Dalle cronache del ghiaccio e del fuoco al Trono di spade: spoiler!

George R.R. Martin

How do you define “spoiler?”

If something happens on the show before it happens in the book, I suppose one could call that a spoiler.

If something happens on the show, but happens very differently in the books, is that still a spoiler?

If something happens on the show, but never happens in books, what precisely was spoiled?

And how many children did Scarlett O’Hara have, anyway?

Qual è la tua definizione di spoiler?
Se nella serie televisiva si vede qualcosa prima che la si veda nei libri, suppongo che lo si possa chiamare spoiler.
Se qualcosa accade nella serie televisiva, ma accade in modo molto diverso nei libri, questo è ancora uno spoiler?
Se qualcosa accade nella serie televisiva, ma non accadrà mai nei romanzi, cosa precisamente sarebbe stato spoilerato?
E quanti figli ha Scarlett O’Hara, comunque?
Parola di George R.R. Martin (nei commenti sotto il messaggio): http://grrm.livejournal.com/368755.html

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Il quarto episodio della quarta stagione di Game of Thrones ha spoilerato A Song of Ice and Fire. O forse no, ma se non avete letto almeno Tempesta di spade o visto la seconda stagione del Trono di spade non proseguite la lettura perché qui sotto spoiler ce ne sono. Lo so, ho indicato due punti diversi, ma è vero che fra le due opere, la serie televisiva e Le cronache del ghiaccio e del fuoco, ci sono molte differenze, e quello che scrivo dell’una può essere diverso nell’altra. Ah, indico anche i titoli degli ultimi episodi di questa stagione, perciò ritenetevi avvisati.

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Io non ho Sky e le mie capacità informatiche sono tali che non potrei piratare lo show nemmeno se lo volessi, il che significa che o mi autoinvito a casa di un paio di amici che hanno Sky, cosa che in qualche occasione ho fatto, o per vedere la serie devo aspettare i DVD. Per esempio io ho appena visto la nona puntata della terza stagione. Effetti su di me? Ben pochi, in fondo io ho letto i libri man mano che sono stati pubblicati in italiano, con l’unica eccezione di A Dance with Dragons che ho letto prima in inglese e poi in traduzione, come qualcuno ricorderà per i miei commenti in corso di prima lettura e soprattutto per una reazione lievemente feroce con la traduzione: https://librolandia.wordpress.com/2012/10/31/il-torneo-di-harrenhall-george-r-r-martin-e-sergio-altieri/
Conoscendo abbastanza bene i romanzi la serie televisiva fino a ora poteva sorprendermi solo quando si differenziava da quanto scritto da George R.R. Martin. L’esclamazione “Where are my dragons?”, per esempio, è solo televisiva. Nessuno ha mai (ancora?) rubato i draghi di Daenerys, e se gli attori sono bravi e le scenografie belle, la trama la guardo sempre con un certo distacco. Se è uguale ai romanzi la conosco, se è diversa allora le cose in realtà non sono accadute così e non me ne preoccupo, anche se certi episodi sono carini. Sono molto brava a non riconoscere l’esistenza di quel che non condivido, per esempio non mi piace io/noi/Gaia e per me L’orlo della Fondazione e Fondazione e Terra, due libri di Isaac Asimov che mi piacevano pure mentre li leggevo, l’unica volta che li ho letti, non esistono. Per me la storia della Fondazione si ferma con L’altra faccia della spirale. E per me a Daenerys i draghi non sono mai stati rubati, e lei è entrata nella Casa degli Eterni per avere risposte e non per ritrovare Drogon, Viserion e Rhaegal.

Isaac Hempstead-Wright e Kit Harington

Ciò non toglie che quanto, nella prima puntata della prima stagione, Bran si dimostra un impiastro con l’arco e Arya fa centro pur essendo molto più lontana, la scena è carina pur se Martin non solo non l’ha mai scritta, ma non l’avrebbe neppure potuta scrivere perché la sua Arya non sa adoperare l’arco. Lo dimostra il fatto che quando, in Tempesta di spade, vede all’opera Anguy l’arciere, rimane colpita dalle sue capacità e stabilisce che saper adoperare l’arco è una cosa molto utile e che per questo lei la deve assolutamente imparare.
Amo i romanzi, per questo seguo la serie alla quale riconosco notevoli meriti fra cui quello di aver reso Le cronache del ghiaccio e del fuoco molto più famose. Ma quello che accade nella serie mi tocca ben poco. Mi toccava, perché ora le cose potrebbero cambiare, o forse lo hanno già fatto. Tempo fa avevo scritto un articolo relativo al fatto che Il trono di spade sta raggiungendo Le cronache del ghiaccio e del fuoco: http://www.fantasymagazine.it/notizie/20872/game-of-thrones-sta-raggiungendo-le-cronache-del-g/. Devo dire che le due lingue mi infastidiscono, mi viene da parlare della serie televisiva usando il titolo originale e dei romanzi usando quelli italiani, con un brutto effetto negli articoli. Non lo faccio apposta, appena mi distraggo vengono fuori quei titoli, probabilmente perché sto leggendo una quantità incredibile di articoli in inglese su Game of Thrones, ma i romanzi li ho conosciuti prima di tutto in italiano.
La serie televisiva sorpasserà i romanzi? Senza dubbio, anche se Martin ancora dice che potrebbe riuscire a restare avanti lui. Secondo me mente sapendo di mentire, da quel che ho sentito nella migliore delle ipotesi The Winds of Winter verrà pubblicato a fine 2015, poi mancherebbe ancora A Dream of Spring con HBO che progetta sette stagioni in tutto e quindi una conclusione nella primavera del 2017. Credo che non ci sia molto da dire, le date parlano da sole.

Forse uno spoiler l’abbiamo già avuto. Come detto, io non sto guardando la serie televisiva, però sto leggendo commenti e riassunti. Perché? Perché me ne importa ben poco, leggere quegli articoli mi serve per i miei articoli, e la serie televisiva non mi poteva spoilerare i libri. Va bene, ci sono differenze, nei romanzi Robb sposa (fuori scena) Jeyne Westerling e in televisione Talisa di Volantis, ma per me questo conta davvero poco. È materia per articoli, ma conoscere questa differenza prima di vedere le scene non mi ha tolto il divertimento.
Ora però abbiamo avuto un episodio che nei romanzi non c’è, e che forse potrebbe esserci in futuro. Non a quel modo, Martin porta avanti la sua storia tramite i punti di vista, perciò se un punto di vista non è presente non può mostrarci la scena “in presa diretta” ma, se è davvero importante, deve trovare un altro modo per darci quelle informazioni. Differenze ce ne sono di certo, ma quell’episodio mostra davvero dettagli importanti sugli Estranei che Martin ci rivelerà solo in futuro? Non lo so e non lo voglio sapere.
Martin ha chiesto quanti figli ha Scarlett (Rossella) O’Hara, perché nel romanzo di Margaret Mitchell Via col vento ne ha tre e nell’omonimo film uno solo, sottolineando così le differenze che possono esserci fra romanzi e adattamenti cinematografici o televisivi. Anche Mace Tyrell ha un numero di figli differente nelle due versioni, se chiedete agli spettatori non hanno idea di chi siano Willas lo storpio e ser Garlan il galante. Differenze ce ne sono, ma quando si arriva al succo di quanto viene narrato ci sono anche parecchi dubbi. In fondo David Benioff e D.B. Weiss conoscono la conclusione che Martin deve ancora scrivere, glie l’ha rivelata lui stesso lo scorso anno perché loro avevano bisogno di sapere come portare avanti il loro lavoro. Quanto di quella scena ha preso nel segno?
Io so che per ora continuerò a seguire la copertura dei media di Game of Thrones, e che probabilmente a fine stagione tirerò le mie conclusioni. Il settimo episodio di quest’anno si intitola Mockingbird, con chiaro riferimento allo stemma di Petyr Baelish, e nel cast ci sono anche Yohn Royce il bronzeo e lady Anya Waynwood, quindi una minima idea di quanto proseguirà la storia nella Valle di Arryn c’è. L’ottavo è The Mountain and the Viper, e chiunque ha letto Il portale delle tenebre sa benissimo a cosa si riferisce quel titolo. Il nono è The Watchers on the Wall, espressione che fa parte del giuramento dei Guardiani della notte, e anche qui possiamo immaginare parte di quel che accadrà. Solo il decimo titolo, The Children, rivela poco.
Sicuramente questa stagione concluderà Il portale delle tenebre, e includerà parti dai due successivi romanzi. Quanto? Questo è da vedere. Lo vedrò – o meglio lo leggerò – e poi probabilmente mi fermerò. Io voglio sapere cosa avviene, ma lo voglio sapere dai romanzi e informazioni come quella sugli Estranei che abbiamo già avuto non mi interessano, anzi mi infastidiscono. Game of Thrones per me finirà a breve, episodi, articoli e tutto. Io non ho fatto spoiler non segnalati ai miei lettori, spero che chi verrà su questo mio spazio mi userà la stessa cortesia. Non so quanti spoiler potranno fare Benioff e Weiss, non conosco neppure la portata di quello che c’è già stato, ma a breve se vorrete informazioni sulla serie televisiva dovrete parlare con qualcun altro.
Qual è la tua definizione di spoiler, chiede Martin. Belle domande, ma che lui sappia usare le parole lo sapevamo già. L’attesa per le parole che vorremmo davvero leggere, sospetto, sarà ancora lunga e ora siamo noi lettori che stiamo diventando a rischio spoiler.

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21 risposte a Dalle cronache del ghiaccio e del fuoco al Trono di spade: spoiler!

  1. brucewayne87 ha detto:

    Sono nella tua stessa situazione. Anche io ho deciso di interrompere la visione della serie già dopo il primo episodio della quarta stagione sapendo che il rischio di anticipazioni dei libri sarebbe stato alto. Capisco le parole di Martin ma, anche se gli eventi sono diversi, porteranno -si spera- allo stesso finale quindi ci vengono comunque dati degli indizi non desiderati, almeno nel mio caso.
    Si pone ora un problema nella gestione degli spoiler in rete: chi ha letto i libri resta avanti su alcune cose, chi guarda la serie potrebbe andare avanti su altre.
    Sono felice di poter continuare a leggerti senza il rischio di rivelazioni indesiderate.

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    • Purtroppo ci siamo ritrovati con una situazione del tutto inedita, la serie televisiva che supera i romanzi, e mi sa che siamo in tanti a dover prendere una decisione. A me spiace perché diventiamo tutti a rischio spoiler, dagli stronzi non c’è modo di difendersi. Tempo fa ho visto nei commenti al trailer della quarta stagione caricato su youtube un tizio che si era divertito a scrivere i nomi di tutti i personaggi che moriranno e come lo faranno. Se qualcuno dovesse venire qui e scrivere nei commenti “tizio muore, gli Estranei fanno questo” e così via io cancellerei il commento in modo che nessuno di voi lo leggerebbe per sbaglio, ma io non potrei far finta di non aver letto quelle frasi. Posso smettere di leggere siti e blog altrui, ma non posso ignorare il mio. Non per niente dopo un paio di settimane di esitazione nel 2011 avevo deciso di leggere A Dance with Dragons in inglese, per poter continuare a leggere i siti stranieri senza rischiare spoiler da nessuno in attesa della traduzione.
      In più io scrivo articoli, e il fatto di non sapere tutto e quindi di non poter approfondire come ho fatto nei miei articoli migliori mi scoccia.
      A parte questo… c’è gente che si diverte a sparare a zero su Martin, e quest’episodio gli fornirà un’occasione in più per farlo.
      Il mio modo di fare comunque non cambia: seguo i romanzi, la serie televisiva è solo un prodotto subordinato che non può darmi infrmazioni nuove e gli spoiler sono tutti segnalati, o nel titolo dell’articolo (se scrivo Il regno dei lupi capitolo 21 è ovvio che dò per scontata la lettura dei libri almeno fino a quel punto) o con una successiva frase di avviso.
      A fine stagione televisiva vedrò di riepilogare su dove siamo arrivati, senza spoiler. Qui per esempio ho parlato di possibile spoiler sugli Estranei ma senza specificare cosa sia accaduto. Poi si vedrà…

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      • brucewayne87 ha detto:

        Poi in questa era di internet è difficilissimo stare lontani e totalmente ignari da spoiler non voluti. Io mi sono ritrovato a scoprire vari dettagli di questo spoiler qui e là, addiruttura semplicemente aprendo la home di Facebook.
        Sul fatto di leggere in originale capisco benissimo, già lo faccio per diverse cose ma Martin mi risulta ancora troppo pesante da leggere direttamente in inglese. Chissà… magari con il prossimo libro riproverò a fare un tentativo…

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        • Difficilissimo, davvero. Io conto di togliere la ricezione degli aggiornamenti da diversi siti/blog, ma il rischio rimane sempre presente se si naviga.
          In inglese faccio meno fatica a leggere saghe che già conosco che libri che non conosco. Conoscendo già personaggi e situazioni mi ambiento in una manciata di righe, e poi le difficoltà della lettura non le sento quasi più. Con i mondi nuovi invece serve sempre un po’ di tempo prima di entrare realmente nella storia q quello è tempo in cui davvero la mia mente divaga pensando alle parole che sto leggendo (e al modo in cui sono scritte) e non alla storia.
          Comunque tutti gli autori hanno il loro modo di scrivere caratteristico, e dopo un po’ ci si abitua. Per A Dance with Dragons forse non ho usato il dizionario neanche una volta.

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  2. transalcolico ha detto:

    Ciao, Bellissimo articolo.
    Prima di tutto volevo dire che per me parlare di spoiler senza fare spoiler magari cercando di farsi capire con esempi di spoiler… La vedo dura…

    Io non ho la tua fortuna, la mia ”Memoria personale” del Trono di spade è decisamente più ”attorciliata”… mi spiego: io ho scoperto la saga grazie alla serie televisiva, alla fine della prima serie sono corso a comprarmi i primi tre libri, ho letto subito il primo ed il secondo,, poi ho visto la seconda serie televisiva, letto il terzo libro, visto la terza serie, ed ora sto’ leggendo il quarto libro.

    Nella mia testa le situazioni presenti nel libro e quelle nella serie si sovrappongono e mischiano, in un intreccio che però non mi da ne fastidio ne problemi. Solo a volte mi trovo a chiedermi dove è successo cosa e dove no…
    Le uniche due cose che della serie mi hanno infastidito sono: quello che succede a Theon Greyjoy alla fine della terza serie,, che nel libro non è ancora successo, e quello che succede alla moglie di Robb Stark… che nel libro non è ancora successo.
    Preferisco ovviamente avere la ”sorpresa cartacea.

    Per quello che riguarda la fedeltà della serie televisiva rispetto a quanto raccontato nei libri, io la trovo alta. Spesso i libri quando vengono portati al cinema vengono stravolti: Un esempio per tutti guardando il film ”Relic” ho aspettato con ansia che comparisse Pendergast il protagonista del libro… invece nel film non c’è: ripeto nel film Relic non c’è quello che nel libro è il protagonista… Ci sono tutti i personaggi principali ma il protagonista no! Sgradevolissima sensazione!
    Ciao.

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    • Io avevo letto i primi tre romanzi tre volte e il quarto una prima di vedere la prima stagione del Trono di spade, e dopo ho fatto un’altra rilettura. Al momento sono nei Fuochi di Valyria, con A Dance with Dragons letto una prima volta in inglese, una seconda volta in italiano e questa che è la seconda lettura italiana. Per alcuni anni ho partecipato attivamente a un forum, ora non ne ho più il tempo ma ne leggo saltuariamente diversi. Come puoi immaginare io non ho problemi a distinguere le due opere, la serie televisva è arrivata troppo dopo perchè io possa rischiare di confondere qualcosa.
      Le vicende di Theon mi infastidiscono solo perché sono sgradevoli da vedere, infatti un paio di volte ho chiuso gli occhi, ma per chi ha letto i romanzi sono cose che “ci stanno”. Theon è prigioniero del bastardo di Bolton, e anche se solo nel quinto romanzo (a partire dai Fuochi di Valyria) si scopre che viene torturato sono cose che stanno avvenendo ora. La produzione non poteva lasciare fuori Alfie Allen con il duplice rischio che gli spettatori dimenticassero la sua identità o che l’attore si trovasse un ruolo da qualhe altra parte e non potesse più essere presente sul set di Game of Thrones. Certo, tu hai saputo prima di me che era ancora vivo.
      Quanto a Talisa è ben diversa da Jeyne Westerling, perciò non si può immaginare cosa farà l’una sulla base di quel che ha fatto l’altra o viceversa.
      A me ha infastidito il cambiare i caratteri. Nella prima puntata il disertore parla a Ned degli Estranei e lui non fa una piega. Ma stiamo scherzando? Il Ned dei romanzi se avesse sospettato di problemi di quel tipo oltre la Barriera sarebbe andato a Nord con tutti i suoi uomini, altro che Primo cavaliere! Quel disertore infatti è folle e non dice nulla.
      E quando scherza sui duelli con Jaime? A Ned non fregava nulla dei duelli e non avrebbe mai fatto lo spaccone con nessuno, men che meno con Jaime. In più è andato a Sud dietro insistenza di Catelyn, non il contrario. Ecco, queste sono differenze che mi irritano. Quando Catelyn nella seconda puntata della terza stagione dice che alla sua famiglia sono capitate tutte quelle disgrazie perchè lei non è stata capace di voler bene a un bambino orfano (Jon Snow), avrei volentieri strozzato Michelle Fairley, David Benioff, D.B. Weiss, la sceneggiatrice Vanessa Taylor e il regista Daniel Minahan. Giusto per dirti come l’ho presa.
      Però in diversi altri casi capisco i motivi delle modifiche e non ho nulla da ridire in proposito. Mi sta bene il furto dei draghi nella seconda stagione, per esempio. Mi spiace che manchi ser Jacelyn Bywater, ma ci sta che lo abbiano sostituito con Bronn per non mettere sulla scena un personaggio in più. Dipende dal cambiamento, alcune cose le giustifico e altre no.

      Non ho visto né letto Relic, perciò non avevo idea che qualcuno potesse aver fatto una cosa del genere. Non ho parole. Peggio di quando dicevano a Martin di voler fare un film su Jon o Daenerys ignorando tutti gli altri.

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      • transalcolico ha detto:

        Libri e film in genere, sono entità ben diverse.
        L’esperienza letteraria è completamente diversa dall’esperienza cinematografica.
        Non sempre ciò che funziona su carta funziona anche su pellicola.
        Alcune trasposizioni cinematografiche hanno reso famosi libri mediocri, molto più spesso da bellissimi libri sono stati tratti film semplicemente brutti.
        Da molti bei libri di King sono stati tratti film veramente osceni, ciò che sul libro dava ”attesa palpitante”,nel film diventava noia pura e semplice: ”Non sempre ciò che funziona su carta funziona anche su pellicola”.
        Per questo secondo me a volte è giusto ”cambiare percorso”, l’importante è che il punto di arrivo e quello di partenza siano gli stessi!
        ”Fight Club” è un capolavoro sia come libro che come film, la trama è quasi identica come anche i personaggi principali, ciò che cambia è il ”condimento”… Ed entrambi riescono a funzionare.
        ”Io sono leggenda” è un libro magnifico, ma datato; Il film con Will Smith è molto bello… Ma non centra proprio un cavolo: Proprio un cavolo di niente. In questo caso forse era più corretto cambiare titolo ed indicare che il film non era ”tratto” ma ”ispirato” al libro…
        E il mitico ”Blade Ranneer”, chi ha letto il racconto come me dopo aver visto il film, ci è rimasto davvero malissimo…
        Divagamento.
        Ciao.

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        • Blade Runner è uno di quei casi in cui prima ho visto il film e poi ho letto il libro. In quel caso li ho apprezzati entrambi, ma perché sono sempre riuscita a considerare le due cose come prodotti diversi. Se avessi letto prima il libro magari mi sarei arrabbiata per tutto quello che Ridley Scott ha lasciato fuori, anche se è vero che molte cose che sulla carta reggevano benissimo erano davvero difficili da trasporre sullo schermo. Invece ho odiato la trasposizione della Storia infinita, e in questo caso prima avevo letto il libro.
          Il trono di spade per me si colloca a metà più vicino a Blade Runner, anche se non mi piace altrettanto, ma certo non lo odio come odio La storia infinita.
          Quanto al divagare… tu leggi i miei articoli, sai quanto sia capace di andare lontana dal tema del discorso se non faccio attenzione. Qui a volte finisco su argomenti davvero diversissimi, su FantasyMagazine sono molto più rigorosa in quello che scrivo, ma anche lì mi è capitato di modificare alcuni pezzi di un articolo per adattare meglio la parte iniziale a un discorso che avevo iniziato a metà e che alla fine era diventato preponderante. Solo che in quei casi non si nota perché cancello tutte le tracce, cambiando anche il titolo dell’articolo.
          Ciao

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  3. emanuele ha detto:

    Io sono così curioso di sapere come proseguirà la storia che francamente non ho problemi ha beccarmi degli spoiler dalla serie tv. Un po’ come i capitoli di TWOW che vengono rilasciati ogni tanto, questi spoiler servono a farmi sopportare meglio l’attesa. Tra l’altro io non ho problemi a considerare libri e serie tv due prodotti diversi ed indipendenti, voglio dire nessuno verrà mai a casa mia a prendermi i libri di ASOIAF e dargli fuoco., quando vorrò leggerli saranno sempre lì, sulla mia libreria. Poi ognuno è libero di pesarla come vuole, ovviamente.

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    • Io ho letto i capitoli di The Winds of Winter per lo stesso motivo per cui leggo parte degli articoli in cui mi imbatto: per poter scrivere articoli a mia volta, e per poter leggere le interviste a Martin o i suoi commenti sul blog senza aver paura degli spoiler. Diversamente preferirei leggere il romanzo tutto intero e non a pezzetti.
      Con l’attesa non ho problemi, ormai sono 26anni che leggo fantasy e ho imparato da un pezzo a non farmi condizionare dai tempi lunghi. Il record l’ho raggiunto con Jordan, 9 anni per passare dal terzo al quarto romanzo, e a un certo punto avevo pure creduto che il quarto non l’avrei mai letto. In questo caso so che prima o poi leggerò il nuovo romanzo, dei tempi mi importa ben poco. Per me l’unico problema sono gli spoiler che potrebbero arrivare dalla serie televisiva, infatti prossimamente cancellerò la mia iscrizione da tutti quei siti che mi inviano gli aggiornamenti. I due sono prodotti diversi, certo, ma gli snodi più importanti devono esserci in entrambi. La decollazione di Ned, la nascita dei draghi, le nozze rosse sono solo alcuni dei più importanti, e io voglio sapere cosa avviene da quei romanzi che ho iniziato ad amare molti anni fa, non da un prodotto derivato. Se non ho il cioccolato non mangio il surrogato, rinuncio per un po’ alla mia golosità.
      Questa comunque è la mia posizione, poi ciascuno è libero di avere la sua, di amare una delle due forme espressive e non l’altra (sì, pure di amare la serie televisiva e ignorare o detestare i romanzi), di passare liberamente dall’una all’altra o anche di ignorarle entrambe. Stiamo parlando di romanzi e di una serie televisiva, non di qualcosa davvero necessario per vivere, perciò devono essere solo i gusti e gli interessi di ciascuno a dirgli cosa fare, anche se le sue scelte sono diverse dalle mie.

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  4. transalcolico ha detto:

    …. ”Blade Ranneer”
    Blade Runner….
    Devo ricordarmi di rileggere quello che scrivo… Figuraccia!!!

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    • Sai che non me n’ero neppure accorta? Spesso il nostro cervello legge quello che sa che dovrebbe esserci scritto e non quello che c’è scritto davvero.
      Se ti può consolare anch’io faccio una valanga di refusi nonostante le riletture. Non so quante volte ho notato refusi dopo aver pubblicato il testo – lo faccio anche con i commenti, mica solo con gli articoli – e sono entrata a correggere perché quell’errore che prima non avevo visto a quel punto mi dava un fastidio notevole.

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  5. Pietro ha detto:

    Credo invece che “The Children” sia un titolo abbastanza eloquente – a meno di non prendere qualche clamorosa cantonata, ovvio 😉

    Ho comunque anch’io di non seguire più la serie TV. Un po’ mi dispiace, ma preferisco aspettare la pubblicazione di TWOW.

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    • Hai ragione, chissà perché alcuni nomi in inglese non mi fanno scattare immediatamente in testa la famosa scintilla come quando li leggo in italiano. Ogni tanto il passaggio da una lingua all’altra fa strani scherzi. Probabilmente al titolo saranno legati più significati, Benioff e Weiss lo hanno già fatto più volte, ma considerando anche il nome di una certa ragazzina che è entrata nel cast giusto quest’anno i Figli saranno principalmente proprio quelli a cui hai pensato tu.
      Mi sa che saremo in tanti a cercare di ignorare la serie televisiva. Non tutti i lettori, c’è chi è troppo curioso di conoscere la fine, ma comunque in tanti. Ho già letto diversi commenti in proposito.

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  6. Lorenzo ha detto:

    A partire dalla seconda stagione GoT ha cominciato un processo di desatellizzazione da ASoIaF che in questo benedetto “spoiler” ha trovato – per ora – il suo culmine. Era inevitabile, d’altronde, che la serie tv finisse col divergere sempre più dai romanzi, considerato la narrazione complessa di Martin e i dettagli che Benioff e Weiss hanno via via modificato: effetto domino assicurato. Con questa rivelazione, naturalmente, siamo ad un livello del tutto indifferente, per quanto non sia che l’anticipazione di un altro fatto, ahimé, inevitabile: prima o poi, lo zione sarà del tutto sorpassato. Sarà sempre più difficile difendersi dagli spoiler (e nessuno, a quanto, pare potrà contare sulle sue sole forze durante quest’assedio), ma intanto, forse, questo ci viene in aiuto mettendoci davanti a un bivio chiaro: abbandonare GoT prima che sia troppo tardi, oppure deciderci una buona volta a considerarla un prodotto quasi del tutto indipendente, visto che già gli autori con questa mossa ne hanno preso la distanze. Personalmente, paragonando la qualità delle due narrazioni e il modo in cui l’intreccio fra noto ed ignoto me ne fa godere, propendo decisamente per la prima.

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    • Che gli Estranei potessero in qualche modo trasformare gli esseri umani era ovvio dal semplice fatto che esistono i non morti. In quel casi si trattava di far tornare in vita i cadaveri, donargli una nuova resistenza e mutare la loro lealtà. Persone vive? Forse Martin lo farà e forse no, certo non lo farà nel modo descritto da Benioff e Weiss perché non ha un punto di vista presente e quindi per lui è una scena impossibile da narrare. E poi c’è un altro punto poco chiaro: gli Estranei hanno potuto cambiare quel bambino perché è un bambino, e quindi la sua mente è molto più manipolabile, o lo possono fare anche con adulti vivi e non consenzienti? Ok, ci mettono poco ad ammazzare i vivi e poi a fare quel che vogliono, ma non è detto che una cosa che funziona su un neonato possa funzionare anche su un adulto.
      Io seguirò a livello di articoli tutta questa stagione, visto dove siamo potrà esserci qualche scena rivelatoria ma nulla di troppo importante. A fine stagione deciderò come comportarmi, probabilmente interromperò la visione della serie tv e la lettura di tutto quel che la riguarda. Potrei decidere di seguire anche la stagione 5 ma ne dubito, secondo me lì gli spoiler abbonderanno. Possiamo solo sperare che l’anno prossimo Martin pubblichi The Winds of Winter, in fondo fra il 2011 e il 2015 ci sono quattro anni, non uno. Un po’ di tempo per scrivere lo ha avuto.

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      • Lorenzo ha detto:

        Concordo (e spero!) sull’ultimo punto. Ma qualcosa mi suggerisce che anche così il problema sarebbe solo rimandato…

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        • Certo, sarebbe solo rimandato, ma meglio quello di niente. HBO continuerà ad andare avanti come un treno, anche perché i vari Sophie Turner, Isaac Hempstead-Wright e Maisie Williams hanno la brutta abitudine di continuare a crescere, e nella migliore delle ipoteri Martin accelererà un po’ perché la linea temporale sarà più semplice visto che i personaggi saranno più vicini. Magari scriverà un romanzo in tre anni invece che in cinque, ma anche così sarà certamente superato da HBO. 😦

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  7. Simone Antonetti ha detto:

    Salve a tutti! Nessuno di voi ha considerato l’idea che Martin, in questi quattro anni, si sia fatto gli stessi calcoli, si sia dato una svegliata e abbia scritto o stia per finire 2 libri (e quindi il finale)? Dubito che si lasci sfuggire l’occasione di vendere uno sproposito ai milioni di persone che vorranno sapere in anteprima il finale della serie.

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    • No, mai considerata possibile quest’ipotesi. Martin è certamente preoccupato per la possibilità davvero molto concreta (secondo me ormai praticamente una certezza) che la serie televisiva superi i romanzi, ma se davvero li avessi finiti perché non li ha ancora pubblicati? Perché tenerli chiusi nel suo computer? No, lui ha finito un certo numero di capitoli, quanti lo sa solo lui, ma non ha nessun libro pronto per la pubblicazione.

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