Quando ho iniziato a scrivere su questo blog non sapevo bene cosa avrei fatto. Per la verità anche ora, dopo quasi sette anni che scrivo, navigo abbastanza a vista perché anche se so che mi occuperò di determinati argomenti decido cosa scrivere di giorno in giorno. Però ci sono anche cose di cui non ho mai immaginato che avrei scritto fino al momento in cui non mi sono messa a farlo.
In genere non scrivo cose personali, proprio perché sono cose personali e non mi va di metterle in piazza. Non scrivo nemmeno di politica o attualità, perché ho notato che sono argomenti che fanno nascere discussioni lunghissime che non approdano a nulla, in cui in genere le due parti in causa si arrabbiano e magari si insultano a vicenda senza che nessuna delle due modifichi la sua opinione di un’unghia. Con premesse di questo tipo certe discussioni mi sembrano inutili, e anche se non lo fossero io non ho l’energia per sostenerle.
Io parlo di libri. Amo i libri fin da quando ho imparato a leggere, prima ancora di iniziare la scuola elementare. Mi piace leggere e mi piace anche scrivere, e questo blog è il risultato delle mie passioni. Non ho la pretesa di essere infallibile, di non fare errori, né ho mai pensato che quel che piace a me debba piacere a tutti. Però questo è il mio spazio, e anche se chiunque può commentare ed esprimere la sua opinione, a gestirlo sono io. Non ho problemi con chi mi dice che la pensa in modo diverso da me, ho problemi con chi mi dice cosa devo fare.
Quasi sette anni. Di solito non intervengo sulle pagine vecchie, se non per rispondere agli eventuali commenti fatti da qualcuno che si è imbattuto in un vecchio articolo del mio blog per caso o per correggere i refusi che noto quando per qualche motivo mi capita di rileggere qualcosa che ho scritto in precedenza. I refusi sono fetenti, si nascondono dietro al fatto che noi sappiamo quel che volevamo scrivere e così quando rileggiamo un testo vediamo quel che avremmo voluto scrivere e non quel che abbiamo scritto davvero. Solo quando il testo ha avuto modo di sedimentare un po’, di uscire dai nostri ricordi, lo rileggiamo per come è scritto davvero.
Togliere i refusi è una modifica insignificante sul testo che faccio perché quando li vedo mi irritano. A volte faccio modifiche più consistenti, aggiungo un dettaglio importante quando lo vengo a sapere in seguito, anche se, se è davvero importante e riguarda qualcosa di cui mi occupo abitualmente, è più facile che dedichi a quel dettaglio un articolo apposito. In qualche caso dei lettori mi hanno fatto notare un mio errore, e ho sempre corretto lasciando comunque una traccia visibile dell’errore. In genere segnalo le modifiche più grandi rispetto alla semplice correzione di un refuso con la dicitura EDIT. Io non ho la pretesa di essere perfetta, se sbaglio lo riconosco, sistemo quel che posso, ringrazio e vado avanti.
In un caso ho cancellato un intero articolo. Al suo interno definivo “molto brava” (o “in gamba”, o in modo simile, non ricordo le parole precise) una persona, poi, conoscendo meglio questa persona, ho cambiato idea. Potevo convivere con una definizione in cui non mi riconoscevo più, se non fosse che questa persona continuava a rinfacciarmi quelle parole per dimostrarmi che io ero una persona falsa che si divertiva a pugnalare gli altri alle spalle. Non voleva accettare il fatto che la mia affermazione iniziale fosse stata sincera e che poi il suo comportamento mi avesse fatto cambiare idea, perché lui sapeva meglio di me quel che pensavo io e quindi tutte le mie parole più recenti erano solo menzogne. Ho tentato più volte di spiegare che si stava sbagliando e che si era offeso perché aveva interpretato male quel che avevo scritto. Il fatto che io in seguito mi fossi arrabbiata perché lui mi accusava di un bel po’ di cose (anche di cose fatte da altri, e di cui io non sapevo nulla fino a quando non me ne aveva parlato lui) ma rifiutava di ascoltare ogni mia spiegazione, era un’ulteriore prova della mia falsità. Stanca del suo vittimismo ho cancellato un articolo che riportava opinioni che non condividevo più.
Quest’episodio mi ha confermato che non bisogna mai discutere con chi non vuole ascoltare, è solo tempo perso. Io dico quel che penso, se chi parla con me ha voglia di dialogare andiamo avanti, se però rifiuta anche solo di provare ad ascoltarmi perché è convinto di sapere già tutto il discorso finisce lì. Tutte le discussioni con il tizio di cui sopra sono finite perché io ho smesso di scrivere (in più discussioni) lasciandogli l’ultima parola, anche se pensavo che la sua ultima parola fosse una fesseria, perché mi ero stancata di perdere tempo.
Fino a ora non avevo mai cancellato commenti. Al di là del puro e semplice spam non avevo lasciato apparire sul blog solo un semplice commento di insulti (sì, una volta un simpaticone ha deciso, senza nessun tipo di spiegazione, che non aveva niente di meglio da fare che fermarsi per insultarmi un po’) e un altro che rimandava a un sito di download illegali. Chissà perché se percepisco che c’è qualcosa di illegale non consento al commento di apparire…
Ora mi sono ritrovata una persona, per comodità lo chiamerò Egocentrico, che non vuole più apparire sul mio blog e quindi vuole tutti i suoi commenti cancellati. Tranquillo, Egocentrico, il tuo nome sul mio blog non c’è più, ho cancellato i commenti prima di pubblicare quest’articolo. Quello che ho cancellato, però, è solo il tuo preziosissimo nome, il resto l’ho solo spostato. Qui.
La discussione, che ora non c’è più, è nata in coda a un articolo su Robert Jordan: https://librolandia.wordpress.com/2013/01/24/a-memory-of-light-una-conclusione-per-la-ruota-del-tempo/.
Ora, nessuno è obbligato a venire a scrivere qualcosa sul mio blog. Nessuno è obbligato a leggermi, figuriamoci a scrivermi. Se lo fa è una sua libera iniziativa. E se io rispondo è per gentilezza, non ho alcun obbligo di rispondere, né di fare quel che mi viene chiesto. Ovvio, se non rispondo mai a chi mi scrive finisco con il perdere i lettori, ma questi sono cavoli miei. Obblighi non ce ne sono, in nessun senso.
Ho salvato le varie immagini della nostra conversazione con il tasto Stamp, le riporto qui (con il nome di Egocentrico e il suo avatar debitamente oscurati, così nessuno può sapere chi è e la sua preziosa privacy è salva) con qualche commento mio. Magari esiste un modo migliore per salvare una conversazione di questo tipo cancellando l’identità di uno dei due interlocutori ma io non lo conosco, le mie conoscenze informatiche sono quelle che sono e io faccio del mio meglio con quello che so fare. Ovvio che quando il testo, per via della sua lunghezza, esce da una schermata, a me servono due o più foto per riportarlo nella sua interezza. Non ho comunque cambiato nulla nelle nostre parole.
Egocentrico chiede informazioni su una saga, fin qui tutto bene. Quanti di voi hanno fatto altrettanto? Per me è un commento come chissà quanti altri. Io ho cercato di rispondere dando un’idea della saga nei suoi elementi fondamentali, positivi e negativi: inizio tolkieniano, struttura, importanza delle donne – con sottolineatura del fatto che qualcuno le trova insopportabili, elemento che mi pare importante per chi deve decidere se leggere o no i libri – presenza di elementi quali magia, duelli, intrighi politici, congiure, avventura, romanticismo, dramma ed eroismo. Ho dimenticato di citare la guerra, ma si potrebbe parlare anche di tanti altri elementi. Io comunque volevo dare un’idea generale, non analizzare compiutamente un’opera per la cui analisi serve ben più che poche righe. Ho parlato anche della prolissità di Jordan, o almeno di quella che molti percepiscono come prolissità. Elementi positivi ed elementi negativi, e se il mio giudizio è positivo è perché, come ben sa chi mi legge abitualmente, a me questa saga piace davvero tanto. Però ho avuto l’impressione che non fosse adatta ai gusti di Egocentrico e tanto nella prima quanto nell’ultima frase gli ho detto di lasciar perdere la lettura. Per me è un commento equilibrato. Mi sto sbagliando? Il suo successivo intervento è arrivato a oltre un anno di distanza.
Da qui in poi Egocentrico ha iniziato a firmarsi con nome e cognome, scelta sua che io non ho mai richiesto. Gli avevo risposto quando aveva firmato con il solo nome, rispondo a chi firma con una sigla o con un nickname, la scelta di come firmarsi è una scelta personale di cui non m’importa nulla e di cui non mi reputo responsabile.
Avevo scritto che i personaggi femminili sono fondamentali, ma senza spiegare come e perché, e senza specificare che per tutte le Aes Sedai e regine che abbiamo in circolazione, i tre personaggi principali sono uomini e al loro fianco si muovono un bel po’ di guerrieri di sesso maschile. Probabilmente avevo dato la cosa un po’ troppo per scontata, ma in qualsiasi posto in cui si parla di La Ruota del Tempo è evidente quanto meno che il personaggio principale è Rand, un uomo. La risposta di Egocentrico, che parla di azioni di stampo maschile ed eroismo di stampo maschile per i personaggi femminili, per me richiedeva ulteriori precisazioni perché era frutto di una non conoscenza della saga. Io avevo toccato superficialmente un argomento, lui aveva frainteso le mie parole, magari perché io non ero stata abbastanza chiara nelle mie spiegazioni. Quando mi vedo fraintesa il mio primo pensiero è sempre di non essermi spiegata bene, ma forse dovrei smettere di dare la colpa a me stessa in situazioni di questo tipo.
Non mi pare che le varie Egwene, Nynaeve, Elayne, Min, Siuan, Verin, Tuon, Faile, Berelain e via dicendo siano personaggi che agiscono come gli uomini, anche se ricoprono ruoli importanti all’interno della saga. Certo, c’è anche Birgitte che usa arco e frecce. Di tutti gli Eroi del Corno lei è l’unica donna. Min e Faile circolano imbottite di pugnali, ma quante persone, o quante creature dell’Ombra le due uccidono, con i loro pugnali? Quando vuole Perrin ribalta Faile con una mano sola, e se Rand non lo fa con Min è solo perché non vuole, non perché non ne sia in grado. Oltretutto Min non ha una sua trama, è importantissima ma lo è come personaggio di supporto, Verin e Tuon sono poco più autonome e pure Faile trascorre la maggior parte del tempo all’ombra di Perrin. Aviendha è l’unica che corrisponde abbastanza alle figure criticate da Egocentrico, ma Aviendha proviene da una cultura particolare che accetta le donne come lei. Noi abbiamo le leggende delle Amazzoni, perché Jordan non potrebbe avere le sue Fanciulle della Lancia?
Penso anch’io che Legolas e Gimli debbano essere di sesso maschile, una cosa che Egocentrico non ha capito è che io amo Il signore degli anelli e non penso che se fosse stato diverso, con più donne o con donne più mascoline, sarebbe stato migliore. Però non tutti i romanzi sono Il signore degli anelli, e quello che andava bene per J.R.R. Tolkien non deve per forza andare bene per tutti gli scrittori che sono venuti dopo di lui. Quello che non accetto è che una donna “non dev’essere al centro dell’attenzione della storia”. Egocentrico è libero di trovare brutte (è solo un esempio, io in realtà non ho idea di quali siano i suoi gusti) Le cronache del ghiaccio e del fuoco di George R.R. Martin, ma non si può negare l’importanza di Daenerys Targaryen nella saga. Non si può togliere Althea Vestrit da I mercanti di Borgomago di Robin Hobb. Jill è fondamentale in La saga di Deverry di Katharine Kerr. La catena spezzata di Marion Zimmer Bradley ruota intorno a diverse figure di donne, e se loro non ci fossero il romanzo non potrebbe esistere. Al centro della trilogia Mistborn Brandon Sanderson ha messo Vin e non Kelsier per motivi ben precisi.
La mia risposta nasce da queste considerazioni, non per polemizzare o “convertire” ma per far capire. La Ruota del Tempo non ti attira? Non leggerla. Le donne devono stare ai margini dei romanzi? E perché mai? Se la loro presenza nella storia è ben fondata hanno tutto il diritto di stare in primo piano. Come, e a volte anche più, degli uomini. Dipende dalla storia, non da una presunta impossibilità per le donne di essere coraggiose o di fare cose difficili.
Egocentrico ha scritto una risposta lunghissima, provo a rivedere alcuni passaggi.
Se in un fantasy devi mettere come protagonista un cavaliere con spada, se lo dipingi donna, scadi nel ridicolo, forzando una collazione naturale che non ci stà. Tu riportando le mie ultime frasi estrapolate dal contesto, hai mediamente strumentalizzato, perche mi pare di aver detto perche preferisco che i personaggi principali siano uomini ma anche che le donne non è che non possano avere una loro importanza
Egocentrico si sente strumentalizzato, e io non capisco dove lo avrei fatto. Se qualcuno pensa che lo abbia fatto mi potrebbe indicare come e perché? Non sto prendendo in giro, a me piace non solo spiegare le cose in modo chiaro ma anche capire chiaramente quel che gli altri mi dicono e agire di conseguenza. Se ho sbagliato lo voglio sapere, in modo da cercare di non sbagliare più. In compenso mi pare che sia Egocentrico a strumentalizzare quel che scrivo io o a dimenticarsi di leggere con attenzione le mie parole, perché lui parla di un cavaliere con spada di sesso femminile, e io non ho mai citato un personaggio di questo tipo. Non ho citato neppure Brienne di Tarth, visto che proviene da un’altra saga, e secondo me Brienne è un cavaliere che ha senso. Ho scritto chiaramente
Non è che le fanciulle di Jordan si mettano a tirare spadate a tutti, anzi non ce n’è una che impugni la spada. Una usa arco e frecce, una i pugnali – ma quando vuole il suo uomo la ribalta con una mano sola e senza nemmeno impegnarsi – e c’è una società guerriera stile Amazzoni che usa le lance, ma è una sola società in un mondo in cui ad adoperare le armi al 99% sono uomini. Le donne sono fondamentalmente regine e maghe, e per usare la magia la differenza di forza fisica non è importante.
Quindi dov’è il cavaliere con la spada qui? Che motivo c’è per scaldarsi tanto? Più sotto Egocentrico parte con una bella filippica maschilista che, se ha solo un briciolo di capacità intuitive, avrebbe dovuto immaginare che non sarebbe stata gradita da una donna. Restando un attimo sui romanzi, quanti sono i lettori di Jordan che mi stanno leggendo ora? Le donne sono importanti nella saga? Al di là del fatto che a volte siano irritanti- e con questo mi riferisco agli abiti, ai tic vari e al modo in cui gestiscono le relazioni sentimentali – il loro ruolo nella saga è sbagliato? Sono ridicole? Compiono azioni che fanno crollare la volontaria sospensione d’incredulità che sempre mettiamo in atto quando leggiamo un romanzo? Gli uomini sono sminuiti dal loro ruolo nella storia? Per come la vedo io di volta in volta uomini e donne fanno fesserie, ma sono importanti tutti e tutti hanno un preciso ruolo che non potrebbe essere ricoperto da nessun altro (tranne il Popolo del Mare, ma qui non gradisco un intero popolo e il suo ruolo secondo me insignificante nella storia, non un singolo personaggio). Mi sto sbagliando?
Per quanto riguarda il resto, io non conto quante azioni compiono i singoli personaggi e non mi serve che le donne compiano lo stesso numero di azioni eroiche degli uomini, e se Egocentrico la pensa così vuol dire che non mi ha minimamente capita. Della sua comprensione di me m’importa ben poco, del suo modo di rapportarsi con me m’importa un po’ di più.
La storia non deve ruotare attorno ad una donna. Mi suona una forzatura per far contente le femmine. E le donne devono accontentarsi dello spazio che hanno, senza pretenderne di più, perchè non è che se l’uomo fà 234 azioni, allora solo se la donna ne farà altrettanto sarà pari. E’ ridicolo. Si chiama ignoranza.
Mai detto che La Ruota del Tempo ruoti attorno a una donna, anche se La catena spezzata, che ho citato più su in questo articolo – ma che non avevo citato nella mia discussione con Egocentrico – ruota intorno ad alcune donne, e gli uomini sono solo personaggi minori. Che lui non abbia letto attentamente le mie parole e non le abbia capite tutto sommato non è importante, che si permetta di darmi dell’ignorante (anche se lo fa perché non ha capito quello che stavo dicendo io) mi fa incazzare. Se con le frasi maschiliste che avevano preceduto queste parole mi aveva moderatamente fatta arrabbiare, qui ha perso ogni possibilità di avere un dialogo con me. Abbiamo poi le perle di politica
guardacaso la vittoria di Trump mette fine all’emancipazione, facendo capire che c’è un limite a tutto
c’è un limite a tutto? Mi sbaglio o questa frase significa che le donne sono inferiori e che non possono sognarsi di ricoprire alcun tipo di ruolo importante in nessun campo? Non ho intenzione di entrare in discorsi di politica, ma se ci guardiamo intorno anche se gli Stati Uniti non hanno ancora avuto un presidente donna (ma prima di Obama non c’era mai stato un presidente nero, prima o poi anche questo cambierà) di capi di stato donna ce ne sono ora e ce ne sono stati in passato. Egocentrico può pensare di loro quel che gli pare, ma non può negare l’esistenza delle donne anche in ruoli importantissimi. Sono meno degli uomini, visto che non solo non prendono (giustamente) i voti di coloro che a livello politico la pensano in modo diverso da loro, ma neppure quelli di persone che, come Egocentrico, hanno i paraocchi ed evidentemente non voterebbero mai una donna, indipendentemente dalle sue capacità e dalle sue idee politiche. Che la donna debba accontentarsi dello spazio che ha senza pretenderne di più (nella narrativa e nella vita, visto che Egocentrico cita entrambi gli ambiti) è una stronzata che può andare a scrivere altrove.
Nella realtà, tutte le azioni eroiche e coraggiose le vedo fare agli uomini. Alle donne non ho mai visto fare alcunché. Mai proteggere un indifeso, mai difendere qualcuno, mai salvare qualcuno.
Mai fatto nulla. Mai rischiato in prima persona. Mai. Chiedere a Emanuela Loi per una conferma. Peccato solo che non possa rispondere visto che è morta. Lei è l’unica agente donna della Polizia di stato uccisa in servizio? Considerando che per molto tempo le donne non hanno potuto entrare nella Polizia di stato per un bel po’ di tempo non hanno potuto certo correre rischi in servizio, no? Comunque come non ho fatto un elenco delle donne in politica prima, ora non ho intenzione di fare l’elenco delle donne che hanno corso rischi o che sono state ammazzate per una causa in cui credevano (staffette partigiane, Anita Garibaldi… le mie dita non hanno resistito e sono andate da sole sui tasti). Dopo aver cancellato chissà quante donne reali dalla realtà Egocentrico parla di un personaggio inventato, Wonder Woman.
Se poi si pensa che l’emancipazione passi dalle azioni del personaggio di un film, siete molto messe male. Vedo quanto questo personaggio sia forzato, finto, costruito a tavolino usando l’archetipo dell’eroe maschile, solo rapportato al femminile, così anche le femmine ammazzano con le spade, fanno le dure e tutti contenti. Ridicolo. Chi vuol capire capisca. Se in una storia c’è un pg femminile importante, bene. Se la storia deve ruotare attorno al pg femminile, no, grazie. Mi tengo Aragorn, Legolas e Gimli, di certo migliori di una ridicola wonder woman.
Al di là del fatto che non ho visto Wonder Woman perché non mi incuriosisce, e che non posso giudicare un’opera che non conosco, Wonder Woman anche nella finzione viene presentato come un personaggio straordinario, non come la donna comune. Il personaggio straordinario è, appunto, straordinario, si può tifare per lui, magari ci si può pure identificare, ma si sa che è un’eccezione in mezzo a personaggi completamente diversi. Superman vola. Mi sembra altrettanto irrealistico di una donna dotata dei muscoli di Wonder Woman. Cosa ha a che fare l’emancipazione della donna con un personaggio come Wonder Woman? Dire che l’emancipazione femminile passa attraverso un personaggio inventato, di cui tutti siamo consapevoli dell’eccezionalità, per me è ancora una volta uno sminuire la donna. Io non sono Wonder Woman, lo so bene, come Egocentrico sa di non essere Superman. Se io gli riconosco la capacità di distinguere la realtà dalla fantasia, perché lui non la riconosce a me?
La mia risposta è seccata? Certo che lo è, come avrebbe potuto essere diversa? Egocentrico è venuto sul mio blog di sua iniziativa, non sono stata io ad andare a cercarlo, di lui potevo benissimo fare a meno. Per come la vedo io una sua domanda, seguita dalle mie spiegazioni, è degenerata in un’aggressione verbale da parte sua, solo che lui è talmente Egocentrico – e avrei potuto scegliere senza difficoltà un altro soprannome – per accorgersene. Viste le posizioni inconciliabili gli ho chiesto di andarsene, secondo me in modo fin troppo educato.
Il mio un commento fuori luogo? Non gli va di rispondere, non voleva neppure che ci fosse la discussione, però va avanti. Lo so, sto passando spesso da un discorso diretto con Egocentrico a commenti fatti con una terza persona. Dovrei rileggere il testo – che è disomogeneo perché l’ho scritto in momenti diversi – e scegliere solo una delle due persone come interlocutore, ma non ho voglia di perdere altro tempo.
La discussione è finita perché io ho smesso di rispondere, non lui, e non è la prima volta che faccio una scelta di questo tipo. Anche con il tizio che ho citato all’inizio ho smesso di rispondere io – e pure in un altro paio di discussioni in altre sedi – perché altrimenti saremmo ancora qui a parlare senza capirci. Se Egocentrico non voleva che ci fosse la discussione perché ha scritto? È stato lui a venire da me, non io ad andare da lui, io ho perso tempo a rispondergli ricavandoci solo un’arrabbiatura. E la saga non gli interessava più alla fine, dopo che gli ho detto chiaramente che non faceva per lui, ma all’inizio era curioso.
Quello che voleva erano solo commenti pertinenti alla saga di Jordan? Se non sbaglio è stato lui a tirare fuori Trump, i carabinieri e Wonder Woman, tutti argomenti su cui io all’epoca non ho neppure risposto. Ho risposto solo su Il signore degli anelli, anche se Egocentrico non ha capito quello che ho scritto.
Tu invece, anzichè rispondere normalmente, te ne uscisti subito enfatizzando sulle donne, sulla presenza delle donne, su quanto sono fondamentali, che le ami, e sai cosa? questa cosa mi diede un immenso fastidio, perchè mi fece pensare di te come l’ennesima “sono orgogliosa di dirti che in questo libro ci siamo noi, è tutto sotto il nostro potere, girl powaaa yeee”, come se stessi facendo la guerra alla supremazia tipo adolescente di 14 anni che deve infilare la donna per ripagare la sua frustrazione, incapace di capire che non ci dev’essere nessuna lotta alla supremazia. Insomma non appena lessi “le donne sono fondamentali, ah si ci sono le donne, c’è anche il mago (una donna)” ebbi subito questa impressione di te. Pensai che dovevi avere 16 anni. Buttasti il termine “donna” 10 volte in neanche 2 frasi, come se fossi nel piego di una foga. Ci lessi un sotto-testo da “orgoglio donna” che sinceramente ha rotto i coglioni. Fu questo ciò che vidi e mi diede non poco fastidio, perchè non era pertinente alla domanda. Io chiedevo se il libro mi veniva consigliato, non se il mago era donna, se i pg fondamentali erano donna, se le donne erano al 56% della presenza o altro, se nel libro avevano vinto le elezioni o se il presidente era donna. Sono dati che non mi interessano, che mi fanno pensare ad una pubblicità di partito ridicola (ma che è, na lotta a quale sesso domina l’altro? Ma quanti anni hai? Dio santo).
Forse Egocentrico non se n’è accorto, ma dire che le donne sono fondamentali è parlare della saga. Riprendo le parole del primo messaggio
Fra i personaggi, alcuni dei quali sono ingenui ragazzi di campagna, ci sono il mago (qui è una donna) e un valente guerriero. E a un certo punto la compagnia si scioglie.
Detto questo il mondo è diversissimo, la magia molto presente e ben costruita e le donne sono fondamentali (io le amo ma qualcuno le trova insopportabili).
Dico che il mago è una donna, dico che le donne sono fondamentali ma anche che qualcuno le trova insopportabili. Riconosco onestamente che non a tutti piacciono. Sono nel pieno di una foga? Non mi pare. Per una persona con i paraocchi come Egocentrico in realtà le mie parole sono una risposta importante perché gli fanno capire che La Ruota del Tempo non è adatta a lui, proprio perché le donne sono importanti e lui questo non lo concepisce. Voleva una risposta chiara? L’ha avuta. Perché poi se ne lamenta? Le elezioni le ha tirate in ballo lui, non io. Ma già, sono una donna, quindi è sempre colpa mia. Mi sono beccata anche un “orgoglio donna” che sinceramente ha rotto i coglioni che mi ha ulteriormente fatta arrabbiare. Io ho rotto i coglioni quando è stato lui a venire da me e io ho semplicemente risposto alle sue domande? Ma davvero è un Egocentrico, per non dire un TDC, e per usare le sue parole chi vuol capire capisca. Per la cronaca, io penso che certi aspetti del femminismo come il girl power siano idiozie, ma per Egocentrico è troppo difficile capire la differenza fra abbiamo gli stessi diritti e io ho più diritti di te. C’è anche il Dio santo, messo lì come se lui fosse la povera vittima dei miei asfissianti tentativi di conversione che mi sembrava eccessivo all’epoca e mi sembra ancor più fuori luogo ora, visto che ora so che Egocentrico si professa cristiano. Io sono atea e trovo assurdo tirare in ballo Dio per delle cavolate, e un cristiano fa queste piazzate? Boh…
Il tuo finale, dal consiglio di lasciare perdere Jordan fino ad andarmi a cercare un altro blog, mi sembra un risvolto da “sono offesa, vattene”. Chi vuol capire capisca, in realtà, non significherebbe esattamente quella frase che hai detto.
No, non è un risvolto da sono offesa, vattene, è un chiaro invito ad andartene fuori dai piedi perché tu mi hai offesa. Servivano un paio di insulti per fartelo capire chiaramente? Di solito non insulto, ma all’occorrenza posso farlo anch’io. E se chi vuol capire capisca non significa quel che ho detto io me ne potresti cortesemente spiegare il significato? Perché io non l’ho capito.
Piccolo passo indietro. Luca, mi spiace ma ho cancellato anche il tuo commento. Da solo non avrebbe avuto alcun significato, e poi tu avevi fatto il grave errore di scrivere il nome di Egocentrico. La risposta di Luca è chiaramente datata 16 settembre, e dall’ora di pubblicazione (e anche dalle sue parole) si vede che lui ha risposto dopo di me, e non ha visto nulla di assurdo in quel che ho scritto. Le parole di Luca sono arrivate quindi dopo solo il primo messaggio di Egocentrico e la mia prima risposta, poi, oltre un anno dopo, Egocentrico ha risposto prima a Luca e poi a me. Nel marzo di quest’anno ho ricevuto un messaggio da Egocentrico, messaggio che, non so perché, il blog non ha pubblicato automaticamente, e che io non mi sono preoccupata né di pubblicare né di cancellare. L’ho semplicemente ignorato. Il messaggio era questo:
Ciao, volevo chiederti cortesemente se potresti cancellare tutti i miei post scritti in questa pagina. Non desidero piu fare parte di questa discussione. Grazie.
Egocentrico mi chiedeva una cortesia, e chiudeva ringraziando. Allora perché ignorarlo? Perché Egocentrico non ha capito una cosa: le cortesie si fanno se si ha voglia di farle, ma non sono assolutamente dovute. Quando mi fate una domanda io rispondo per cortesia, non perché sono obbligata a farlo. Certo, se non rispondessi mai finirei con il perdere i lettori, ma non ho alcun tipo di obbligo. Quello che faccio lo faccio per mia libera scelta, perché ho voglia di farlo. E allora, perché non fare a Egocentrico una cortesia?
mi sembra un risvolto da “sono offesa, vattene”
Ah, ecco. Forse Egocentrico si è accorto di avermi offesa. E se se n’è accorto perché non si è scusato per le sue parole? Cortesia non è solo dire grazie alla fine, è anche scusarsi quando si è offeso qualcuno, anche se magari lo si è fatto involontariamente. Dopo un periodo in cui l’ho ignorato lui si è rifatto vivo con il messaggio che compare nella foto precedente. Ma, onestamente, considerando come lui si è rivolto a me, a me cosa dovrebbe importare dei suoi desideri?
La mia risposta, come prevedibile, è stata piuttosto fredda. Egocentrico era un elemento marginale del blog, non notato da nessuno se non da me, e anch’io avrei volentieri fatto a meno di lui. Spesso vedo persone che nei commenti mi fanno domande che mi ha già fatto qualcun altro due o tre commenti prima, segno che non si sono presi il disturbo di leggere quel che avevo scritto. Le risposte vengono lette davvero da poche persone, a parte lo stesso destinatario, perciò quello che c’è scritto è quasi invisibile. Le mie parole sul fatto che nessuno lo notava erano vere. Ora non lo sono più, visto che ho deciso di mettere in evidenza tutta la discussione, anche se ho cancellato il suo nome.
Perché non ho semplicemente cancellato i commenti? Perché io sono contraria alla cancellazione del passato. Dal passato bisogna imparare, ma negare quello che è avvenuto mi sembra un’assurdità. Perché io cancelli qualcosa mi serve ben più di una richiesta senza scuse di una persona che, per come la vedo io, mi ha offesa senza motivo. Privacy? Non si sente ridicolo? Io non ho pubblicato niente di privato, tutto quello che è apparso sul blog è qualcosa che hai scritto lui, di sua iniziativa, e al di là del suo nome (che non porta solo lui, quindi non è detto che qualcuno, leggendolo, lo identificasse immediatamente e senza alcun dubbio) non c’è alcun tipo di dato sensibile. Dov’è la privacy? Cosa c’è di tanto terribile in queste parole, al di là della dimostrazione che è un egocentrico maschilista? A questa definizione corrispondono un bel po’ di persone, probabilmente anche diverse persone che hanno il suo stesso nome. Che danno possono fare le sue parole? Al di là dell’arrabbiatura che hanno procurato a me, ovvio.
Comunque visto che io non mi sono dimostrata particolarmente propensa ad accontentarlo, chissà come mai, lui è passato alle minacce. Vie legali? Venirmi a trovare in negozio? Per favore, no, Egocentrico, mi stai già abbastanza antipatico via internet, non vorrei avere il dispiacere di conoscerti dal vivo. Mi chiedi di agire in modo adulto definendomi, ora che vuoi che faccia una cosa che interessa a te, intelligente, adulta e consapevole, ipotizzando che io abbia quarant’anni, quando in un precedenti messaggi avevi citato le adolescenti di 14 anni, avevi detto di aver pensato che avessi 16 anni e avevi fatto una domanda retorica sulla mia età per sminuire le mie parole come quelle di una persona immatura. Per la cronaca ho 48 anni, e visto che comunque sei consapevole del fatto che io sia una donna e non una ragazzina questo conferma che le tue parole avevano il solo scopo di sminuirmi. E poi ti stupisci che io mi sia offesa?
Dici che hai cose più serie di cui occuparti come ragazzi in difficoltà. Nessuno ti dice di non occupartene, non capisco come questi messaggi possano essere un ostacolo. E se a te dà fastidio vedere le tue stesse parole, prova a chiederti se magari nel momento in cui le hai scritte, o ora che sei tornato a rompere le scatole, non potessi avere io problemi al di fuori di internet, senza il bisogno che venisse uno sconosciuto ad aggredirmi perché non aveva un modo migliore per trascorrere il tempo. Se per te il mio è solo un capriccio per vendicarmi, per me è stato un non fare una cosa che non sono abituata a fare, che non mi piace fare in generale e che soprattutto non mi va di fare semplicemente per accontentare il capriccio di una persona che prima fa una cosa di sua iniziativa e poi se ne pente, insultando nel mezzo ed evitando di scusarsi. Quanto alla tua richiesta cortese, noto che invece di scusarti hai reputato più utile iniziare a urlarmi quanto sei CORTESE e a minacciare. Non c’è bisogno che tu ti rifaccia vivo ora per scusarti, la cosa migliore che puoi fare è fare quel che interessa anche a te: pensare ai fatti tuoi senza più apparire qui. Ho cancellato dalla discussione i commenti e il tuo nome non appare più sul blog, anche se non l’ho fatto per fare un favore a te. Hai ottenuto quello che volevi – più o meno, perché dubito che questo messaggio rientrasse in quello che volevi – non perché sei gentile, o perché meriti da me una qualsiasi cosa, ma perché mi hai stancata. Ora non sei più riconoscibile neanche per sbaglio, anche se visto che sei stato tu a venire da me sul mio spazio e a scrivere quel che ti pareva non capisco quali problemi di privacy potessi avere. Per quanto riguarda le tue parole, mi hai infastidita abbastanza e non vedo perché dovrei far finta di nulla per farti un favore. E se per te questo è un capriccio, per me è un vaffanculo.