Tempesta di spade di George R.R. Martin. Capitolo 22: Arya

Dopo oltre un mese riprendo la lettura di Tempesta di spade di George R.R. Martin.

Arya Stark prosegue il suo viaggio in compagnia di una parte della banda di Beric Dondarrion, anche se lord Beric per ora non si vede. Si dice che sia morto, ucciso dalla Montagna che cavalca con una daga nell’occhio ma, come dice Lem, il Lord della Folgore non è facile da uccidere. I lupi sono a caccia, la donna che i fuorilegge hanno incontrato non lo sa ma gli Stark stanno cercando di ricatturare Jaime Lannister, liberato a Catelyn Stark.

Il gruppo ancora non ha ben deciso cosa fare, forse andrà a Delta delle Acque, anche se i rapporti fra Edmure, figlio di lord Hoster e fratello minore di Catelyn, e Tom Settecorde non sono dei migliori.

«E c’è quel suo figlio, Edmure, si chiama… non c’è da fidarsi di un uomo che odia la musica, dico sempre.»

«Non è la musica che odia» disse Lem. «Sei tu, buffone.»

«Bene, non ha motivo. Quella servetta era pronta a fare di lui un uomo, è forse colpa mia se aveva bevuto troppo per riuscire a metterlo dove andava messo?»

Dal naso spezzato, Lem lanciò un grugnito. «E chi è che ci ha scritto sopra una canzone, tu o qualche altro culorotto troppo innamorato del suono della sua voce?»

«L’ho cantata una volta sola» protestò Tom. «E poi chi dice che era proprio su di lui, quella canzone? Parlava di un pesce…»

«Un pesce molle» rise Anguy.

A volte i cantastorie hanno davvero la lingua troppo lunga. In breve il gruppo arriva a Cuore Alto, luogo sacro ai Figli della Foresta. Lì vive una vecchia rugosa, più piccola della Vecchia Nan. La donna parla dei suoi sogni, sogni inquietanti.

«Gli antichi dèi sono inquieti, e non mi lasciano dormire» diceva la vecchia. «Ho sognato un’ombra dal cuore infuocato che faceva a pezzi un cervo dorato, sì. Ho sognato un uomo privo di volto, in attesa su un ponte che ondeggiava e sussultava nel vento. Appollaiato sulla spalla aveva un corvo annegato, con alghe che gli pendevano dalle ali. Ho sognato un fiume ruggente e una donna che era un pesce. Da morta, galleggiava, rosse lacrime che le scorrevano lungo le guance, ma quando i suoi occhi si sono aperti, oh, mi sono svegliata per il terrore. Tutto questo io ho sognato, e molto di più, sì. Avete doni per me, per pagare i miei sogni?»

L’ombra dal cuore infuocato che fa a pezzi il cervo dorato è l’ombra creata da Melisandre con l’ausilio di Stannis, quella che ha ucciso Renly Baratheon. Per le altre scene si va in zona spoiler.

Al mattino Arya interroga gli altri sulla donna nana ma non ottiene risposte significative al di là di qualche nozione sulla composizione della banda di Beric. La tappa successiva è a sala delle Ghiande, sede di Lady Smallwood. E con una vera lady presente Arya si trova persino a parlare di ricamo.

«A te che cosa piace fare?»

Arya contrasse un alluce sotto la calza. «Ricamo.»

«Molto riposante, non trovi?»

«Ecco» disse Arya. «Non come lo faccio io.»

«No? Io ho sempre trovato che lo sia. A ciascuno di noi, gli dèi concedono diversi doni e talenti, dice sempre mia zia. Ogni gesto può diventare una preghiera, se viene compiuto al massimo delle nostre capacità. Non è un pensiero delicato? Ricordatene, la prossima volta che ti cimenterai nel ricamo. Lo fai ogni giorno?»

«Lo facevo, ma poi ho perduto il mio Ago. E quello nuovo, non è altrettanto buono.»

Bellissimo! La conversazione si sposta su Jaime, e se è meno divertente fornisce un quadro interessante della situazione. Dopo la cena Gendry va alla forgia, così come fa Perrin in La Ruota del Tempo quando ha bisogno di pensare. A quanto pare i fabbri non sono capaci di stare con le mani in mano. Lui e Arya parlano di uno dei compagni di Lord Beric, Thoros di Myr, ottimo guerriero, gran beone ma alquanto scarso come uomo di fede. La serata prosegue in modo abbastanza tranquillo, almeno per ora Arya ha avuto una tregua.

Sotto la foto spoiler da I fiumi della guerra.

Ho sognato un uomo privo di volto, in attesa su un ponte che ondeggiava e sussultava nel vento. Appollaiato sulla spalla aveva un corvo annegato, con alghe che gli pendevano dalle ali

L’uomo privo di volto è uno degli Uomini senza volto, la setta di assassini di Braavos già citata in passato quando Robert Baratheon stava pensando di assassinare Daenerys Targaryen. Naturalmente gli Uomini senza volto torneranno più avanti, è probabile comunque che conosciamo l’identità di questo: Jaqen H’ghar. La visione lo mostra a Pyke, su uno dei ponti sospesi che collegano le varie parti del castello di Balon Greyjoy. Ancora non lo sappiamo, ma Balon è morto, ufficialmente per una caduta accidentale da uno di questi ponti, quasi certamente per una bella spintarella data da Jaqen su istigazione di Euron Greyjoy.

Ho sognato un fiume ruggente e una donna che era un pesce. Da morta, galleggiava, rosse lacrime che le scorrevano lungo le guance, ma quando i suoi occhi si sono aperti, oh, mi sono svegliata per il terrore.

Questa ora è facile, la morta è Catelyn, ricordiamo che lo stemma della sua casa d’origine, i Tully, mostra un pesce, e che il suo cadavere viene gettato nelle acque della Forca Verde del Tridente.

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