Scarlett Thomas: Che fine ha fatto Mr Y, PopCo, L’isola dei segreti e Il nostro tragico universo

Che fine ha fatto Mr Y

Qualche giorno fa in libreria è arrivata una nuova edizione di L’isola dei segreti di Scarlett Thomas. Dopo la novità con copertina imbottita (molto bella da vedere ma anche molto ingombrante sugli scaffali) a 14,90 € e l’edizione economica a 4,90 € ecco quindi che per la terza volta il romanzo viene riproposto dalla casa editrice, questa volta al prezzo di 6,90 €. Forse è la volta che mi degno di comprare il romanzo e leggerlo, visto che i due che ho letto mi sono piaciuti pur senza essere dei capolavori. In attesa di vedere se troverò nuovamente tempo da dedicare alla Thomas ripropongo una breve presentazione dell’autrice e la recensione di PopCo.

Già nel 2001 Scarlett Thomas era stata definita dall’Indipendent on Sunday “una tra i venti migliori scrittori inglesi”.
All’epoca la giovane autrice, nata nel 1972, aveva al suo attivo solo quattro romanzi e una manciata di racconti. Negli anni successivi sono arrivati Going Out, pubblicato nel 2002, PopCo, del 2004, Che fine ha fatto Mr. Y, del 2006, opera che ha fatto conoscere il suo talento anche da noi, e Il nostro tragico universo, del 2010.
Che fine ha fatto Mr. Y, incentrato su un elemento classico come può essere un libro maledetto, è costituito da un cocktail quasi irresistibile di avventura e di riflessioni che spaziano dalla filosofia di Derida alla fisica quantistica. A questi elementi si aggiunge, da un certo momento, l’ingresso nella Troposfera, una realtà difficile da definire che consente di entrare nelle menti altrui e di viaggiare nel tempo e nello spazio. E sarà proprio l’ingresso in questa realtà fantastica a costituire la svolta del romanzo, fino a giungere alla sorprendente conclusione.
Protagonista della storia è Ariel Manto, studentessa impegnata nella tesi di dottorato capace di passare da una situazione scabrosa e degradata all’astratto mondo della teoria con estrema disinvoltura senza per questo perdere in credibilità.

La quarta di copertina:
Strani eventi accadono intorno ad Ariel Manto, studentessa della British University. Prima scompare il suo professore, poi l’università crolla davanti ai suoi occhi, infine in un negozio di libri usati si imbatte in una copia di un libro rarissimo e maledetto, Che fine ha fatto Mr Y. Scritto da Thomas Lumas, uno scienziato del XIX secolo che compiva esperimenti sui poteri della mente umana, il libro è in grado di trasportare chi lo legge nella “Troposfera”, dove è possibile viaggiare nel tempo e nello spazio entrando nella mente di altri uomini. È una porta dimensionale che schiude un mondo di conoscenze, ma anche molti pericoli da cui Ariel dovrà fuggire… o è soltanto un’affascinante allucinazione?
Che fine ha fatto Mr. Y. è un romanzo che intreccia con risultati avvincenti la suspense di un thriller con le visioni della fantascienza, ma che realizza anche un appassionante cocktail di filosofia, fisica, scienza e letteratura: un nuovo e sorprendente Alice nel paese delle meraviglie.

PopCo

La mia recensione di PopCo:
Difficile dire a quale genere appartenga PopCo, sesto romanzo scritto da Scarlett Thomas e secondo, dopo Che fine ha fatto Mr Y, a essere pubblicato anche in Italia.
Difficile perché gli ingredienti che lo compongono sono tanti, nascosti e inframmezzati l’uno nell’altro, ma anche perché la trama, con i suoi continui passaggi fra passato e presente, presenta meno elementi caratterizzanti rispetto al più maturo Mr Y. Se lì il pericolo incombente rappresentato da due loschi figuri e l’invenzione della troposfera orientavano il lettore verso le atmosfere di un giallo fantascientifico — seppure ambientato ai nostri giorni — qui la misteriosa apparizione di messaggi in codice non è sufficiente a far percepire alcuna sensazione di minaccia.
Mistero certamente, ma basta la curiosità per qualcosa che potrebbe rivelarsi un pericolo tanto quanto uno scherzo, ad accostare il romanzo all’area del giallo?
Quanto alla fantascienza, a parte le sporadiche citazioni di un paio di classici del genere, compare solo come elemento di alcune conversazioni, come le ipotesi di un gioco che dall’Intelligenza Artificiale spazia fino all’infinito o le spiegazioni sui progressi della robotica.
Il resto è un amalgama di matematica e crittografia, un romanzo di formazione e di meditazione sulla natura dell’identità e sul potere delle idee, la rievocazione di alcuni episodi avvenuti durante la Seconda Guerra Mondiale e la vita di un avventuriero del ‘600, un excursus sul pensiero laterale e la creatività, una critica al consumismo, un pizzico di erotismo e una serie di divagazioni sui più svariati argomenti quali memoria, moda, narrativa, vela e omeopatia.
Riassunto così, potrebbe sembrare un’unione di elementi talmente diversi fra loro da non potersi riunire in un’opera coerente e interessante. Al contrario, la Thomas nella sua scrittura ha il dono della leggerezza, con la quale riesce a coniugare sapientemente i vari temi senza annoiare, e senza che il passaggio da una situazione all’altra appaia forzato.
L’attenzione della scrittrice si sofferma principalmente sui dialoghi, e sul rapporti che si instaurano fra i vari personaggi. Altri elementi, come l’ambientazione, hanno un’importanza assolutamente marginale.
La storia, che si svolge in gran parte in un’amena e anonima campagna inglese, inizia di notte, in una stazione ferroviaria. Luogo dalle atmosfere suggestive, fumose, ma da subito l’atmosfera noir è spazzata via dagli irriverenti commenti di Alice Butler, la protagonista. La quale lavora in una multinazionale di giocattoli, e mentre da un lato cerca di trovare un suo cammino autonomo nella vita, dall’altro sembra seguire uno dei dettami basilari dell’azienda per la quale lavora, che ricorda che la routine uccide la creatività. E quindi largo spazio viene lasciato alle decisioni improvvise, magari anche stravaganti, pur di agguantare l’ideavirus teorizzata da Godin Seth in un famoso saggio.
Il punto di vista è quello di Alice, che narra in prima persona le vicende di due momenti della sua vita. Quello presente, con i messaggi in codice, gli incontri di marketing e quelli sentimentali, e quello passato dedicato agli anni dell’adolescenza, nei quali il rapporto con i nonni e la loro passione per la matematica e la crittografia sono stati decisivi nel farla diventare la persona che è ora. Anni che le hanno lasciato un enigma insoluto, sotto forma di un medaglione che reca incisa una strana sigla.
Le vicende che la vedono protagonista, in entrambi i periodi, sono costellati da spiegazioni scientifiche espresse con un linguaggio estremamente chiaro e perfettamente accessibile anche a chi non ha particolari conoscenze nella materia trattata, e arricchiscono in profondità un’avventura che per molte pagine sembrerebbe altrimenti incapace di trovare una precisa direzione.
È questo il limite del romanzo. Con molta carne al fuoco la Thomas affascina, informa, fa sorridere e riflettere, ma non riesce a trovare quel qualcosa in più che spinge irresistibilmente a proseguire la lettura per arrivare alla soluzione finale.
Manca il ritmo sia a causa delle tante divagazioni che della sensazione che non ci sia un vero filo conduttore ad animare le decisioni della protagonista. Per troppo tempo Alice è pacificamente in balia delle azioni altrui, magari è lievemente preoccupata ma l’impressione è che, qualunque intoppo possa capitarle, i problemi scivoleranno via senza fare troppi danni.
Poi, dopo 400 pagine, arriva la svolta che spinge la giovane creativa a prendere in mano il proprio destino. Anche se alcune affermazioni o prese di posizione, pur perfettamente motivate e comprensibili se osservate alla luce di quanto narrato fin lì, appaiono utopisticamente ingenue.
Il tema finale è comunque importante, e meriterebbe certo maggiore attenzione al di fuori di quella che può essergli attribuita da un’opera di narrativa. Uno dei pregi del romanzo è proprio quello di evidenziarlo intrattenendo piacevolmente il lettore, e fornendogli spunti per eventuali riflessioni e ricerche personali.
Un’ultima considerazione va riservata al libro nel suo aspetto fisico. Già con alcuni altri volumi Newton Compton aveva realizzato una copertina imbottita diversa dalle classiche edizioni rilegate e piacevole da tenere in mano. In questo caso ha scelto anche di colorare il taglio delle pagine con lo stesso colore azzurro intenso della copertina, ottenendo così un volume impossibile da non notare.

Un estratto in formato pdf del romanzo: http://www.newtoncompton.com/newton/upload/File/estratti/popcoestratto.pdf

L'isola dei segreti

La quarta di copertina di L’isola dei segreti:
Sei ragazzi in bilico tra la paura dell’ignoto e il bisogno di conoscenza.
Sono giovani e alla deriva. Hanno poco più di vent’anni. E hanno voglia di cambiare vita. La loro grande opportunità si nasconde dietro una semplice e all’apparenza innocua inserzione sul giornale: «Giovani menti brillanti cercansi per grande progetto». Un breve colloquio di presentazione, un sorso di caffè… e i nostri sei aspiranti eroi si ritrovano sulla spiaggia di una misteriosa isola. Non sanno come ci sono arrivati, non sanno chi ha assegnato loro quelle stanze simmetriche, tre per le ragazze e tre per i ragazzi, chi ha dato loro cibo e acqua in abbondanza. Soprattutto non sanno cosa devono fare. Emily, Thea, Anne, Bryn, Jamie e Paul iniziano a conoscersi raccontando le proprie storie, e fra dubbi e perplessità esplorano la casa che li ospita e i dintorni. L’isola sembra deserta, ma c’è qualcosa di strano nell’aria. E i segreti, come le bugie, hanno le ore contate…

Un estratto in formato pdf del romanzo: http://www.newtoncompton.com/newton/upload/File/estratti/isolasegretiestratto.pdf

Il nostro tragico universo

La quarta di copertina di Il nostro tragico universo:
Può una storia salvarci la vita?
Si può sfuggire allo scorrere del tempo, come scrive l’autore di “La scienza dell’immortalità”? Quale misteriosa relazione unisce una strana creatura apparsa a Dartmoor, una nave in bottiglia, il tracciato di un ricamo all’uncinetto e le fate di Cottingley? Tra una recensione da consegnare e un libro da scrivere, Meg Carpenter si barcamena nella vita di tutti i giorni senza porsi troppe domande. Certo, il suo fidanzato è il classico inetto, lei nutre un’insana passione per un uomo impegnato e molto più grande, e arrivare alla fine del mese non è mai una passeggiata. Ma Meg è convinta che interrogarsi sui misteri del suo tragico universo non servirebbe a molto. Fino a quando un improbabile libro di pseudoscienza non le fa cambiare idea… Tra psicologia e tarocchi, filosofia e humour, enigmi buddisti e teoremi di fisica, antiche cosmologie e leggende fatate, Scarlett Thomas ci regala un altro travolgente giro di giostra nella migliore letteratura: quella che fa sognare, appassionare e insieme riflettere sui grandi temi della vita.

Lo sfoglialibro: http://www.newtoncompton.com/libro/978-88-541-2140-9/il-nostro-tragico-universo

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