Memoria di luce: Bela

Quando avevo intitolato uno dei miei testi Memoria di luce: gli altri sembrava avessi finito con il romanzo conclusivo della Ruota del Tempo, quel Memoria di luce firmato congiuntamente – come i due libri precedenti – da Robert Jordan e Brandon Sanderson. E invece no, prova ne è che sono ancora qui a parlarne. Quella saga è stata una compagna di vita troppo importante perché io possa staccarmene. A inizio settembre FantasyMagazine pubblicherà un mio approfondimento – l’ennesimo – dedicato proprio alla Ruota del Tempo. Simona Ricci, che lo ha già letto, lo ha apprezzato molto (e io me ne sto vantando, in caso non si fosse notato). Quello è un testo senza spoiler, anche se chi conosce tutta la saga lo apprezza certo di più, qui sotto invece uno spoiler da Memoria di luce c’è. Nulla di fondamentale, non dico che XYZ muore, anche se io ho ancora il cuore spezzato da quella scena epica. Si tratta di un dettaglio molto marginale, ma se non volete sapere proprio nulla è meglio se girate alla larga e ritornate quando avete completato la lettura.

La saga di Robert Jordan è di una ricchezza incredibile. Ho già fatto paragoni fra la figura di Rand e quella di Gesù (https://librolandia.wordpress.com/2011/12/24/robert-jordan-e-la-nascita-del-salvatore/), anche se su un punto le ipotesi che ho fatto non si sono verificate, o si sono verificate in modo diverso da quel che mi sarei aspettata. Devo rimuginarci su, tanto non è che non rileggerò La Ruota del Tempo in futuro. Per il momento sono troppo impegnata con le Cronache del ghiaccio e del fuoco di George R.R. Martin, ma suppongo che nel giro di un paio d’anni tornerò in quel mondo dove le Epoche si susseguono e i ricordi svaniscono, prima di ritornare da noi sempre nuovi. Lo so, la frase di Robert Jordan non finiva così, io ne ho riportato solo poche parole e poi sono partita per seguire i miei pensieri. Ma se i fatti delle varie Epoche svaniscono con il girare della Ruota del Tempo, se gli abitanti di Randland vivono le loro vite come se quei fatti fossero nuovi e non ripetuti dalla Ruota, anche per noi la storia è sempre nuova e sempre più ricca.

Ho parlato anche di alcuni punti di contatto fra Tenebroso, Reietti e il nazismo, anche se non ho sviscerato tutti gli aspetti di questo rapporto perché altrimenti avrei dovuto scrivere un articolo molto più lungo (http://www.fantasymagazine.it/approfondimenti/11701/27-gennaio-il-giorno-della-memoria/).

Magari prima o poi parlerò del legame con la mitologia nordica. L’avete visto Odino che si manifesta in Mat? E i tratti di Thor in Rand al’Thor? Ma c’è anche il Ciclo arturiano con la Spada nella roccia, elemento del quale ho già parlato brevemente in rapporto a una traduzione imprecisa. E ci sono tanti, tanti altri riferimenti. Del resto prima di iniziare a scrivere il signor James Oliver Rigney Jr., aka Robert Jordan, leggeva la bellezza di 300 libri l’anno. Ci credo che poi aveva una cultura tale che gli consentiva di parlare di tutto, e di mostrare un mondo estremamente complesso con culture tanto diverse fra loro. Il mondo è incredibile. I personaggi sono caratterizzati benissimo, e considerando quanti sono la cosa è stupefacente. La quantità di dettagli è abbagliante. Usi e costumi, abiti, architettura… mica per niente in molti lo reputano prolisso. Per me è solo dettagliato. Due sono gli aspetti su cui si sofferma ben poco. Uno è il cibo, a differenza di quel che fa Martin. Anche Paul and Storm nella loro Write Like the Wind (George R.R. Martin) gli chiedono di darci la nostra razione di pasti. Non cantano proprio così, ma le parole esatte rischierebbero di essere troppo spoilerose per chi non ha letto A Storm of Swords. Jordan è sopravvissuto mangiando le razioni che l’esercito americano passava ai soldati in Vietnam, quindi suppongo che il cibo non fosse in cima alla sua lista di interessi.

L’altro aspetto su cui non si è soffermato sono gli animali. Martin ha metalupi e draghi che instaurano rapporti particolari con i loro padroni. Animali destinati a un personaggio, magari più intelligenti della media, sono normali nella fantasy. I famigli, gli animali che accompagnano maghi e streghe, pure. Non mancano gli esseri umani capaci di trasformarsi in animali, volontariamente o no, o gli animali da compagnia. In Jordan ci sono animali insoliti come quelli dei Seanchan, raken e compagnia bella, ma sono utili ai fini della trama e sono usati come oggetti, non c’è alcun rapporto emotivo che li coinvolga. C’è lo scheletro di una giraffa nel Museo della Panarca di Tanchico, ma è solo un tocco di colore, come le pesche velenose.

Quanti animali conosciamo? C’è il cavallo regalato da Mat a Tuon, ma è importante solo perché è un elemento del corteggiamento. I corvi legati allo stesso Mat sono solo simbolici. C’è Mandarb, un vero e proprio cavallo da guerra che svolge efficacemente la sua funzione di guerriero. E c’è Bela.

Chi si aspettava che divenisse così importante? Rand sceglie di prenderla, nella sua fuga da Emond’s Field, perché gli serve un animale in più da far cavalcare ad Egwene e perché è affezionato alla cavalla. Sembrava una scena banale, non avevamo alcun modo di capire la verità quando Moiraine ha detto che lei non aveva bisogno del suo intervento. Ancora non sapevamo come scriveva Jordan, non conoscevamo la sua meticolosa attenzione per i dettagli, la sua capacità di far incastrare tutto alla perfezione.

Moiraine non ha avuto bisogno di togliere la stanchezza a Bela perché già vi aveva provveduto Rand, nella prima occasione in cui tocca l’Unico Potere. La saga è circolare, come una Ruota che gira, e se Bela è stata importante all’inizio lo è anche alla fine. Sono davvero tanti gli elementi posti al loro posto nell’Occhio del Mondo che brillano di nuova luce in Memoria di luce. Lo so, sto giocando anch’io con le ripetizioni. Comunque dopo aver visto Bela comparire a più riprese nella Ruota del Tempo la cavalla non poteva non avere un suo posto qui. Mi spiace solo che ha avuto maggiori attenzioni di Morgase, anche se c’è da dire che l’animale aveva attirato le attenzioni di molti fan d’oltreoceano.

Lo sapete che sono stati realizzati spille e adesivi con la scritta “Bela is a Darkfriend”?. Certo, che una cavalla possa essere un’Amica delle Tenebre è una battuta, ma il fatto che la battuta sia nata indica che comunque c’era gente che parlava di lei. È stata avanzata anche l’ipotesi che sia stata Bela a uccidere Asmodean. Lo sapete, vero, che è stata Graendal? Ma prima che Sanderson lo confermasse fra i “sospettati” c’era stata pure Bela. Bene, Brandon voleva salvarla. Fosse stato per lui Bela sarebbe sopravvissuta a Memoria di luce, solo che Harriet McDougal, vedova di Jordan ed editor della Ruota del Tempo, gli ha detto qualcosa tipo “non siamo ridicoli”, così lui si è piegato al velato suggerimento e ha fatto spezzatino della cavalla più coriacea dei Fiumi Gemelli. Buona cavalcata Bela, anche se eri solo un animale il tuo cammino è stato comunque importante.

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16 risposte a Memoria di luce: Bela

  1. Simona ha detto:

    sto leggendo memoria di luce per cui questo tuo post lo leggerò a cose fatte
    Oh mamma, oh mamma, oh mamma… Sono arrivata a pagina 300 e rotti e mi stavo un po’ incavolando perché ancora non era comparso Mat. Devo dire che in questo libro finalmente stanno rivalutando Perrin.
    Ho solo avuto un attimo di sbandamento quando la vicenda si è spostata alla Torre Nera, nel 12 e nel 13 che ho riletto proprio in preparazione di questo ultimo praticamente non si parla di Taim.
    Posso fare un appunto sulla traduzione? La terra delle tre piegature è diventata la Triplice Terra? Ma andiamo, un minimo di coerenza 😦

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    • A me la storia di Pevara e Androl è piaciuta moltissimo. Mat ha uno scambio di battute con Rand che mi ha fatto morire dal ridere, con entrambi che vogliono avere l’ultima parola. Perrin è sorprendente, anche se in un paio di punti avrei voluto urlare contro la sua testaccia dura.
      Anch’io ho odiato la Triplice Terra. I ragazzi che hanno revisionato la traduzione hanno deciso di cambiare il nome perché questo è più fedele al testo originale. Francamente a me non importava nulla, in questo caso, di una maggiore fedeltà. Dopo anni che conosciamo il nome a quel modo una modifica di questo tipo è solo irritante, anche perché non arricchisce minimamente la storia. Non è come rimettere un cervo dove Altieri aveva messo un unicorno, cambiamento che davvero è importante. Anche in questa saga ci sono molte modifiche fondamentali che avevano fatto, ma il nome della terra degli Aiel per me non è fra questi.
      Chi leggerà la saga ora, con tutti i volumi revisionati, troverà ovunque Triplice Terra e quindi non avrà problemi, ma per i lettori di vecchia data come noi la cosa è irritante.

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      • Simona ha detto:

        Androl è moooooooolto intrigante, spero si capisca qualcosa di più di questo personaggio che ha girato tutto il mondo conosciuto e ha fatto qualsiasi cosa.

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        • Un po’ parla di lui, ma non abbastanza per i miei gusti, e considerando che Jordan è morto non potremo avere altre storie. Comunque è notevole come siamo arrivati ad amare un personaggio entrato così tardi nella storia. E ancora non hai visto tutto quel che è capace di fare!

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      • SomeshtaTheGreenMan ha detto:

        Io sono stato nel team dei revisori per la riedizione 1-11, ma non mi sono occupato del 14. Posso dire di aver consigliato a chi se ne sarebbe occupato di non applicare le modifiche di traduzione di certi termini come stavamo facendo con i volumi già usciti, perché sarebbe stata una prima edizione, che quindi sarebbe dovuta essere in linea con le scelte di traduzione preesistenti, ed immaginavo altrimenti reazioni come queste. Mi spiace che non abbiano seguito il mio consiglio.

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  2. Riccardo ha detto:

    Grande Bela, hai contribuito più tu alla causa di molte Aes Sedai, e sicuramente fatto meno danni di alcune di loro.
    Sono abbastanza d’accordo sul fatto che Jordan trascuri un po’ gli animali e il loro interagire coi personaggi, con l’unica ma significativa eccezione dei lupi. Come in molti romanzi Fantasy vengono considerati (almeno da alcuni personaggi) bestie nobili ma qui non solo supportano i personaggi loro affini come nella maggior parte degli altri casi, ma sono di diritto annoverati fra le forze della Luce. Nella ruota del tempo i lupi combattono l’Ombra di propria iniziativa non come Famigli o simili, e sempre in totale autonomia decidono o meno di accorrere in aiuto di Perrin in quanto loro compagno in difficoltà ma mai come seguaci. Inoltre lo eleggono loro condottiero per l’Ultima Battaglia in base alle qualità che vedono in lui, ma senza imposizioni di sorta. Infine sono loro i veri padroni del mondo dei sogni a mio avviso.

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    • Sì, in effetti non ho citato i lupi. Interagiscono con due sole persone, Perrin ed Elia, anche se non abbiamo mai un punto di vista del secondo e quindi è una relazione per noi molto distaccata. Di alcuni, come Hopper, conosciamo pure un arco narrativo abbastanza vasto. Prima o poi magari troverò il tempo per parlare dei lupi, e non solo nell’opera di Jordan.

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      • Riccardo ha detto:

        Sarebbe un approfondimento che leggerei davvero con piacere ed interesse. Spero troverai la voglia e il tempo per scriverlo.

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        • Vedremo, io comunque non prometto nulla. Gli approfondimenti sono i testi che mi danno più soddisfazione ma sono anche i più lunghi e difficili da scrivere. Questo mi ronza in testa già da qualche tempo, ma ce ne sono altri che vorrei scrivere da ancora più tempo. Il problema è sempre quello: quando farlo, anche perché prima di mettermi al computer per una cosa di questo tipo ci sono alcuni libri che vorrei leggere e questo, come puoi immaginare, allunga ancora di più i tempi.

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  3. Simona ha detto:

    ma se dico che Jordan e Jordan/Sanderson mi piacciono più di Martin, mi urli? 😉

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    • E perché dovrei farlo? Mi sembra di aver detto più volte che ciascuno ha i suoi gusti, perciò non ho alcun problema anche con chi mi dice di non sopportare Martin e di amare scrittori che sono io a detestare. In più a me Martin e Jordan piacciono allo stesso modo. Sono diversi, li amo per motivi diversi, ma li amo con la stessa intensità. Se scrivo più di Martin è perché c’è più curiosità su di lui, e anche perché in questo momento sto rileggendo Martin e non riesco a rileggerli contemporaneamente dando loro tutta l’attenzione che meriterebbero, perciò a volte mi soffermo molto su uno a volte sull’altro. Sanderson, per quanto bravo nel completare La Ruota del Tempo, per me in questo caso ha un ruolo minore. Quando sarà un po’ più avanti nelle Cronache della Folgoluce suppongo che mi occuperò abbondantemente di lui.
      E comunque il mio scrittore preferito non è nessuno di loro, ma Guy Gavriel Kay, di cui ora sto rileggendo The Last Light of the Sun.

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  4. Giovanni ha detto:

    Salve a tutti, volendo leggere la saga di Jordan, conviene leggere per primo il prequel “Nuova primavera” o iniziare con il primo volume “L’occhio del mondo”? Grazie.

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    • Parti con L’Occhio del Mondo. Nuova primavera mi piace molto, ma non da’ l’idea della grandiosità del mondo di Jordan. Certo, per capirla davvero devi andare avanti nella lettura ben oltre il primo libro, che ha un inizio molto tolkieniano e quindi può ingannare con un senso di deja vu. Ma la distinzione dell’Unico Potere fra saidin e saidar (con tutto quel che questo comporta), i tre giuramenti delle Aes Sedai (anche se solo in seguito si vede in quanti modi è possibile aggirarli), gli stedding, le visioni di Min marcano fin da subito la saga come qualcosa di unico. E solo leggendo si capisce quanto Jordan abbia nascosti indizi e preparato la storia futura fin da subito. Storia che è, a mio giudizio, semplicemente grandiosa.

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  5. daniele ha detto:

    Letta tutta La ruota del Tempo : un mondo spazioso entro cui ho vissuto parecchie ore belle e quando sono stato costretto a uscire mi è dispiaciuto.

    Grazie per averne suggerito la lettura col tuo entusiasmo.

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    • Te l’ho suggerita io e l’hai già finita? Qualcosa mi dice che sei un signor lettore 😉
      Se gradisci un altro suggerimento, con un libro molto diverso dalla saga di Jordan, prova La rinascita di Shen Tai di Guy Gavriel Kay. Non ti suggerisco Brandon Sanderson solo perché, avendo letto gli ultimi tre libri della Ruota del Tempo, sono sicura che se non hai già letto gli altri romanzi suoi ci stai comunque facendo un pensierino.

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