigliante (vedi capitolo 28), uccisi da Isam/Luc nel sogno dei lupi. 284 e 285.

Un preoccupato Perrin decide di affrontare i Manti Bianchi.

25: Ritorno a Bandar Eban

Un Rand vicino al Lato Oscuro della Forza aveva quasi distrutto la città (ho problemi con questo nome, devo controllare ogni volta quale delle due parti del nome finisca con la R e quale con la N), un Rand luminoso sistema… se non proprio tutto almeno un bel po’ di cose.

«Rand, vedo la luce del sole attorno a te.»

Lui alzò lo sguardo su Min, poi lanciò un’occhiata al cielo.

«Non quella luce» sussurrò Min. «Una visione. Vedo nubi scure, spinte via dal calore della luce del sole. Vedo te, una brillante spada bianca tenuta in mano, brandita contro una nera, impugnata da un’oscurità senza volto. Vedo alberi che tornano verdi e portano frutto. Vedo un campo, i raccolti sani e abbondanti.» Esitò. «Vedo i Fiumi Gemelli, Rand. Vedo una locanda con il marchio della Zanna del Drago inciso sulla sua porta. Non è più un simbolo di oscurità o odio. È un segno di vittoria e di speranza.»

YAY!!!

Le altre visioni le tralascio, Min le interpreta all’istante e se anche danno speranza non sono yayose come quella su Rand.

26: Negoziati

Perrin cambia idea sull’opportunità dello scontro, anche perché l’impossibilità di Viaggiare gli fa percepire la volontà di qualcuno di intrappolarlo, mostra a Galad cosa accadrebbe se lo scontro ci fosse davvero e intavola negoziati.

Galad va a parlare con Perrin e lui e Berelain si innamorano all’istante. Min aveva visto che lei avrebbe perso la testa per un uomo in bianco, ecco che è avvenuto. Perrin accetta di essere giudicato per la morte dei primi due Manti Bianchi ma ovviamente rifiuta ogni accusa relativa al fatto che lui sia responsabile della morte di Geofram Bornhald. La situazione rimane in stallo fino a quando Galad riconosce Morgase e svela la sua identità. Il gruppo decide per un processo.

27: Un appello ad alzarsi

Egwene si occupa di politica con i regnanti e con le sue recalcitranti sottoposte. Le altre Aes Sedai non hanno capito una cosa: Egwene è più in gamba di loro e vede le cose con più lucidità. Possono metterla in un angolo, costringerla a fare cose che non vorrebbe fare, ma per tutto quello che Egwene è costretta a cedere ottiene in cambio qualcosa di più importante. Lascia al Consiglio il comando degli eserciti – e tutta la relativa burocrazia – e tiene i contatti con i sovrani, fra cui c’è Rand.

Dopo aver terminato con il Consiglio Egwene richiama Gawyn, peccato solo che, presa da altre preoccupazioni, lascia la cosa nelle mani di Silviana.

28: Stranezze

Perrin si esercita mentre Isam/Luc riesce a uccidere Bisbigliante. Invece di copiare di nuovo l’elenco ho deciso di anticipare la morte e aggiungere Bisbigliante all’elenco precedente.

I Trolloc riescono a entrare in Maradon e Ituralde si prepara per la guerriglia.

29: Una sensazione terribile

Nuova bolla di male, con le armi che attaccano i loro padroni. Già in L’ascesa dell’Ombra Perrin era stato attaccato dalla sua ascia, mentre a Rand era toccato il suo riflesso nello specchio e a Mat i personaggi delle carte da gioco. Qui, visto che l’Ultima battaglia è più vicina, le cose avvengono su scala maggiore. L’unico che non ha problemi è Perrin, probabilmente perché anche se lui usa il martello come un’arma quel martello è nato come un attrezzo da fabbro, il cui scopo era costruire e non distruggere.

Morgase spiega a Galad che esistono le sfumature di grigio e che non sempre la scelta giusta è evidente, o che esiste sempre un’unica scelta assolutamente giusta.

Tam parte, la trama di Perrin sta lentamente arrivando a riallinearsi alle altre.

Elayne assiste alla prova dei draghi/cannoni e Birgitte inizia a capire le conseguenze di quell’innovazione.

30: Uomini sognano qui

Perrin si esercita nel sogno dei lupi, si interroga sulla cupola viola che impedisce di Viaggiare e assiste alla trasfigurazione di Rand. L’Ultima caccia ci sarà.

31: Nel vuoto

Non esiste modo meno delicato di un’esplosione nucleare per uccidere un gholam? Va bene, allora non uccidiamolo, limitiamoci a farlo cadere.

C’è bisogno di dire che questo capitolo è bellissimo? Sono rimasta con il fiato sospeso tutto il tempo, preoccupata per Mat e per Talmanes, sono stata deliziata nel veder spuntare fuori i due medaglioni… e poi c’è quella conclusione perfetta. Quando un Aiel era caduto, nel viaggio che Rand fa da Cairhien a Caemlyn in I fuochi del cielo, eravamo rabbrividiti. Qui la stessa situazioni si è ripresentata e ha dato frutti notevoli. Nella sua saga Jordan ha messo davvero tante cose, e se per un certo periodo le ha accantonate per occuparsi di altro non si è mai dimenticato delle possibilità offerte dal mondo che ha creato.

32: Una tempesta di luce

Ituralde prosegue la sua battaglia disperata a Maradon.

L’uomo verde, l’ultimo dei Nym, alla fine di L’Occhio del Mondo. 1.

Changu e Nidau, guardie a Fal Dara. Dena, la donna di cui è innamorato Thom. Ingtar Shinowa in La grande caccia. 2, 3, 4 e 5.

Leya la Calderaia che ha portato un messaggio a Moiraine. Dailin, la Fanciulla della Lancia guarita da Nynaeve in Il Drago rinato. 6 e 7.

La bambina che Rand prova a riportare in vita scoprendo che non può realmente fare tutto. La donna che Egwene vede sgozzare che con la sua morte le fa capire gli orrori della guerra. I genitori, il fratello, le sorelle, gli zii, i cugini e la prozia di Perrin uccisi da Padan Fain. Owein, custode di Alanna. Colly Garren, Jared Aydaer, Dael al’Taron, Ren Chandin, Kenley, Bili al’Dai, Hu, Tim, Teven, Haral, Had, e altri sedici ragazzi della banda di Perrin. La madre di Aram. Alric, custode di Siuan. Hammar e Coulin, maestri d’armi alla Torre Bianca uccisi da Gawyn durante il colpo di stato di Elaida. Seana, Sapiente e camminatrice dei sogni in L’ascesa dell’Ombra. 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36, 37, 38, 39, 40, 41, 42, 43, 44, 45, 46, 47, 48, 49, 50, 51, 52, 53, 54, 55 e 56.

Teodora, sorella di Kadere. Jolien, una delle Fanciulle che si erano recate alla Pietra di Tear, morta nel crollo della torre. Ilyena, moglie di Lews Therin Telamon, morta all’inizio di L’Occhio del Mondo e il cui nome è appena entrato nella lista di Rand. Melidhra, Fanciulla della Lancia Amica delle Tenebre uccisa da Mat. Un Aiel precipitato per l’eternità dove durante il viaggio di Rand a Caemlyn. Lamelle, Fanciulla della Lancia uccisa da un Trolloc a Caemlyn. Pevin, il portabandiera di Rand, ucciso da un Trolloc a Caemlyn in I fuochi del cielo. 57, 58, 59, 60, 61, 62 e 63.

Cabriana Mecandes e il suo Custode, uccisi da Semirhage. Mangin, impiccato da Rand perché ha infranto la legge per motivi di Toh. Desora, Fanciulla della Lancia uccisa da una freccia destinata a Rand. Una donna di mezz’età uccisa in un’imboscata solo perché si è trovata vicino a Rand nel momento sbagliato. Herid Fel, bibliotecario, ucciso da un gholam in Il Signore del Caos. 64, 65 66, 67, 68 e 69.

Isan, della setta Jarra degli Aiel Chareen, 69. Chuonde dei Miagoma della Dorsale, 70. Agirin, degli Shelan Daryne, 71. E altre 148 Fanciulle della Lancia, morte ai Pozzi di Dumai. Totale: 220.

Lawtin e Belvyn, uomini di Mat uccisi da Moghedien nel tentativo di assassinare Nynaeve. Janira e Melore, membri della Famiglia, e Nalesean, Corevin, Mendair, Tad Kandel, Wat e altri due membri della Banda della Mano rossa uccisi dal gholam al momento del ritrovamento della Scodella dei Venti. Liah, Fanciulla della Lancia uccisa da Rand con il Fuoco Malefico per evitare che fosse consumata da Shadar Logoth in La corona di spade. 221, 222, 223, 224, 225, 226, 227, 228, 229, 230, 231 e 232.

Gille la damane, uccisa nello scontro fra Rand e i Seanchan. Jonan Adley, Asha’man ucciso da Rand quando perde il controllo di Callandor. Adeleas Namelle, Aes Sedai dell’Ajah Marrone uccisa dalla Nera Careane Fransi (insieme a Ispan) durante il viaggio di Elayne e Nynaeve verso Caemlyn. Somara dei Daryne Cima Piegata, Jendhilin, una Fanciulla dei Miagoma di Cimafredda, e altre quattro Fanciulle della lancia, uccise dagli Asha’man traditori quando hanno provato ad ammazzare Rand. Fedwin Morr, avvelenato per pietà da Rand dopo che la contaminazione di saidin gli ha portato via il cervello in Il sentiero dei pugnali. 233, 234, 235, 236, 237, 238, 239, 240, 241 e 242.

Kumira, Aes Sedai dell’Ajah Verde e Eben Hopwill, Asha’man e Custode di Daigian, uccisi rispettivamente da Graendal e Aran’gar (Halima) durante la pulizia di saidin in Il cuore dell’inverno. 243 e 244.

Tylin, regina di Ebou Dar, uccisa dal gholam. Anayia dell’Ajah Azzurra e il suo custode Setagana, e Kairen Stang, uccisi con l’Unico Potere da Halima. Renna la sul’dam, uccisa da Harnan su ordine di Mat in Crocevia del crepuscolo. 245, 246, 247, 248 e 249

L’ambulante visto da Mat sprofondare sotto terra in un villaggio nello Shiota. Il Seanchan visto da Perrin morire vomitando scarafaggi. Reanne Corly, Mirane Larinen e altri otto membri della Famiglia assassinati da Careane a Caemlyn. Aram, ammazzato da uno Shaido mentre sta duellando con Perrin a Malden. Rolan, ammazzato da Perrin dopo che lui ha salvato Faile. Kinhuin e Jhoradin, due Mera’din uccisi da Faile e Lacile nel momento in cui vengono liberate da Malden. Vandene e Sareitha, assassinate da Chesmal Emry subito dopo la scoperta della vera Ajah di appartenenza di Careane (a sua volta ammazzata da Vandene prima di morire). Cieryl Arjuna e Tavan Shandare, Custodi di Careane (a differenza del terzo Custode, Venr Kosaan, che ovviamente non conto, loro non sono Amici delle Tenebre), Jaem, Custode di Vandene e Ned Yaran, Custode di Sareitha, entrati nella casa in cui sono state ammazzate le loro Aes Sedai da un gruppo di Nere in La lama dei sogni. 250, 251, 252, 253, 254, 255, 256, 257, 258, 259, 260, 261, 262, 263, 264, 265, 266, 267, 268, 269 e 270.

Adrin, arso vivo dal tocco del Tenebroso. Marthea, Fanciulla della Lancia Shaido che ha protetto Arrela ed è morta nella battaglia di Malden. Verin, Aes Sedai dell’Ajah Marrone forzatamente vincolata al Tenebroso e morta suicida pur di poter aiutare Egwene a ricostruire la Torre Bianca. Il suo custode Tomas, già servo del Tenebroso in cerca di riscatto, in Presagi di tempesta. 271, 272, 273 e 274.

Malenarin Rai e suo figlio Keemlin, uccisi dai Trolloc nell’attacco alla Torre Heeth in Kandor in Le torri di mezzanotte. 275 e 276.

Lopin il servitore, le Braccia Rosse Gorderan, Fergin e Riddem e Will Reeve e il soldato Derry, uccisi dal gholam. 277, 278, 279, 280, 281, 282.

Rajabi, ufficiale al servizio di Ituralde, ucciso dalla Progenie dell’Ombra davanti a Maradon. 283.

Luce del Mattino e Bisbigliante, uccisi da Isam/Luc nel sogno dei lupi. 284 e 285.

Yoeli, Ankaer, Rossin e Wakeda, uccisi dai Trolloc a Maradon. 286, 287, 288 e 289.

Rand arriva, si scusa con Ituralde per la sua incapacità di aiutarlo prima, ammazza tutti i Trolloc e fa impazzire, spingendolo alla confessione, quell’Amico delle Tenebre che è Torkumen, lontano cugino della regina Tenobia e governatore di Maradon.

Min legge.

La Luce è tenuta davanti alle fauci del vuoto infinito, e tutto quello che lui è può essere preso.

Avendo letto Memoria di luce questo passaggio è chiaro, così come il successivo dialogo fra Min e Rand:

«C’è una frase,» disse Min «nella Profezia Jendai. Vorrei che sapessimo di più su di loro. Comunque, dice ‘e la Lama lo legherà alle due’.»

«Due donne» disse Rand. «Devo essere in un circolo con due donne per controllarla.»

Lei fece una smorfia.

«Cosa?» disse Rand. «Tanto vale che tu me lo dica, Min. Io devo saperlo.»

«C’è un’altra frase, dal Ciclo Karaethon. Comunque, penso che Callandor possa avere un difetto che va oltre. Penso che possa… Rand, io penso che possa renderti debole, vulnerabile a un attacco, se la usi.»

Rand non ha potuto dare a Ituralde un Arad Doman libero dai Seanchan ma gli ha restituito il suo re, ed è molto.

33: Una buona zuppa

Egwene e Perrin vanno avanti nelle loro pianificazioni, la prima con l’intento di catturare Mesaana e il secondo con quello di eliminare Isam/Luc.

Elayne riesce a far pensare Gawyn, cosa che fino a questo momento era riuscito a fare solo Bryne. Gawyn scopre che il pugnale che possiede è di provenienza Seanchan ma una lettera di Silviana scritta con toni sbagliati lo spinge a rimanere a Caemlyn.

34: Giudizio

Processo contro Perrin. Dain Bornhald scopre che Perrin dopotutto non ha ucciso suo padre Geofram, e che Byar ha accusato il fabbro semplicemente perché lo odia e lo vuole vedere morto. Per essere dei Manti Bianchi i Bornhald sono meglio della maggior parte degli altri. I primi due morti però sono davvero una responsabilità di Perrin, e Morgase stabilisce che lui deve sottostare al giudizio di Galad. Un Galad che è ben consapevole che il pericolo maggiore è dato dal Tenebroso e che accetta di rimandare la punizione, qualunque essa sia, a dopo l’Ultima Battaglia. Sempre se saranno ancora vivi, ovvio.

35: La cosa giusta

Egwene completa i suoi preparativi, che  comprendono il richiamare Gawyn. Perrin si prepara a partire e affronta l’Assassino che, tenendo fede al suo nome, ammazza Danza Quercia. Perrin trova l’onirichiodo e inizia a spostarlo.

L’uomo verde, l’ultimo dei Nym, alla fine di L’Occhio del Mondo. 1.

Changu e Nidau, guardie a Fal Dara. Dena, la donna di cui è innamorato Thom. Ingtar Shinowa in La grande caccia. 2, 3, 4 e 5.

Leya la Calderaia che ha portato un messaggio a Moiraine. Dailin, la Fanciulla della Lancia guarita da Nynaeve in Il Drago rinato. 6 e 7.

La bambina che Rand prova a riportare in vita scoprendo che non può realmente fare tutto. La donna che Egwene vede sgozzare che con la sua morte le fa capire gli orrori della guerra. I genitori, il fratello, le sorelle, gli zii, i cugini e la prozia di Perrin uccisi da Padan Fain. Owein, custode di Alanna. Colly Garren, Jared Aydaer, Dael al’Taron, Ren Chandin, Kenley, Bili al’Dai, Hu, Tim, Teven, Haral, Had, e altri sedici ragazzi della banda di Perrin. La madre di Aram. Alric, custode di Siuan. Hammar e Coulin, maestri d’armi alla Torre Bianca uccisi da Gawyn durante il colpo di stato di Elaida. Seana, Sapiente e camminatrice dei sogni in L’ascesa dell’Ombra. 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36, 37, 38, 39, 40, 41, 42, 43, 44, 45, 46, 47, 48, 49, 50, 51, 52, 53, 54, 55 e 56.

Teodora, sorella di Kadere. Jolien, una delle Fanciulle che si erano recate alla Pietra di Tear, morta nel crollo della torre. Ilyena, moglie di Lews Therin Telamon, morta all’inizio di L’Occhio del Mondo e il cui nome è appena entrato nella lista di Rand. Melidhra, Fanciulla della Lancia Amica delle Tenebre uccisa da Mat. Un Aiel precipitato per l’eternità dove durante il viaggio di Rand a Caemlyn. Lamelle, Fanciulla della Lancia uccisa da un Trolloc a Caemlyn. Pevin, il portabandiera di Rand, ucciso da un Trolloc a Caemlyn in I fuochi del cielo. 57, 58, 59, 60, 61, 62 e 63.

Cabriana Mecandes e il suo Custode, uccisi da Semirhage. Mangin, impiccato da Rand perché ha infranto la legge per motivi di Toh. Desora, Fanciulla della Lancia uccisa da una freccia destinata a Rand. Una donna di mezz’età uccisa in un’imboscata solo perché si è trovata vicino a Rand nel momento sbagliato. Herid Fel, bibliotecario, ucciso da un gholam in Il Signore del Caos. 64, 65 66, 67, 68 e 69.

Isan, della setta Jarra degli Aiel Chareen, 69. Chuonde dei Miagoma della Dorsale, 70. Agirin, degli Shelan Daryne, 71. E altre 148 Fanciulle della Lancia, morte ai Pozzi di Dumai. Totale: 220.

Lawtin e Belvyn, uomini di Mat uccisi da Moghedien nel tentativo di assassinare Nynaeve. Janira e Melore, membri della Famiglia, e Nalesean, Corevin, Mendair, Tad Kandel, Wat e altri due membri della Banda della Mano rossa uccisi dal gholam al momento del ritrovamento della Scodella dei Venti. Liah, Fanciulla della Lancia uccisa da Rand con il Fuoco Malefico per evitare che fosse consumata da Shadar Logoth in La corona di spade. 221, 222, 223, 224, 225, 226, 227, 228, 229, 230, 231 e 232.

Gille la damane, uccisa nello scontro fra Rand e i Seanchan. Jonan Adley, Asha’man ucciso da Rand quando perde il controllo di Callandor. Adeleas Namelle, Aes Sedai dell’Ajah Marrone uccisa dalla Nera Careane Fransi (insieme a Ispan) durante il viaggio di Elayne e Nynaeve verso Caemlyn. Somara dei Daryne Cima Piegata, Jendhilin, una Fanciulla dei Miagoma di Cimafredda, e altre quattro Fanciulle della lancia, uccise dagli Asha’man traditori quando hanno provato ad ammazzare Rand. Fedwin Morr, avvelenato per pietà da Rand dopo che la contaminazione di saidin gli ha portato via il cervello in Il sentiero dei pugnali. 233, 234, 235, 236, 237, 238, 239, 240, 241 e 242.

Kumira, Aes Sedai dell’Ajah Verde e Eben Hopwill, Asha’man e Custode di Daigian, uccisi rispettivamente da Graendal e Aran’gar (Halima) durante la pulizia di saidin in Il cuore dell’inverno. 243 e 244.

Tylin, regina di Ebou Dar, uccisa dal gholam. Anayia dell’Ajah Azzurra e il suo custode Setagana, e Kairen Stang, uccisi con l’Unico Potere da Halima. Renna la sul’dam, uccisa da Harnan su ordine di Mat in Crocevia del crepuscolo. 245, 246, 247, 248 e 249

L’ambulante visto da Mat sprofondare sotto terra in un villaggio nello Shiota. Il Seanchan visto da Perrin morire vomitando scarafaggi. Reanne Corly, Mirane Larinen e altri otto membri della Famiglia assassinati da Careane a Caemlyn. Aram, ammazzato da uno Shaido mentre sta duellando con Perrin a Malden. Rolan, ammazzato da Perrin dopo che lui ha salvato Faile. Kinhuin e Jhoradin, due Mera’din uccisi da Faile e Lacile nel momento in cui vengono liberate da Malden. Vandene e Sareitha, assassinate da Chesmal Emry subito dopo la scoperta della vera Ajah di appartenenza di Careane (a sua volta ammazzata da Vandene prima di morire). Cieryl Arjuna e Tavan Shandare, Custodi di Careane (a differenza del terzo Custode, Venr Kosaan, che ovviamente non conto, loro non sono Amici delle Tenebre), Jaem, Custode di Vandene e Ned Yaran, Custode di Sareitha, entrati nella casa in cui sono state ammazzate le loro Aes Sedai da un gruppo di Nere in La lama dei sogni. 250, 251, 252, 253, 254, 255, 256, 257, 258, 259, 260, 261, 262, 263, 264, 265, 266, 267, 268, 269 e 270.

Adrin, arso vivo dal tocco del Tenebroso. Marthea, Fanciulla della Lancia Shaido che ha protetto Arrela ed è morta nella battaglia di Malden. Verin, Aes Sedai dell’Ajah Marrone forzatamente vincolata al Tenebroso e morta suicida pur di poter aiutare Egwene a ricostruire la Torre Bianca. Il suo custode Tomas, già servo del Tenebroso in cerca di riscatto, in Presagi di tempesta. 271, 272, 273 e 274.

Malenarin Rai e suo figlio Keemlin, uccisi dai Trolloc nell’attacco alla Torre Heeth in Kandor in Le torri di mezzanotte. 275 e 276.

Lopin il servitore, le Braccia Rosse Gorderan, Fergin e Riddem e Will Reeve e il soldato Derry, uccisi dal gholam. 277, 278, 279, 280, 281, 282.

Rajabi, ufficiale al servizio di Ituralde, ucciso dalla Progenie dell’Ombra davanti a Maradon. 283.

Luce del Mattino e Bisbigliante, uccisi da Isam/Luc nel sogno dei lupi. 284 e 285.

Yoeli, Ankaer, Rossin e Wakeda, uccisi dai Trolloc a Maradon. 286, 287, 288 e 289.

Danza Quercia, uccisa da Isam/Luc nel sogno dei lupi. 290.

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Quando ho iniziato a scrivere su questo blog non sapevo bene cosa avrei fatto. Per la verità anche ora, dopo quasi sette anni che scrivo, navigo abbastanza a vista perché anche se so che mi occuperò di determinati argomenti decido cosa scrivere di giorno in giorno. Però ci sono anche cose di cui non ho mai immaginato che avrei scritto fino al momento in cui non mi sono messa a farlo.

In genere non scrivo cose personali, proprio perché sono cose personali e non mi va di metterle in piazza. Non scrivo nemmeno di politica o attualità, perché ho notato che sono argomenti che fanno nascere discussioni lunghissime che non approdano a nulla, in cui in genere le due parti in causa si arrabbiano e magari si insultano a vicenda senza che nessuna delle due modifichi la sua opinione di un’unghia. Con premesse di questo tipo certe discussioni mi sembrano inutili, e anche se non lo fossero io non ho l’energia per sostenerle.

Io parlo di libri. Amo i libri fin da quando ho imparato a leggere, prima ancora di iniziare la scuola elementare. Mi piace leggere e mi piace anche scrivere, e questo blog è il risultato delle mie passioni. Non ho la pretesa di essere infallibile, di non fare errori, né ho mai pensato che quel che piace a me debba piacere a tutti. Però questo è il mio spazio, e anche se chiunque può commentare ed esprimere la sua opinione, a gestirlo sono io. Non ho problemi con chi mi dice che la pensa in modo diverso da me, ho problemi con chi mi dice cosa devo fare.

Quasi sette anni. Di solito non intervengo sulle pagine vecchie, se non per rispondere agli eventuali commenti fatti da qualcuno che si è imbattuto in un vecchio articolo del mio blog per caso o per correggere i refusi che noto quando per qualche motivo mi capita di rileggere qualcosa che ho scritto in precedenza. I refusi sono fetenti, si nascondono dietro al fatto che noi sappiamo quel che volevamo scrivere e così quando rileggiamo un testo vediamo quel che avremmo voluto scrivere e non quel che abbiamo scritto davvero. Solo quando il testo ha avuto modo di sedimentare un po’, di uscire dai nostri ricordi, lo rileggiamo per come è scritto davvero.

Togliere i refusi è una modifica insignificante sul testo che faccio perché quando li vedo mi irritano. A volte faccio modifiche più consistenti, aggiungo un dettaglio importante quando lo vengo a sapere in seguito, anche se, se è davvero importante e riguarda qualcosa di cui mi occupo abitualmente, è più facile che dedichi a quel dettaglio un articolo apposito. In qualche caso dei lettori mi hanno fatto notare un mio errore, e ho sempre corretto lasciando comunque una traccia visibile dell’errore. In genere segnalo le modifiche più grandi rispetto alla semplice correzione di un refuso con la dicitura EDIT. Io non ho la pretesa di essere perfetta, se sbaglio lo riconosco, sistemo quel che posso, ringrazio e vado avanti.

In un caso ho cancellato un intero articolo. Al suo interno definivo “molto brava” (o “in gamba”, o in modo simile, non ricordo le parole precise) una persona, poi, conoscendo meglio questa persona, ho cambiato idea. Potevo convivere con una definizione in cui non mi riconoscevo più, se non fosse che questa persona continuava a rinfacciarmi quelle parole per dimostrarmi che io ero una persona falsa che si divertiva a pugnalare gli altri alle spalle. Non voleva accettare il fatto che la mia affermazione iniziale fosse stata sincera e che poi il suo comportamento mi avesse fatto cambiare idea, perché lui sapeva meglio di me quel che pensavo io e quindi tutte le mie parole più recenti erano solo menzogne. Ho tentato più volte di spiegare che si stava sbagliando e che si era offeso perché aveva interpretato male quel che avevo scritto. Il fatto che io in seguito mi fossi arrabbiata perché lui mi accusava di un bel po’ di cose (anche di cose fatte da altri, e di cui io non sapevo nulla fino a quando non me ne aveva parlato lui) ma rifiutava di ascoltare ogni mia spiegazione, era un’ulteriore prova della mia falsità. Stanca del suo vittimismo ho cancellato un articolo che riportava opinioni che non condividevo più.

Quest’episodio mi ha confermato che non bisogna mai discutere con chi non vuole ascoltare, è solo tempo perso. Io dico quel che penso, se chi parla con me ha voglia di dialogare andiamo avanti, se però rifiuta anche solo di provare ad ascoltarmi perché è convinto di sapere già tutto il discorso finisce lì. Tutte le discussioni con il tizio di cui sopra sono finite perché io ho smesso di scrivere (in più discussioni) lasciandogli l’ultima parola, anche se pensavo che la sua ultima parola fosse una fesseria, perché mi ero stancata di perdere tempo.

Fino a ora non avevo mai cancellato commenti. Al di là del puro e semplice spam non avevo lasciato apparire sul blog solo un semplice commento di insulti (sì, una volta un simpaticone ha deciso, senza nessun tipo di spiegazione, che non aveva niente di meglio da fare che fermarsi per insultarmi un po’) e un altro che rimandava a un sito di download illegali. Chissà perché se percepisco che c’è qualcosa di illegale non consento al commento di apparire…

Ora mi sono ritrovata una persona, per comodità lo chiamerò Egocentrico, che non vuole più apparire sul mio blog e quindi vuole tutti i suoi commenti cancellati. Tranquillo, Egocentrico, il tuo nome sul mio blog non c’è più, ho cancellato i commenti prima di pubblicare quest’articolo. Quello che ho cancellato, però, è solo il tuo preziosissimo nome, il resto l’ho solo spostato. Qui.

La discussione, che ora non c’è più, è nata in coda a un articolo su Robert Jordan: https://librolandia.wordpress.com/2013/01/24/a-memory-of-light-una-conclusione-per-la-ruota-del-tempo/.

Ora, nessuno è obbligato a venire a scrivere qualcosa sul mio blog. Nessuno è obbligato a leggermi, figuriamoci a scrivermi. Se lo fa è una sua libera iniziativa. E se io rispondo è per gentilezza, non ho alcun obbligo di rispondere, né di fare quel che mi viene chiesto. Ovvio, se non rispondo mai a chi mi scrive finisco con il perdere i lettori, ma questi sono cavoli miei. Obblighi non ce ne sono, in nessun senso.

Ho salvato le varie immagini della nostra conversazione con il tasto Stamp, le riporto qui (con il nome di Egocentrico e il suo avatar debitamente oscurati, così nessuno può sapere chi è e la sua preziosa privacy è salva) con qualche commento mio. Magari esiste un modo migliore per salvare una conversazione di questo tipo cancellando l’identità di uno dei due interlocutori ma io non lo conosco, le mie conoscenze informatiche sono quelle che sono e io faccio del mio meglio con quello che so fare. Ovvio che quando il testo, per via della sua lunghezza, esce da una schermata, a me servono due o più foto per riportarlo nella sua interezza. Non ho comunque cambiato nulla nelle nostre parole.

Egocentrico chiede informazioni su una saga, fin qui tutto bene. Quanti di voi hanno fatto altrettanto? Per me è un commento come chissà quanti altri. Io ho cercato di rispondere dando un’idea della saga nei suoi elementi fondamentali, positivi e negativi: inizio tolkieniano, struttura, importanza delle donne – con sottolineatura del fatto che qualcuno le trova insopportabili, elemento che mi pare importante per chi deve decidere se leggere o no i libri – presenza di elementi quali magia, duelli, intrighi politici, congiure, avventura, romanticismo, dramma ed eroismo. Ho dimenticato di citare la guerra, ma si potrebbe parlare anche di tanti altri elementi. Io comunque volevo dare un’idea generale, non analizzare compiutamente un’opera per la cui analisi serve ben più che poche righe. Ho parlato anche della prolissità di Jordan, o almeno di quella che molti percepiscono come prolissità. Elementi positivi ed elementi negativi, e se il mio giudizio è positivo è perché, come ben sa chi mi legge abitualmente, a me questa saga piace davvero tanto. Però ho avuto l’impressione che non fosse adatta ai gusti di Egocentrico e tanto nella prima quanto nell’ultima frase gli ho detto di lasciar perdere la lettura. Per me è un commento equilibrato. Mi sto sbagliando? Il suo successivo intervento è arrivato a oltre un anno di distanza.

Da qui in poi Egocentrico ha iniziato a firmarsi con nome e cognome, scelta sua che io non ho mai richiesto. Gli avevo risposto quando aveva firmato con il solo nome, rispondo a chi firma con una sigla o con un nickname, la scelta di come firmarsi è una scelta personale di cui non m’importa nulla e di cui non mi reputo responsabile.

Avevo scritto che i personaggi femminili sono fondamentali, ma senza spiegare come e perché, e senza specificare che per tutte le Aes Sedai e regine che abbiamo in circolazione, i tre personaggi principali sono uomini e al loro fianco si muovono un bel po’ di guerrieri di sesso maschile. Probabilmente avevo dato la cosa un po’ troppo per scontata, ma in qualsiasi posto in cui si parla di La Ruota del Tempo è evidente quanto meno che il personaggio principale è Rand, un uomo. La risposta di Egocentrico, che parla di azioni di stampo maschile ed eroismo di stampo maschile per i personaggi femminili, per me richiedeva ulteriori precisazioni perché era frutto di una non conoscenza della saga. Io avevo toccato superficialmente un argomento, lui aveva frainteso le mie parole, magari perché io non ero stata abbastanza chiara nelle mie spiegazioni. Quando mi vedo fraintesa il mio primo pensiero è sempre di non essermi spiegata bene, ma forse dovrei smettere di dare la colpa a me stessa in situazioni di questo tipo.

Non mi pare che le varie Egwene, Nynaeve, Elayne, Min, Siuan, Verin, Tuon, Faile, Berelain e via dicendo siano personaggi che agiscono come gli uomini, anche se ricoprono ruoli importanti all’interno della saga. Certo, c’è anche Birgitte che usa arco e frecce. Di tutti gli Eroi del Corno lei è l’unica donna. Min e Faile circolano imbottite di pugnali, ma quante persone, o quante creature dell’Ombra le due uccidono, con i loro pugnali? Quando vuole Perrin ribalta Faile con una mano sola, e se Rand non lo fa con Min è solo perché non vuole, non perché non ne sia in grado. Oltretutto Min non ha una sua trama, è importantissima ma lo è come personaggio di supporto, Verin e Tuon sono poco più autonome e pure Faile trascorre la maggior parte del tempo all’ombra di Perrin. Aviendha è l’unica che corrisponde abbastanza alle figure criticate da Egocentrico, ma Aviendha proviene da una cultura particolare che accetta le donne come lei. Noi abbiamo le leggende delle Amazzoni, perché Jordan non potrebbe avere le sue Fanciulle della Lancia?

Penso anch’io che Legolas e Gimli debbano essere di sesso maschile, una cosa che Egocentrico non ha capito è che io amo Il signore degli anelli e non penso che se fosse stato diverso, con più donne o con donne più mascoline, sarebbe stato migliore. Però non tutti i romanzi sono Il signore degli anelli, e quello che andava bene per J.R.R. Tolkien non deve per forza andare bene per tutti gli scrittori che sono venuti dopo di lui. Quello che non accetto è che una donna “non dev’essere al centro dell’attenzione della storia”. Egocentrico è libero di trovare brutte (è solo un esempio, io in realtà non ho idea di quali siano i suoi gusti) Le cronache del ghiaccio e del fuoco di George R.R. Martin, ma non si può negare l’importanza di Daenerys Targaryen nella saga. Non si può togliere Althea Vestrit da I mercanti di Borgomago di Robin Hobb. Jill è fondamentale in La saga di Deverry di Katharine Kerr. La catena spezzata di Marion Zimmer Bradley ruota intorno a diverse figure di donne, e se loro non ci fossero il romanzo non potrebbe esistere. Al centro della trilogia Mistborn Brandon Sanderson ha messo Vin e non Kelsier per motivi ben precisi.

La mia risposta nasce da queste considerazioni, non per polemizzare o “convertire” ma per far capire. La Ruota del Tempo non ti attira? Non leggerla. Le donne devono stare ai margini dei romanzi? E perché mai? Se la loro presenza nella storia è ben fondata hanno tutto il diritto di stare in primo piano. Come, e a volte anche più, degli uomini. Dipende dalla storia, non da una presunta impossibilità per le donne di essere coraggiose o di fare cose difficili.

 

Egocentrico ha scritto una risposta lunghissima, provo a rivedere alcuni passaggi.

Se in un fantasy devi mettere come protagonista un cavaliere con spada, se lo dipingi donna, scadi nel ridicolo, forzando una collazione naturale che non ci stà. Tu riportando le mie ultime frasi estrapolate dal contesto, hai mediamente strumentalizzato, perche mi pare di aver detto perche preferisco che i personaggi principali siano uomini ma anche che le donne non è che non possano avere una loro importanza

Egocentrico si sente strumentalizzato, e io non capisco dove lo avrei fatto. Se qualcuno pensa che lo abbia fatto mi potrebbe indicare come e perché? Non sto prendendo in giro, a me piace non solo spiegare le cose in modo chiaro ma anche capire chiaramente quel che gli altri mi dicono e agire di conseguenza. Se ho sbagliato lo voglio sapere, in modo da cercare di non sbagliare più. In compenso mi pare che sia Egocentrico a strumentalizzare quel che scrivo io o a dimenticarsi di leggere con attenzione le mie parole, perché lui parla di un cavaliere con spada di sesso femminile, e io non ho mai citato un personaggio di questo tipo. Non ho citato neppure Brienne di Tarth, visto che proviene da un’altra saga, e secondo me Brienne è un cavaliere che ha senso. Ho scritto chiaramente

Non è che le fanciulle di Jordan si mettano a tirare spadate a tutti, anzi non ce n’è una che impugni la spada. Una usa arco e frecce, una i pugnali – ma quando vuole il suo uomo la ribalta con una mano sola e senza nemmeno impegnarsi – e c’è una società guerriera stile Amazzoni che usa le lance, ma è una sola società in un mondo in cui ad adoperare le armi al 99% sono uomini. Le donne sono fondamentalmente regine e maghe, e per usare la magia la differenza di forza fisica non è importante.

Quindi dov’è il cavaliere con la spada qui? Che motivo c’è per scaldarsi tanto? Più sotto Egocentrico parte con una bella filippica maschilista che, se ha solo un briciolo di capacità intuitive, avrebbe dovuto immaginare che non sarebbe stata gradita da una donna. Restando un attimo sui romanzi, quanti sono i lettori di Jordan che mi stanno leggendo ora? Le donne sono importanti nella saga? Al di là del fatto che a volte siano irritanti- e con questo mi riferisco agli abiti, ai tic vari e al modo in cui gestiscono le relazioni sentimentali – il loro ruolo nella saga è sbagliato? Sono ridicole? Compiono azioni che fanno crollare la volontaria sospensione d’incredulità che sempre mettiamo in atto quando leggiamo un romanzo? Gli uomini sono sminuiti dal loro ruolo nella storia? Per come la vedo io di volta in volta uomini e donne fanno fesserie, ma sono importanti tutti e tutti hanno un preciso ruolo che non potrebbe essere ricoperto da nessun altro (tranne il Popolo del Mare, ma qui non gradisco un intero popolo e il suo ruolo secondo me insignificante nella storia, non un singolo personaggio). Mi sto sbagliando?

Per quanto riguarda il resto, io non conto quante azioni compiono i singoli personaggi e non mi serve che le donne compiano lo stesso numero di azioni eroiche degli uomini, e se Egocentrico la pensa così vuol dire che non mi ha minimamente capita. Della sua comprensione di me m’importa ben poco, del suo modo di rapportarsi con me m’importa un po’ di più.

La storia non deve ruotare attorno ad una donna. Mi suona una forzatura per far contente le femmine. E le donne devono accontentarsi dello spazio che hanno, senza pretenderne di più, perchè non è che se l’uomo fà 234 azioni, allora solo se la donna ne farà altrettanto sarà pari. E’ ridicolo. Si chiama ignoranza.

Mai detto che La Ruota del Tempo ruoti attorno a una donna, anche se La catena spezzata, che ho citato più su in questo articolo – ma che non avevo citato nella mia discussione con Egocentrico – ruota intorno ad alcune donne, e gli uomini sono solo personaggi minori. Che lui non abbia letto attentamente le mie parole e non le abbia capite tutto sommato non è importante, che si permetta di darmi dell’ignorante (anche se lo fa perché non ha capito quello che stavo dicendo io) mi fa incazzare. Se con le frasi maschiliste che avevano preceduto queste parole mi aveva moderatamente fatta arrabbiare, qui ha perso ogni possibilità di avere un dialogo con me. Abbiamo poi le perle di politica

guardacaso la vittoria di Trump mette fine all’emancipazione, facendo capire che c’è un limite a tutto

c’è un limite a tutto? Mi sbaglio o questa frase significa che le donne sono inferiori e che non possono sognarsi di ricoprire alcun tipo di ruolo importante in nessun campo? Non ho intenzione di entrare in discorsi di politica, ma se ci guardiamo intorno anche se gli Stati Uniti non hanno ancora avuto un presidente donna (ma prima di Obama non c’era mai stato un presidente nero, prima o poi anche questo cambierà) di capi di stato donna ce ne sono ora e ce ne sono stati in passato. Egocentrico può pensare di loro quel che gli pare, ma non può negare l’esistenza delle donne anche in ruoli importantissimi. Sono meno degli uomini, visto che non solo non prendono (giustamente) i voti di coloro che a livello politico la pensano in modo diverso da loro, ma neppure quelli di persone che, come Egocentrico, hanno i paraocchi ed evidentemente non voterebbero mai una donna, indipendentemente dalle sue capacità e dalle sue idee politiche. Che la donna debba accontentarsi dello spazio che ha senza pretenderne di più (nella narrativa e nella  vita, visto che Egocentrico cita entrambi gli ambiti) è una stronzata che può andare a scrivere altrove.

Nella realtà, tutte le azioni eroiche e coraggiose le vedo fare agli uomini. Alle donne non ho mai visto fare alcunché. Mai proteggere un indifeso, mai difendere qualcuno, mai salvare qualcuno.

Mai fatto nulla. Mai rischiato in prima persona. Mai. Chiedere a Emanuela Loi per una conferma. Peccato solo che non possa rispondere visto che è morta. Lei è l’unica agente donna della Polizia di stato uccisa in servizio? Considerando che per molto tempo le donne non hanno potuto entrare nella Polizia di stato per un bel po’ di tempo non hanno potuto certo correre rischi in servizio, no? Comunque come non ho fatto un elenco delle donne in politica prima, ora non ho intenzione di fare l’elenco delle donne che hanno corso rischi o che sono state ammazzate per una causa in cui credevano (staffette partigiane, Anita Garibaldi… le mie dita non hanno resistito e sono andate da sole sui tasti). Dopo aver cancellato chissà quante donne reali dalla realtà Egocentrico parla di un personaggio inventato, Wonder Woman.

Se poi si pensa che l’emancipazione passi dalle azioni del personaggio di un film, siete molto messe male. Vedo quanto questo personaggio sia forzato, finto, costruito a tavolino usando l’archetipo dell’eroe maschile, solo rapportato al femminile, così anche le femmine ammazzano con le spade, fanno le dure e tutti contenti. Ridicolo. Chi vuol capire capisca. Se in una storia c’è un pg femminile importante, bene. Se la storia deve ruotare attorno al pg femminile, no, grazie. Mi tengo Aragorn, Legolas e Gimli, di certo migliori di una ridicola wonder woman.

Al di là del fatto che non ho visto Wonder Woman perché non mi incuriosisce, e che non posso giudicare un’opera che non conosco, Wonder Woman anche nella finzione viene presentato come un personaggio straordinario, non come la donna comune. Il personaggio straordinario è, appunto, straordinario, si può tifare per lui, magari ci si può pure identificare, ma si sa che è un’eccezione in mezzo a personaggi completamente diversi. Superman vola. Mi sembra altrettanto irrealistico di una donna dotata dei muscoli di Wonder Woman. Cosa ha a che fare l’emancipazione della donna con un personaggio come Wonder Woman? Dire che l’emancipazione femminile passa attraverso un personaggio inventato, di cui tutti siamo consapevoli dell’eccezionalità, per me è ancora una volta uno sminuire la donna. Io non sono Wonder Woman, lo so bene, come Egocentrico sa di non essere Superman. Se io gli riconosco la capacità di distinguere la realtà dalla fantasia, perché lui non la riconosce a me?

La mia risposta è seccata? Certo che lo è, come avrebbe potuto essere diversa? Egocentrico è venuto sul mio blog di sua iniziativa, non sono stata io ad andare a cercarlo, di lui potevo benissimo fare a meno. Per come la vedo io una sua domanda, seguita dalle mie spiegazioni, è degenerata in un’aggressione verbale da parte sua, solo che lui è talmente Egocentrico – e avrei potuto scegliere senza difficoltà un altro soprannome – per accorgersene. Viste le posizioni inconciliabili gli ho chiesto di andarsene, secondo me in modo fin troppo educato.

Il mio un commento fuori luogo? Non gli va di rispondere, non voleva neppure che ci fosse la discussione, però va avanti. Lo so, sto passando spesso da un discorso diretto con Egocentrico a commenti fatti con una terza persona. Dovrei rileggere il testo – che è disomogeneo perché l’ho scritto in momenti diversi – e scegliere solo una delle due persone come interlocutore, ma non ho voglia di perdere altro tempo.

La discussione è finita perché io ho smesso di rispondere, non lui, e non è la prima volta che faccio una scelta di questo tipo. Anche con il tizio che ho citato all’inizio ho smesso di rispondere io – e pure in un altro paio di discussioni in altre sedi – perché altrimenti saremmo ancora qui a parlare senza capirci. Se Egocentrico non voleva che ci fosse la discussione perché ha scritto? È stato lui a venire da me, non io ad andare da lui, io ho perso tempo a rispondergli ricavandoci solo un’arrabbiatura. E la saga non gli interessava più alla fine, dopo che gli ho detto chiaramente che non faceva per lui, ma all’inizio era curioso.

Quello che voleva erano solo commenti pertinenti alla saga di Jordan? Se non sbaglio è stato lui a tirare fuori Trump, i carabinieri e Wonder Woman, tutti argomenti su cui io all’epoca non ho neppure risposto. Ho risposto solo su Il signore degli anelli, anche se Egocentrico non ha capito quello che ho scritto.

Tu invece, anzichè rispondere normalmente, te ne uscisti subito enfatizzando sulle donne, sulla presenza delle donne, su quanto sono fondamentali, che le ami, e sai cosa? questa cosa mi diede un immenso fastidio, perchè mi fece pensare di te come l’ennesima “sono orgogliosa di dirti che in questo libro ci siamo noi, è tutto sotto il nostro potere, girl powaaa yeee”, come se stessi facendo la guerra alla supremazia tipo adolescente di 14 anni che deve infilare la donna per ripagare la sua frustrazione, incapace di capire che non ci dev’essere nessuna lotta alla supremazia. Insomma non appena lessi “le donne sono fondamentali, ah si ci sono le donne, c’è anche il mago (una donna)” ebbi subito questa impressione di te. Pensai che dovevi avere 16 anni. Buttasti il termine “donna” 10 volte in neanche 2 frasi, come se fossi nel piego di una foga. Ci lessi un sotto-testo da “orgoglio donna” che sinceramente ha rotto i coglioni. Fu questo ciò che vidi e mi diede non poco fastidio, perchè non era pertinente alla domanda. Io chiedevo se il libro mi veniva consigliato, non se il mago era donna, se i pg fondamentali erano donna, se le donne erano al 56% della presenza o altro, se nel libro avevano vinto le elezioni o se il presidente era donna. Sono dati che non mi interessano, che mi fanno pensare ad una pubblicità di partito ridicola (ma che è, na lotta a quale sesso domina l’altro? Ma quanti anni hai? Dio santo).

Forse Egocentrico non se n’è accorto, ma dire che le donne sono fondamentali è parlare della saga. Riprendo le parole del primo messaggio

Fra i personaggi, alcuni dei quali sono ingenui ragazzi di campagna, ci sono il mago (qui è una donna) e un valente guerriero. E a un certo punto la compagnia si scioglie.
Detto questo il mondo è diversissimo, la magia molto presente e ben costruita e le donne sono fondamentali (io le amo ma qualcuno le trova insopportabili).

Dico che il mago è una donna, dico che le donne sono fondamentali ma anche che qualcuno le trova insopportabili. Riconosco onestamente che non a tutti piacciono. Sono nel pieno di una foga? Non mi pare. Per una persona con i paraocchi come Egocentrico in realtà le mie parole sono una risposta importante perché gli fanno capire che La Ruota del Tempo non è adatta a lui, proprio perché le donne sono importanti e lui questo non lo concepisce. Voleva una risposta chiara? L’ha avuta. Perché poi se ne lamenta? Le elezioni le ha tirate in ballo lui, non io. Ma già, sono una donna, quindi è sempre colpa mia. Mi sono beccata anche un “orgoglio donna” che sinceramente ha rotto i coglioni che mi ha ulteriormente fatta arrabbiare. Io ho rotto i coglioni quando è stato lui a venire da me e io ho semplicemente risposto alle sue domande? Ma davvero è un Egocentrico, per non dire un TDC, e per usare le sue parole chi vuol capire capisca. Per la cronaca, io penso che certi aspetti del femminismo come il girl power siano idiozie, ma per Egocentrico è troppo difficile capire la differenza fra abbiamo gli stessi diritti e io ho più diritti di te. C’è anche il Dio santo, messo lì come se lui fosse la povera vittima dei miei asfissianti tentativi di conversione che mi sembrava eccessivo all’epoca e mi sembra ancor più fuori luogo ora, visto che ora so che Egocentrico si professa cristiano. Io sono atea e trovo assurdo tirare in ballo Dio per delle cavolate, e un cristiano fa queste piazzate? Boh…

Il tuo finale, dal consiglio di lasciare perdere Jordan fino ad andarmi a cercare un altro blog, mi sembra un risvolto da “sono offesa, vattene”. Chi vuol capire capisca, in realtà, non significherebbe esattamente quella frase che hai detto.

No, non è un risvolto da sono offesa, vattene, è un chiaro invito ad andartene fuori dai piedi perché tu mi hai offesa. Servivano un paio di insulti per fartelo capire chiaramente? Di solito non insulto, ma all’occorrenza posso farlo anch’io. E se chi vuol capire capisca non significa quel che ho detto io me ne potresti cortesemente spiegare il significato? Perché io non l’ho capito.

 

Piccolo passo indietro. Luca, mi spiace ma ho cancellato anche il tuo commento. Da solo non avrebbe avuto alcun significato, e poi tu avevi fatto il grave errore di scrivere il nome di Egocentrico. La risposta di Luca è chiaramente datata 16 settembre, e dall’ora di pubblicazione (e anche dalle sue parole) si vede che lui ha risposto dopo di me, e non ha visto nulla di assurdo in quel che ho scritto. Le parole di Luca sono arrivate quindi dopo solo il primo messaggio di Egocentrico e la mia prima risposta, poi, oltre un anno dopo, Egocentrico ha risposto prima a Luca e poi a me. Nel marzo di quest’anno ho ricevuto un messaggio da Egocentrico, messaggio che, non so perché, il blog non ha pubblicato automaticamente, e che io non mi sono preoccupata né di pubblicare né di cancellare. L’ho semplicemente ignorato. Il messaggio era questo:

Ciao, volevo chiederti cortesemente se potresti cancellare tutti i miei post scritti in questa pagina. Non desidero piu fare parte di questa discussione. Grazie.

Egocentrico mi chiedeva una cortesia, e chiudeva ringraziando. Allora perché ignorarlo? Perché Egocentrico non ha capito una cosa: le cortesie si fanno se si ha voglia di farle, ma non sono assolutamente dovute. Quando mi fate una domanda io rispondo per cortesia, non perché sono obbligata a farlo. Certo, se non rispondessi mai finirei con il perdere i lettori, ma non ho alcun tipo di obbligo. Quello che faccio lo faccio per mia libera scelta, perché ho voglia di farlo. E allora, perché non fare a Egocentrico una cortesia?

mi sembra un risvolto da “sono offesa, vattene”

Ah, ecco. Forse Egocentrico si è accorto di avermi offesa. E se se n’è accorto perché non si è scusato per le sue parole? Cortesia non è solo dire grazie alla fine, è anche scusarsi quando si è offeso qualcuno, anche se magari lo si è fatto involontariamente. Dopo un periodo in cui l’ho ignorato lui si è rifatto vivo con il messaggio che compare nella foto precedente. Ma, onestamente, considerando come lui si è rivolto a me, a me cosa dovrebbe importare dei suoi desideri?

 

La mia risposta, come prevedibile, è stata piuttosto fredda. Egocentrico era un elemento marginale del blog, non notato da nessuno se non da me, e anch’io avrei volentieri fatto a meno di lui. Spesso vedo persone che nei commenti mi fanno domande che mi ha già fatto qualcun altro due o tre commenti prima, segno che non si sono presi il disturbo di leggere quel che avevo scritto. Le risposte vengono lette davvero da poche persone, a parte lo stesso destinatario, perciò quello che c’è scritto è quasi invisibile. Le mie parole sul fatto che nessuno lo notava erano vere. Ora non lo sono più, visto che ho deciso di mettere in evidenza tutta la discussione, anche se ho cancellato il suo nome.

Perché non ho semplicemente cancellato i commenti? Perché io sono contraria alla cancellazione del passato. Dal passato bisogna imparare, ma negare quello che è avvenuto mi sembra un’assurdità. Perché io cancelli qualcosa mi serve ben più di una richiesta senza scuse di una persona che, per come la vedo io, mi ha offesa senza motivo. Privacy? Non si sente ridicolo? Io non ho pubblicato niente di privato, tutto quello che è apparso sul blog è qualcosa che hai scritto lui, di sua iniziativa, e al di là del suo nome (che non porta solo lui, quindi non è detto che qualcuno, leggendolo, lo identificasse immediatamente e senza alcun dubbio) non c’è alcun tipo di dato sensibile. Dov’è la privacy? Cosa c’è di tanto terribile in queste parole, al di là della dimostrazione che è un egocentrico maschilista? A questa definizione corrispondono un bel po’ di persone, probabilmente anche diverse persone che hanno il suo stesso nome. Che danno possono fare le sue parole? Al di là dell’arrabbiatura che hanno procurato a me, ovvio.

Comunque visto che io non mi sono dimostrata particolarmente propensa ad accontentarlo, chissà come mai, lui è passato alle minacce. Vie legali? Venirmi a trovare in negozio? Per favore, no, Egocentrico, mi stai già abbastanza antipatico via internet, non vorrei avere il dispiacere di conoscerti dal vivo. Mi chiedi di agire in modo adulto definendomi, ora che vuoi che faccia una cosa che interessa a te, intelligente, adulta e consapevole, ipotizzando che io abbia quarant’anni, quando in un precedenti messaggi avevi citato le adolescenti di 14 anni, avevi detto di aver pensato che avessi 16 anni e avevi fatto una domanda retorica sulla mia età per sminuire le mie parole come quelle di una persona immatura. Per la cronaca ho 48 anni, e visto che comunque sei consapevole del fatto che io sia una donna e non una ragazzina questo conferma che le tue parole avevano il solo scopo di sminuirmi. E poi ti stupisci che io mi sia offesa?

Dici che hai cose più serie di cui occuparti come ragazzi in difficoltà. Nessuno ti dice di non occupartene, non capisco come questi messaggi possano essere un ostacolo. E se a te dà fastidio vedere le tue stesse parole, prova a chiederti se magari nel momento in cui le hai scritte, o ora che sei tornato a rompere le scatole, non potessi avere io problemi al di fuori di internet, senza il bisogno che venisse uno sconosciuto ad aggredirmi perché non aveva un modo migliore per trascorrere il tempo. Se per te il mio è solo un capriccio per vendicarmi, per me è stato un non fare una cosa che non sono abituata a fare, che non mi piace fare in generale e che soprattutto non mi va di fare semplicemente per accontentare il capriccio di una persona che prima fa una cosa di sua iniziativa e poi se ne pente, insultando nel mezzo ed evitando di scusarsi. Quanto alla tua richiesta cortese, noto che invece di scusarti hai reputato più utile iniziare a urlarmi quanto sei CORTESE e a minacciare. Non c’è bisogno che tu ti rifaccia vivo ora per scusarti, la cosa migliore che puoi fare è fare quel che interessa anche a te: pensare ai fatti tuoi senza più apparire qui. Ho cancellato dalla discussione i commenti e il tuo nome non appare più sul blog, anche se non l’ho fatto per fare un favore a te. Hai ottenuto quello che volevi – più o meno, perché dubito che questo messaggio rientrasse in quello che volevi – non perché sei gentile, o perché meriti da me una qualsiasi cosa, ma perché mi hai stancata. Ora non sei più riconoscibile neanche per sbaglio, anche se visto che sei stato tu a venire da me sul mio spazio e a scrivere quel che ti pareva non capisco quali problemi di privacy potessi avere. Per quanto riguarda le tue parole, mi hai infastidita abbastanza e non vedo perché dovrei far finta di nulla per farti un favore. E se per te questo è un capriccio, per me è un vaffanculo.

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