Il trono di spade e la mamma di Jon Snow

Quello dell’identità della madre di Jon Snow è uno dei grandi misteri delle Cronache del ghiaccio e del fuoco. Periodicamente mi vengono chieste informazioni e vedo che è uno degli interrogativi più frequenti in chi capita nel mio blog per caso. Ne ho già parlato qui https://librolandia.wordpress.com/2012/10/23/sulla-mamma-di-jon-snow/, in un articolo che riassume chiaramente le cose ma che non entra nei dettagli. Qui faccio una serie di citazioni precise dal Trono di spade (versione Oscar bestsellers, cioè il primo volume della serie in dodici libri). C’è un solo problema, a parte la lunghezza: l’articolo è incompleto. L’ho iniziato un bel po’ di tempo fa e mai finito, per scrivere una cosa di questo tipo serve davvero tanto tempo e io ho sempre più idee che tempo a disposizione. Però quello che c’è è interessante, ve lo garantisco. Non arrivo a fare le somme definitive del fatto che Jon sia figlio di Rhaegar e Lyanna ma tenete presente che questo è il mio pensiero sottinteso a tutto il discorso, solo che non ci sono arrivata. Magari prima o poi vi propongo la seconda puntata.

Seguono spoiler da Il trono di spade, da cui faccio un bel po’ di citazioni, quindi non mi preoccupo di ripetere il titolo del libro nel segnalarle.

Ufficialmente Jon è figlio di Eddard Stark che, forse per rispetto alla moglie Catelyn Tully che aveva tradito, non ha mai voluto rivelare il nome della donna, ma sono molti i piccoli indizi sparsi in A Game of Thrones che consentono di capire cosa sia davvero successo. Indizi che si ricollegano a un altro grande mistero, una promessa da lui fatta tanti anni prima a sua sorella Lyanna.

Il primo indizio si trova a pagina 36, là dove Daenerys pensa agli eventi che l’hanno condotta a Pentos e al prossimo matrimonio con Drogo. Daenerys pensa a Rhaegar, che al Tridente combatte e muore “nel nome della donna che amava.” Di chi si tratta? Rhaegar era sposato con Elia Martell, e da lei aveva avuto due figli. Moglie e madre, non ha alcun coinvolgimento nella guerra, almeno finché non viene assassinata. Al momento della battaglia fatale, tutti e tre si trovavano al sicuro dietro le mura di Approdo del Re, mura che difficilmente sarebbero cadute senza il tradimento di Tywin Lannister avvenuto solo in seguito, quindi perché Rhaegar sarebbe dovuto morire per lei? Nella graphic novel basata sul romanzo – graphic novel revisionata dallo stesso George R.R. Martin – si legge invece “loro fratello Rhaegar che si batteva con l’usurpatore nelle insanguinate acque del Tridente e moriva per la donna che amavano entrambi”. Visto quanta attenzione Paolo Accolti Gil dedichi alla traduzione – non sempre approvo le sue scelte, ma non posso negare che abbia fatto del suo meglio per essere preciso e rispettoso del testo originale – non può essere una traduzione scorretta. E noi sappiamo che l’unica donna amata da Robert Baratheon è stata Lyanna Stark, morta durante la guerra che porta alla caduta di casa Targaryen e all’ascesa al trono di Robert Baratheon.

Lyanna era bellissima, aveva sedici anni ed era la promessa sposa di Robert. Quando è morta al suo fianco c’era suo fratello Eddard, il quale non può pensare a lei senza sentirsi profondamente lacerato.

A volte, nella notte, poteva ancora udirla. «Prometti» lo aveva implorato, mentre giaceva in quella stanza satura dell’odore delle rose e del sangue. «Devi promettermelo, Ned!» La febbre le aveva portato via le forze, la sua voce era stata poco più di un sussurro ma, quando lui le aveva dato la sua parola, la paura era svanita dagli occhi di sua sorella. Ned ricordava solo poche altre cose: il modo in cui gli aveva sorriso per l’ultima volta, le dita di lei che abbandonavano le sue lasciando cadere petali disseccati, anneriti. Il resto era una penombra indefinita. L’avevano trovato più tardi, paralizzato dalla sofferenza, mentre ancora stringeva il corpo di lei tra le braccia. Howland Reed, il piccolo uomo delle terre lacustri, li aveva sciolti dall’abbraccio. Ned non aveva alcun ricordo di questo. «Le porterò dei fiori» credeva di aver detto a Reed. «Lo farò ogni volta che potrò. Lyanna… amava i fiori.» Pag. 51-52.

Fin da subito sappiamo che Ned “l’aveva amata con tutta la sua anima”. Logico quindi che sia sconvolto dalla sua morte e che non possa togliersi dalla mente quella scena. Lyanna si trova in una stanza satura dell’odore delle rose, quindi o è andata lì di sua volontà o vi è stata portata da qualcuno che le voleva bene. Non si portano rose a prigionieri dei cui sentimenti non ci si preoccupa. Accanto alle rose c’è il sangue, molto sangue visto che il suo odore impregna l’aria. Lyanna ha la febbre. Perché? È la febbre o un qualche tipo di ferita che la fa sanguinare che la sta uccidendo? Va ricordato che a questo punto della storia Rhaegar è morto già da diversi mesi, ucciso nella battaglia del Tridente da Robert Baratheon. Impossibile quindi che a farla sanguinare sia una qualsiasi ferita che le possa aver inferto Rhaegar.

Lei sa che sta morendo, non ha più alcuna forza, ma si rasserena quando il fratello le fa una promessa importantissima. Che promessa? Visto quanto Ned l’amava, lei non avrebbe dovuto avere alcun dubbio sul fatto che se solo fosse stato possibile lui l’avrebbe accontentata, mentre lui avrebbe dovuto essere pronto ad accontentarla senza alcuna esitazione. Ned promette, e la paura di lei svanisce. Se Lyanna aveva paura, una paura talmente forte da mettere in secondo piano il fatto che lei a breve non sarebbe più stata in vita, la promessa deve riguardare qualcosa di estremamente importante. Nella cripta Eddard dice a Robert che lei voleva ritornare a casa per riposare nella tomba accanto al padre e al fratello (pag. 51), ma è difficile supporre che una promessa relativa a una sepoltura possa destare sentimenti tanto forti nell’animo dei due personaggi. Il sollievo inoltre indica che lei non era sicura di come si sarebbe comportato quell’uomo d’onore che è Ned.

Eddard litiga con il suo amico Robert e in seguito muore proprio perché cerca sempre di agire nel modo più giusto e di proteggere gli innocenti. Non ammette l’uccisione dei figli di Rhaegar ed Elia. Cerca di proteggere Daenerys. Dice a Cersei ciò che ha scoperto, sperando di indurla ad andare in esilio piuttosto che lasciare che venga giustiziata insieme ai suoi figli nel momento in cui Robert Baratheon fosse venuto a conoscenza della verità.

Se Lyanna teme che lui possa non fare la promessa significa che gli sta chiedendo qualcosa che va contro i suoi principi come mentire.

La promessa è importantissima, ma di che promessa si tratta? La scena non dice nulla di più, se non che Howland Reed (che alla fine di A Dance with Dragons è ancora vivo e lontano dalla scena) trova Ned accanto al cadavere della sorella.

Le suppliche di Lyanna sono qualcosa che continua a tormentare Ned anche a distanza di anni. Dopo aver saputo da Catelyn che qualcuno ha provato ad assassinare Bran e che sua moglie e suo figlio sono stati salvati da Estate, Eddard si sente in colpa – o forse ha paura – per l’uccisione di Lady. Fatica a trovare un senso nell’episodio, che sembra indicare un colpevole in Tyrion Lannister, finché Ditocorto non sottintende che il Folletto non avrebbe mai fatto una cosa del genere da solo. Eddard è incerto, pensa prima alla regina e poi al re, sentendosi come

un animale in gabbia. «No, rifiuto di crederlo.»

Eppure, nel momento stesso in cui pronunciò quelle parole, altre parole gli tornarono alla memoria. Lui e Robert, in quel gelido mattino nella terra delle tombe dei Primi Uomini: Robert che parla di assoldare lame per far sgozzare l’ultima principessa Targaryen. Dal passato tornarono anche le immagini. Rivide la piccola testa del figlio infante di Rhaegar Targaryen ridotta a una massa rossastra. Ricordò il modo in cui il re aveva girato le spalle allora, come le aveva girate poco prima nella sala dei Darry. Risentì le suppliche di Sansa, e quelle remote di Lyanna.” Pag. 225

Le suppliche di Lyanna sono legate a Robert, altrimenti non avrebbe avuto senso inserirle in questo contesto. Ned ha paura che Robert possa essere coinvolto nel tentato omicidio del figlio perché sa che non esita di fronte alla morte di un bambino. Solo qualche giorno prima non aveva esitato a ordinare l’uccisione della tredicenne Daenerys così come quindici anni prima non aveva avuto alcun dubbio di fronte ai cadaveri dei figli di Rhaegar, due bambini. Non aveva ascoltato le suppliche di Sansa, e se è vero che in questo caso la vittima era un animale è anche vero che Lady era del tutto innocente perché assente nel momento dello scontro fra Joffrey e Arya e che per Sansa, una ragazzina molto ingenua, l’animale era importantissimo. Gli episodi sono molto lontani fra loro, ma tutti legati dall’insensibilità di Robert nei confronti della morte di creature innocenti.

Ned ricorda un’ultima immagine, Mycah, appena sventrato dal Mastino senza che il sovrano avesse avuto nulla da obiettare. Il legame fra questi episodi è quello della morte per volere o per indifferenza del re di creature innocenti, con Lyanna che aveva supplicato come molti anni dopo avrebbe supplicato Sansa.

Quando Robert Baratheon ipotizza la possibilità di affidare Robert Arryn, unico figlio di Jon Arryn, a Tywin Lannister per farlo crescere in mezzo a degli uomini, Ned pensa che avrebbe preferito buttarlo in una fossa di serpenti. Lui non consegnerebbe mai un bambino nelle grinfie di Lord Tywin. Perché?

Esistevano certe antiche ferite che non si erano mai completamente rimarginate. Bastava una parola sbagliata per farle riaprire e farle sanguinare di nuovo.” Pag. 53

La responsabilità per la morte dei figli di Elia Martell, vedova di Rhaegar Targaryen, è da attribuirsi a Gregor Clegane, e quindi al suo signore, Tywin Lannister. Rhaenys e Aegon erano bambini, il secondo addirittura in fasce, quando sono stati ammazzati. Sono queste le uniche morti di bambini direttamente riconducibili a Tywin. Eddard ha litigato con Robert proprio a causa di questo duplice omicidio,

quando Tywin Lannister aveva presentato a Robert i cadaveri della moglie e dei figli di Rhaegar Targaryen come pegno di fedeltà al nuovo re. Eddard Stark aveva definito senza giri di parole quel gesto: assassinio. Anche la definizione di Robert Baratheon era stata chiara: guerra. E quando Eddard aveva rilevato che il principe e la principessa Targaryen erano bambini, il suo nuovo re aveva replicato: «Non vedo bambini qui: vedo solo la genia del drago». Neppure Jon Arryn, padre acquisito di entrambi, era stato in grado di placare la tempesta scoppiata tra loro. Eddard Stark, pieno di sordo furore, se n’era andato quello stesso giorno, diretto a sud, a combattere da solo le ultime battaglie della guerra. C’era voluta un’altra morte per riconciliarli: la morte di Lyanna, e il dolore che avevano condiviso per quel lutto.” Pag. 128.

I bambini, per Ned, sono bambini indipendentemente dal sangue che gli scorre nelle vene, e sono innocenti qualunque cosa abbiano fatto i loro genitori. E per proteggere gli innocenti l’irreprensibile lord di Grande Inverno può arrivare a tutto, a litigare con un amico durante la rivolta come a rinunciare alla seconda carica del Regno per un bimbo non ancora nato. I litigi rivelano senza ombra di dubbio che in questo i punti di vista dei due amici erano l’uno l’opposto dell’altro. “L’odio di Robert verso i Targaryen rasentava l’ossessione” (pag. 128), perciò il sovrano vede dei nemici anche nei bimbi più piccoli e trova più che legittimo il loro omicidio. Due bambini morti separano gli amici e Lyanna li riunisce come se solo questo, degli innocenti e una donna amata in modo diverso da entrambi, possa davvero scuotere i loro sentimenti. Ma, anche riconciliati, Ned non avrebbe mai potuto dimenticare una cosa: che Robert di fronte al cadavere maciullato di un bimbo era stato capace di vedere solo l’erede della dinastia Targaryen.

Una quindicina di anni dopo, parlando di Daenerys, Robert non ha ancora cambiato il suo punto di vista, e gli chiede per quanto tempo secondo lui rimarrà ancora una bambina, o quanto tempo trascorrerà prima che lei “«cominci a sputare fuori altra genia di drago per tormentare me?»” Pag. 128.

Anche se Eddard cerca di calmarlo affermando che l’omicidio di bambini è un atto innominabile, Robert non vuole sentire ragioni.

«Quello che Aerys il Folle ha fatto a tuo fratello Brandon è stato innominabile! Il modo in cui il lord tuo padre ha incontrato la morte è stato innominabile! E Rhaegar… Quante volte pensi che l’abbia stuprata, tua sorella? Quante centinaia di volte?»

[…] «Li ucciderò, Stark, tutti. Scompariranno dalla faccia della terra come i loro draghi e io piscerò sulle loro tombe.»

Ned sapeva che era inutile controbattere quando l’ira travolgeva Robert. Se gli anni non avevano placato la sua sete di vendetta, non c’erano parole in grado di farlo.” Pag. 129.

Per Robert Baratheon il figlio di un Targaryen, anche a distanza di tanti anni, è solo un nemico da sterminare. Il passaggio è ancora più incisivo nell’edizione originale. Mentre in italiano Robert dichiara “«Li ucciderò, Stark, tutti. Scompariranno dalla faccia della terra come i loro draghi e io piscerò sulle loro tombe.»” in inglese le sue parole sono un po’ diverse: ““I will kill every Targaryen I can get my hands on, until they are as dead as their dragons, and they I will piss on their graves.”” (A Game of Thrones, pag. 113) Senza giri di parole Martin ha fatto dichiarare al suo personaggio che “avrebbe ucciso ogni Targaryen su cui fosse riuscito a mettere le mani, finché non fossero morti come i loro draghi”. Ogni Targaryen, senza alcuna distinzione.

Ned ammonisce Robert contro i Lannister, che si sono schierati dalla loro parte all’ultimo momento tradendo i Targaryen dopo avergli giurato fedeltà nelle ultime fasi della guerra. E se il sovrano non è minimamente preoccupato Eddard gli ricorda che lui non era là.

La voce di Eddard Stark era venata di amarezza. Per quattordici anni era stato costretto a coesistere con le sue stesse menzogne, e ancora adesso tornavano nei suoi incubi. «Non c’è stato alcun onore in quella conquista.»

«Che gli Estranei se lo portino alla dannazione, il tuo stramaledetto onore, Ned!» imprecò il re. «Quando mai un Targaryen ha saputo che cos’è l’onore? Scendi nella cripta, chiedi a tua sorella Lyanna dell’onore del drago!»

«Lyanna è stata vendicata, Robert.» Ned si arrestò accanto al suo re. «Tu l’hai vendicata, al Tridente.»

«Promettimi, Ned» gli aveva sussurrato Lyanna prima di andarsene per sempre.

«Non è servito a riportarla indietro.»Pag. 132

Per quattordici anni Ned è coesistito con le sue menzogne? Quali? Quella di non aver rivelato al re che Jaime si era seduto sul suo trono, come viene detto alla pagina successiva? Sembra un po’ poco perché il lord di Grande Inverno possa avere ancora incubi in proposito. Inoltre il non raccontare del gesto di Jaime più che una menzogna è un’omissione. L’unico incubo che Martin si premura di raccontarci è quello relativo a Lyanna e al suo “prometti”.

Eddard cerca l’onore anche nella guerra, e non giustifica il tradimento nemmeno se va a suo vantaggio. Se mente, perciò, deve avere un motivo più che valido.

Ned Stark ha amato intensamente la mamma di Jon Snow. Sono tanti gli indizi che portano ad affermarlo, ma come poteva un uomo di così rigidi principi morali tradire la moglie?

Eddard e il suo grande amico Robert, padre di numerosi bastardi, in questo sono molto diversi. “Robert Baratheon […] era sempre stato un uomo di colossali appetiti, pronto a immergersi nei piaceri della vita. Una cosa che nessuno avrebbe mai potuto dire di Eddard Stark.” Pag. 50

Nel rapporto fra Eddard e Catelyn ci sono due fantasmi. Uno è quello di Brandon, il fratello maggiore di Eddard con cui lei era fidanzata. Se Brandon non fosse stato ucciso da Aerys il Folle i due si sarebbero sposati. Secondo la tradizione Ned ha preso il suo posto, ma nella coppia c’è sempre stato quello spettro. L’altro è “quello della donna il cui nome si era sempre rifiutato di rivelare: la donna che gli aveva dato Jon, il figlio bastardo.” Pag. 70

Non ci sono segreti fra Ned e Catelyn, tranne questo. Non certo per rispetto nei confronti della moglie, visto che se Eddard l’ha tradita è stato per sua libera scelta, infischiandosi della fedeltà dovuta alla moglie e che, ignorando i suoi sentimenti, ha portato il bambino a Grande Inverno e lo ha fatto crescere insieme ai suoi figli. Se sua decisione di non dire il nome della donna fosse stato legato alla volontà di non ferire Catelyn avrebbe potuto trattare il bambino con maggiore distacco, magari facendolo crescere da uno dei suoi alfieri invece che nella sua stessa casa, dove lei avrebbe sempre avuto sotto gli occhi un promemoria della sua infedeltà.

George R.R. Martin

Non viene mai detto esattamente cosa Eddard provi per Catelyn. Certamente la rispetta come moglie e madre dei suoi figli, e rispetta la sua intelligenza. Ma la ama? Catelyn era promessa sposa di suo fratello Brandon, e all’inizio i due si conoscono a malapena (Pag.75). Arriva a rispettarla e anche a provare affetto per lei, ma nulla garantisce che la ami. Nella vita e nel cuore di Ned sembra esserci posto per due sole donne. La prima è sua sorella Lyanna. “Eddard l’aveva amata con tutta la sua anima” ci dice Martin (Pag. 51), e non serve aggiungere altro. Per lei avrebbe fatto qualunque cosa.

L’altra è la bellissima Ashara Dayne dai magnetici occhi viola, sorella di ser Arthur Dayne, ucciso da Ned e da sei dei suoi uomini insieme ad altri due cavalieri della Guardia reale proprio prima del ritrovamento di Lyanna. Ned rifiuta di parlare di Ashara, ed è l’unica occasione in cui una sua reazione spaventa Catelyn. (Pag. 76).

E in tutti i loro anni come marito e moglie, quella rimaneva la sola volta in cui Catelyn aveva avuto paura di Ned.

«Mai, mai chiedermi di Jon.» La sua voce era stata fredda come il ghiaccio, affilata come il vento che soffiava da oltre la Barriera. «Jon è sangue del mio sangue. Questa è la sola cosa che ti sarà dato conoscere. E adesso mi dirai dove hai udito quel nome, mia signora.»

Catelyn aveva giurato di obbedire, poi glie l’aveva detto. Dopo quella notte, i sussurri nel castello cessarono. Nella fortezza di Grande Inverno, il nome di lady Ashara Dayne non venne mai più pronunciato.

Chiunque fosse stata la madre di Jon, Ned doveva averla amata profondamente.”

Catelyn in seguito impara “ad amare il marito con tutta l’anima”, ma è in sentimento della moglie, non del marito.

Se Ned avesse amato Ashara avrebbe mai potuto disonorarla? Pensiamo al comportamento di Robb, su cui non mi addentro per non fare spoiler dai libri successivi. Se Jon fosse stato concepito prima del matrimonio fra lui e Catelyn, è difficile supporre che lui avrebbe mai potuto sposare la promessa sposa di suo fratello, lasciando la sua amata con il disonore di un figlio nato fuori dal matrimonio solo per avere dal suo lato nella guerra imminente le spade dei Tully. Eddard quando si tratta di scegliere fra giustizia e opportunità politica tende a dimostrare un pessimo spirito di conservazione: fa sempre ciò che reputa giusto e non ciò che potrebbe portargli maggiori vantaggi. E se lui fosse già stato sposato con Catelyn, davvero avrebbe fatto un torto a entrambe tradendo la moglie e togliendo alla sua amata ogni possibilità di un matrimonio adatto al suo titolo e alla sua bellezza? Di Ashara ho parlato diffusamente in quest’altra occasione https://librolandia.wordpress.com/2012/11/15/lady-ashara-dayne-di-stelle-al-tramonto/, in un testo che contiene spoiler anche da A Dance with Dragons (La danza dei draghi).

Nei Sette Regni non è infrequente che un uomo abbia figli fuori dal matrimonio visto che in ogni regno esiste un apposito cognome per i bastardi. Se anche le donne non sono particolarmente felici per le scappatelle dei mariti, possono accettarle e magari anche perdonarle, così come credeva Catelyn in un primo momento. Subito dopo il matrimonio infatti

i suoi pensieri appartenevano molto di più a Robb, il piccolo attaccato al suo seno, che a quel marito che conosceva a malapena. All’epoca aveva pensato che, se aveva tanto bisogno di sollazzarsi tra una battaglia e un assedio, facesse pure. Ebbene, Eddard Stark l’aveva fatto. E visto che il suo seme aveva attecchito, era suo dovere assumersi la responsabilità della nuova vita che aveva generato. Catelyn aveva messo nel conto anche questo.” Pag. 75

Anche se viene difficile immaginare l’austero Ned Stark che si sollazza, non è questo a sconvolgere la moglie, ma il fatto che lui abbia portato a casa Jon, lo abbia chiamato figlio e non abbia mai fatto alcun accenno alla donna che lo aveva partorito. Eddard non vuole che Jon si rechi ad Approdo del Re perché sarebbe bollato come un bastardo, e anche se Robert ne ha fatti almeno una dozzina “nessuno di loro si è mai visto a corte” pag. 77.

L’aspetto sconvolgente legato a Jon quindi non è tanto la sua nascita quanto il fatto che venga cresciuto insieme ai figli legittimi e che gli venga impartita la stessa educazione. Si può tollerare un bastardo purché sappia rimanere al suo posto. Allora perché Ned si comporta in modo diverso, tenendo il figlio illegittimo costantemente sotto gli occhi della moglie che, proprio per questo, lo detesta? E perché non le dice nulla della madre? Non può essere solo perché non vuole farla soffrire, visto che Jon è sempre sotto i suoi occhi. E non può essere nemmeno per proteggerla, visto che è quasi certamente morta. Se fosse stata in vita infatti è difficile supporre che Eddard si sarebbe preso cura del figlio ma avrebbe tenuto lontana la madre. L’unico motivo per tacere è che era meglio tenete nascosta la sua identità, visto che “non esistono segreti in un castello, e Catelyn ricordava le chiacchiere delle servette, le quali riportavano altre chiacchiere, raccontate loro dai mariti tornati dalla guerra. Bisbigli, sussurri.” Pag. 75-6

Ned riesce a far tacere queste chiacchiere, ma il modo più sicuro perché un segreto rimanga tale è il non rivelarlo a nessuno, anche se questo significa mentire, o far soffrire persone che non hanno colpa.

Catelyn, grazie alle chiacchiere di Grande Inverno, aveva supposto che la mamma di Jon potesse essere Ashara Dayne. Robert Baratheon, che all’epoca dei fatti conosceva Ned molto meglio di sua moglie, e gli era anche più vicino visto che entrambi si trovavano sul campo di battaglia, pensa che si tratti di una popolana di nome Wylla.

Il sovrano è sempre stato propenso a lasciarsi affascinare dalle donne e molto poco portato alla fedeltà. È vero che quello con Cersei è stato un matrimonio politico e che lui è ancora innamorato di Lyanna (pag. 96), ma nel viaggio con Eddard verso Approdo del Re non esita a proporgli di andare a caccia di donne, senza preoccuparsi se si tratti di una contadinella o di una baldracca.

«Vorrei che potessimo farlo.»” gli risponde Ned sospirando (pag. 126), e poi aggiunge

«Ma abbiamo dei doveri, mio signore… Verso il regno e i nostri figli, io verso la lady mia moglie e tu verso la tua regina. Non siamo più ragazzi.»

«Ned, tu non lo sei mai stato, ragazzo» commentò Robert. «Purtroppo. Eppure mi ricordo di quella tua ragazza… quella popolana. Com’è che si chiamava? Becca? No, quella era una delle mie, che gli dei l’abbiano in gloria, capelli neri e grandi occhi azzurri nei quali potevi perderti. La tua si chiamava… Aleena? No, non Aleena. E sì che me l’avevi detto, il suo nome. Merryl, forse? Lo sai di chi parlo, no? La madre del tuo ragazzino bastardo.»

«Wylla» rispose Ned con glaciale cortesia. «E preferisco non parlare di lei.»

«Wylla, giusto!» Il re fece una smorfia e continuò imperterrito. «Dev’essere stata davvero una monta di quelle rare se perfino l’inflessibile lord Stark dimenticò il suo onore, anche per un’ora soltanto. Non mi hai mai detto che tipo era…»

«Né ho intenzione di farlo ora.» Le labbra di Ned erano contratte in una piega irata. «Lascia perdere, Robert. Fallo in nome dell’affetto che dici di avere per me. Agli occhi degli uomini e degli dei, ho disonorato me stesso e Catelyn.»

«Dei, siate generosi con quest’uomo.» Il re alzò lo sguardo al cielo. «Ma se la conoscevi a stento, Catelyn!»

«L’avevo appena presa in moglie. E portava in grembo il mio primo figlio.»

«Ned, sei troppo severo con te stesso. Lo sei sempre stato. Dannazione, quale donna vorrebbe vedere Baelor il Benedetto nel proprio talamo?» Robert si diede una pacca sul ginocchio. «E va bene, visto che la metti giù così dura, non insisterò.»

La breve conversazione presenta molti elementi interessanti. In primo luogo Robert pensa a una persona diversa rispetto a quella a cui pensa Catelyn. Evidentemente Ned non è mai stato chiaro al riguardo, come lascia supporre anche la sua freddezza e rigidità in questa conversazione. All’epoca dei fatti Robert conosceva meglio Ned, ma Catelyn conosceva Wylla visto che è lei che lo ha allattato, e avrà visto il rapporto che c’era fra la donna e suo marito. Se non ha mai pensato che Wylla potesse essere la madre, anzi pensa a lei come la balia quando ricorda che Jon Snow e la sua balia l’aspettavano a Grande Inverno (pag. 75) è perché fra i due c’era un rapporto di domestica e padrone, e non il rapporto che ci può essere fra due amanti. Però è questo il nome che Ned dà a Robert, e se non si tratta del nome giusto è perché lui ha un ottimo motivo per cercare di depistare il suo amico e non rivelargli la verità, anche a costo di gettare del disonore su una donna innocente come poteva essere Wylla.

Non solo. La conversazione è narrata dal punto di vista di Eddard che, nel suo intimo, non reagisce minimamente al nome della donna. Robert la conosceva appena, se mai l’aveva conosciuta, sia perché non ricorda il suo nome sia perché dice chiaramente che Ned non gli ha mai detto che tipo era. La donna non poteva essere una popolana alla quale Ned era sentimentalmente legato da tempo, altrimenti il suo miglior amico ne avrebbe avuto qualche ricordo. Eddard però non sembra il tipo da poter dimenticare il rispetto dovuto alla moglie e il suo stesso onore per trascorrere una semplice ora di svago come invece fa ripetutamente Robert. Il re sembra pensare proprio a questo, a un semplice momento di desiderio, senza che ci sia stato fra i due un legame sentimentale, ma ogni volta che Ned pensa alla mamma di Jon lo fa con un misto di affetto e dolore, perciò non può essersi trattato di una donna qualsiasi incontrata per caso e legata a lui da un semplice rapporto sessuale. E, anche se lo scrittore in questo caso evita volutamente di mostrare i pensieri del suo personaggio, non accenna neppure ad alcun sentimento. Wylla appare come una donna che Ned ha conosciuto, che magari ha lavorato per lui, e nulla più, quindi il suo ricordo non desta in lui nessuna emozione.

Secondo Robert il suo amico non è mai stato un ragazzo. Questo significa che anche da giovane l’inflessibile Stark poneva l’onore e la giustizia sopra a tutto il resto e non sarebbe mai stato capace di fare un torto a qualcuno? È questo ciò che il sovrano sta dicendo, sottintendendo che neppure da ragazzo Eddard sarebbe stato capace di trascurare il suo dovere in favore del divertimento. E quando rimarca che lui conosceva a stento Catelyn, Ned sottolinea che lei era sua moglie e che portava in grembo suo figlio. Secondo lui, ha disonorato entrambi “agli occhi degli uomini e degli dei”. Agli occhi degli uomini, perché con l’ammissione di aver avuto un figlio illegittimo ha implicitamente ammesso di aver tradito la moglie. Agli occhi degli dei, forse, per aver mentito. E ai suoi occhi? Ned non dice cosa pensa lui di ciò che ha fatto, ed è un’omissione singolare per una frase costruita con tanta accuratezza.

La conversazione viene chiusa dalla freddezza e dalla reticenza di Ned. Ma se lui si fosse vergognato tanto da non riuscire a parlare del suo gesto né con la moglie né con il suo miglior amico, difficilmente avrebbe tenuto il ragazzo in bella vista in modo da ricordare a tutti la sua vergogna. Jon sarebbe ugualmente potuto crescere come un nobile nel castello di uno dei suoi alfieri, consentendo a lui e a Catelyn di dimenticare la vergogna di quel tradimento.

Probabilmente uno dei motivi per cui Catelyn non sopporta Jon è la sua estrema somiglianza con Ned, che rende impossibile dubitare della famiglia di provenienza del giovane. Mentre tutti i suoi figli, tranne Arya, hanno preso dai Tully, Jon ha l’aspetto degli Stark. “Non ne portava il nome, ma il suo volto era quello degli Stark: lungo, solenne, guardingo. Un volto che non lasciava trasparire nulla. Chiunque fosse stata la madre, assai poco di lei era passato al figlio.” Pag. 141

Anche se si chiama Snow, non c’è dubbio che Jon sia uno Stark.

Il mio testo termina qui, con ancora tante cose da dire. Ne aggiungo rapidamente solo due, la seconda con spoiler dal Grande inverno: se Rhaegar è uno stupratore perché Ned pensa che non sia tipo da bordelli? Uno stupratore non si preoccupa della donna, vuole solo fare sesso, e per questo va bene anche una puttana. Ma quando Ned pensa al principe defunto da tanti anni, confrontandolo con il suo amico Robert che ha appena avuto un figlio da una prostituta, la sua impressione è evidente e significativa:

Chissà se anche Rhaegar frequentava i bordelli. Per una qualche ragione, non lo credeva possibile.” Pag. 416.

Il secondo riguarda la capacità di mentire di Ned. Tutti ricordiamo che confessa un tradimento che non ha commesso per salvare la pelle a Sansa, ma quella è una confessione estorta e può voler dire poco. Però Ned mente anche al suo sovrano e amico Robert quando gli dice che Catelyn ha arrestato Tyrion per ordine suo, mentre è stata una decisione improvvisa di lei della quale lui non sapeva nulla. Ned mente per proteggere una persona a cui vuole bene, quindi è capace di mentire anche al sovrano se vuole impedire che a una persona venga fatto del male.

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20 risposte a Il trono di spade e la mamma di Jon Snow

  1. Ivan ha detto:

    Un’approfondimento perfetto Martina. Questo enigma è certamente quello che da anni ed anni assilla un po’ tutti gli appassionati della saga e come hai fatto tu si è spulciato dappertutto nei libri per trovare qualsiasi tipo d’indizio che possa confermare oramai l’ipotesi più acclarata che Jon Snow sia figlio di Rhaegar e Lyanna e che quest’ultima in punto di morte probabilmente subito dopo il parto abbia supplicato il fratello di proteggere il suo bambino da morte certa se mai Robert fosse venuto a conoscenza della sua esistenza. Diciamo che Robert difficilmente avrebbe tollerato un bimbo di Lyanna che non fosse suo e per giunta di Rhaegar e Ned sapendo questo è chiaro che oltre che per l’amore verso la sorella abbia accettato di farlo passare per suo invece. Cmq bisogna anche dire un’altra cosa: a Martin si sa che piace sorprendere quindi se poi alla fine venisse fuori un’altra verità non sarei stupito anche se fammi dire ne sarei deluso perché la teoria R+L=J è diventata una realtà talmente assodata che mi arrabbierei abbastanza se lo Zione George la cambiasse. Ti invito a postare questo straordinario approfondimento in Barriera nella oramai vecchissima discussione da me aperta sulla questione.

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    • Se davvero nei piani originali di Martin Jon è figlio di Rhaegar e Lyanna prima o poi lo zio ce lo dirà con chiarezza. Ne ha anche parlato in alcune interviste, pur senza riferirsi a nessun episodio specifico:non cambierà idea per sorprendere i lettori. Se ha seminato indizi per anni su qualcosa, cambiare le carte in tavola può solo indebolire quanto già scritto e rendere la storia molto meno solida, perciò non lo farà.

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  2. Emanuele ha detto:

    Complimenti, gran bel articolo!
    Comunque, anch’io sono uno di quelli che crede fermamente nella teoria R+L=J.
    Però c’è un particolare della storia che mi ha sempre incuriosito e fatto dubitare; l’aspetto di Jon.
    Mi spiego: come ricordi anche tu, Jon fisicamente è uno Stark, non un Targaryen. So che detta così può sembrare un cavolata, ma dalla lettura dei libri sappiamo che normalmente tutti i figli dei Targaryen (che siano frutto dell’incesto o tra membri di diverse case o dei bastardi) hanno l’aspetto tipico proprio dei Targaryen con i capelli argentati o dorati e occhi violetti. Insomma i geni Targaryen sembrano essere i più forti… allora non è strano che Jon (se la teoria R+L=J fosse vera) abbia preso più dalla madre? Cioè ad Aegon VI hanno pure tinto i capelli per farlo passare inosservato…

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    • Non è detto che la genetica di Westeros funzioni esattamente come la conosciamo noi. Chi ci dice che se combiniamo il sangue dell’antica Valyria (Targaryen) con quello dei Primi Uomini (Stark) debbano essere le caratteristiche del primo a venir fuori? Che io sappia non ci sono precedenti, quindi non possiamo escludere la cosa. Parlando delle stagioni che durano anni Martin ha spiegato che questa è una saga fantasy quindi la spiegazione è di tipo fantastico e non scientifico. Io propendo per una genetica di tipo fantasy, che fa esattamente quello che serve allo scrittore.

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      • Cercavo altro, ed ecco qui una risposta ai dubbi sui capelli. Dal racconto “Il cavaliere errante” presente nell’antologia “I re di sabbia” (pag. 311):
        “Daeron ha dei capelli normali, castano chiari, invece i miei sono come quelli di Aerion e di mio padre”. Stiamo parlando di Daeron Targaryen figlio di colui che diventerà re Maekar, e ha i capelli castani.
        Qualche pagina prima (287) Dunk aveva incontrato Baelor Lancia Spezzata, figlio di re Daeron Taragyen ed erede al trono. Quello che aveva visto era un uomo i cui “capelli tagliati corti erano scuri, leggermente brizzolati”.
        Direi che queste due citazioni provano che non tutti i Targaryen hanno i capelli argento.

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  3. njnye (@njnye) ha detto:

    I Taragyen come viene più volte sottolineato nella saga tendono ad avere figli tra consanguinei. E’ ovvio che in questo modo si assomigliano un po’ tutti! Ci sono anche pochi dubbi sul fatto che in Jon abbondi il sangue dei primi uomini, regge benissimo il gelo, meno bene il fuoco (come dimostra la mano ustionata). Non potrà toccare il fuoco ma a differenza della (presunta) sorella potrebbe controllare drogon (che guarda caso è nero).
    Comunque è abbastanza sicuro che i Taragyen vivi debbano essere tre (vedi la profezia. Mi ricordo anche che maestro Aemon sperava di essere una delle teste del drago, ma è morto prima). I draghi sono uno per figlio, come prima di loro i metalupi. C’è da capire a chi spetta ogni drago e se Jon avrà la fortuna di avere un lupo albino e un drago nero…

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  4. Arnor ha detto:

    Per me jon e figlio di Raghaer e Lyanna. Ned ha promesso alla sorella di non rivelare chi fosse suo padre altrimenti re Robert lo avrebbe ucciso tutto qui.

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  5. Stefano Macaluso ha detto:

    Grazie veramente per questa bellissima e completa analisi. Ho sempre pensato che ci fosse un mistero dietro quella fantomatica donna con la quale l’integerrimo Ned avesse tradito Catelyn, ma non avevo prestato fino in fondo l’attenzione su tutti questi indizi disseminati per tutto il libro ( o meglio per tutti i primi libri della saga)! Continuerò a seguire il tuo blog, ne sono rimasto affascinato! Grazie!!

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    • Grazie. Alla prima lettura, con tutti i nomi da imparare e gli intrighi da scoprire, è difficile notare certi dettagli. Quando però si inizia a farlo e li si mette assieme viene fuori un quadro abbastanza preciso della situazione e certe stranezze diventano perfettamente logiche… sotto una nuova luce.

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  6. Emilio Vincenti ha detto:

    Articolo magistrale, grazie!
    R+L=J di sicuro, e di questo tutti i fan del mondo se ne son convinti facilmente; sarebbe invee interessante ora dimostrare che A+J=T! 😉

    Post Scriptum – Perché diamine Benjen decise di prenere il nero?!? (… battutaccia: forse per evitare a zio Martin la fatica di dover sterminare altri innocenti Stark??? :-p )

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    • Grazie.
      A+J-T è più difficile da dimostrare, ci sono molti meno elementi a nostra disposizione. Per il momento non intendo scrivere nulla in proposito, vedremo in futuro se le cose cambieranno.
      Martin non indaga nelle motivazioni di Benjen, che non è mai un punto di vista. Però il Nord è l’unico territorio in cui servire sulla Barriera viene reputato un dovere e allo stesso tempo un onore, pensa anche alla presenza di Mormont. Uno Stark sulla Barriera può essere importante, con il fratello lì Ned – che comunque aveva l’abitudine di mettere il dovere al primo posto – poteva essere più propenso ad ascoltare le richieste della Confraternita. Poi magari saltano fuori vicende strane del passato, è certo che Martin non ci ha raccontato tutto ciò che è successo fra il torneo di Harrenhal e la morte di Lyanna, ma probabilmente Benjen, che poteva essere in lutto per la sorella, ha semplicemente sentito che era suo dovere andare lì.

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      • Emilio Vincenti ha detto:

        Bèh, gli elementi ci sarebbero eccome… a cominciare dal giorno delle nozze di Tywin e Joanna, con la “traumatica” messa a letto di lei da parte di re Aeris; per poi continuare con le improvvise dimissioni di Tywin da primo cavaliere; a soffermandosi sull’aspetto stesso di Tyrion: capelli albini, un occhio verde (Lannister) ed uno viola (Targharyen); o con la continua acredine/odio/disprezzo che ha sempre provato Tywin nei confronti del figlio… ci sarebbe anche l’anomala risposta che Tyrion ebbe quando tentò di convincere il padre a dargli Castel Granito, prima di essere promosso a maestro del conio…
        Infine un microindizio inserito nella puntata n.2 della sesta stagione di GoT: a differenza di quanto fanno con lo sventato Quentin Martel, Raeghal e Viseryon non aggrediscono Tyrion ma lo rispettano e lo assecondano… più o meno come facevano con Daenerys…
        E nel quinto librone c’è un dialogo cruciale tra Ben Plumm e Tyrion: il nostro folletto, conoscendo la genealogia del continente occidentale, cerca di stupire il comandante dei Secondi Figli “provando ad indovinare” che quando era agli ordini di Daenerys i draghi l’avevano sempre trovato simpatico… a causa del fatto che nelle sue vene scorreva un po’ di sangue Targharyen…

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        • Non ho detto che non ci sono elementi, solo che sono molti meno rispetto a quella che ormai non è più una teoria ma una certezza, anche se manca ancora la conferma ufficiale da parte di Martin. Però per scrivere un articolo serio bisognerebbe prendere in mano i libri e andare a cercare i punti precisi in cui si trovano i vari indizi, cosa che al momento non intendo fare.
          Per quanto riguarda la sesta stagione di Game of Thrones non la sto seguendo, ho anche bloccato tutti gli aggiornamenti automatici che fino a qualche tempo fa ricevevo da svariati siti. Non reputo che quello che fanno Benioff e Weiss sia significativo, potrebbero rifarsi a quanto gli ha detto Martin così come potrebbero fare di testa loro, ma se possibile preferisco non sapere nulla.

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  7. Emilio Vincenti ha detto:

    A tal riguardo ho una mia personalissima congettura: Martin sta utilizzando la serie tv (oltre che per fare un mucchio di altri soldi!) per “migliorare” la trama.
    Le Nozze Rosse, ad esempio, sono decisamente più drammaticamente coinvolgenti con l’assassinio anche della sposa in dolce attesa di Robb Stark; o è più emozionante (e realistico) vedere Arya fare da coppiera al geniale Tywin Lannister, piuttosto che al glaciale e spietato Roose Bolton (che avrebbe dovuto riconoscerla!); o vedere Asha Greyjoy, contro il volere di Balon, fare una sortita a Forte Terrore per tentare liberare Theon dalla prigionia, e questi che si dimostra completamente soggiogato e fedele a Ramsay; o la finta confessione di Sansa (che invece nei libri è ancora sotto mentite spoglie) dinanzi ai lord della Valle per proteggere Ditocorto…

    Certo, i libri saranno sempre il meglio possibile ma… la serie tv ci ha aiutato a dare un volto ai personaggi, a goderci momenti epici (come il salvataggio di Daenerys da parte di Drogon, o il duello tra la Montagna e Oberyn Martell, o la battaglia con non-morti ed estranei contro Jon Snow e bruti ad Aspra Dimora) ed a valutare qualche interessante modifica nella trama.

    Ciò detto, mi piace ribadire che il confrontarmi con te mi sta arricchendo molto: GRAZIE!!! 🙂

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    • Secondo me la cosa più importante della serie televisiva è che ha accostato al fantasy molte persone che prima lo snobbavano facendogli capire che può essere coinvolgente e interessante. Che Martin abbia guadagnato un bel po’ di soldi è fuori di dubbio, ma gli eventi che citi non hanno avuto la minima influenza sulla trama di Martin visto che George aveva già descritto quegli avvenimenti a modo suo. Ci sono cambiamenti che hanno senso a livello televisivo, il Robb tratteggiato da Richard Madden è un bel personaggio e la sua storia affascina i telespettatori fino al tragico epilogo. È un modo per raccontare la storia, per certi versi regge, per altri meno. Nei secoli passati una donna del popolo non si sarebbe mai rivolta al re come fa Talisa, o, se lo avesse fatto, sarebbe finita in guai seri. Benioff e Weiss hanno proiettato dinamiche moderne in un contesto temporale che non le avrebbe accettate, e per me è un errore. Robb, che manda a monte il matrimonio con la figlia di Walder Frey, nei romanzi lo fa per onore, dimostrandosi vero figlio di suo padre, in televisione lo fa per amore, dimostrandosi un fesso che non sa nulla di politica e non si cura dei suoi sudditi. La morte di Talisa è drammatica, ma noi ci perdiamo tutti gli intrighi di Tywin con la madre di Jeyne Westerling.
      Perché Roose Bolton avrebbe dovuto riconoscere Arya? Dubito che il lord di Forte Terrore andasse molto spesso a Grande Inverno a trovare Ned e giocasse con le sue figlie. Probabilmente Bolton non vedeva Arya da almeno un paio d’anni, e Arya è in un’età in cui si cambia molto, e non si aspettava di vederla lì. Dubito che Bolton abbia mai prestato molta attenzione ai bambini o alle serve, se non per fare i suoi comodi con loro, perciò Arya era solo uno dei tanti esseri insignificanti che si trovavano al suo servizio e che lui poteva schiacciare quando voleva. Charles Dance è bravissimo, vederlo recitare è un piacere, ma in quella fase non è il Tywin di Martin. Se una servetta si fosse rivolta a lui come fa Arya la servetta in questione avrebbe fatto una brutta fine. Pensa all’ultima amante di suo padre, lord Tytos, che si dava arie al di sopra del suo livello. Questi per me non sono miglioramenti, sono stravolgimenti.
      Alcuni cambiamenti li capisco e li accetto, altri molto meno. Ora, secondo me, dello spirito di Martin in questa storia è rimasto ben poco, e ci sono stati troppi cambiamenti davvero invadenti. L’aspetto visivo è bello ma per me marginale, io avrei potuto fare a meno di dare un volto ai personaggi e avrei apprezzato i libri lo stesso, però credo che la notorietà di questa saga, una notorietà dovuta in larga parte alla televisione, abbia fatto bene al genere contribuendo a farlo uscire un po’ dal ghetto in cui lo relegano in molti, anche se ora fioccano i tentativi più o meno riusciti di imitazione.

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      • Emilio Vincenti ha detto:

        Ok, sei una purista ed adoro confrontarmi con te perché sai come e cosa argomentare ma… non la vediamo proprio allo stesso modo!

        1. Martin mi ha conquistato non per l’ambientazione fantasy (che è comunque riuscito ad equilibrare molto bene) ma per la maestria nella caratterizzazione ed umanizzazione dei personaggi: non esiste “il buono” per antonomasia, esiste “il vero”! E’stato in grado di inventare e descrivere magistralmente una complessità realistica ed affascinante, in cui ogni singola azione è coerente ed utile al prosieguo della trama.

        2. Purtroppo la serie tv è riuscita ad attrarre e catalizzare la morbosità del pubblico: tette e culi (anche maschili) dappertutto e le continue morti atroci hanno fatto da volano di ascolti, non altro.

        3. Per quanto non mi sia mai piaciuta la volontà di Martin di rendere protagonisti dei ragazzini, affidando loro responsabilità e capacità poco probabili, non dobbiamo dimenticarlo. Robb aveva appena 15 anni… è fin troppo bravo nella strategia militare, cosa vuoi che ne capisca di Politica? :-p E soprattutto, come potrebbe un 15enne ben educato (perchè Ned e Catelyn non erano certo Robert e Cercei!) reagire male alle giuste considerazioni di una seppur semplice guaritrice? Tywin inoltre, ha lucidamente complottato con Walder Frey e Roose Bolton… della signora Westerling (ovvero una sottovassalla di Castel Granito) non avrebbe mai potuto interessarsi seriamente! :-p

        4. Su Roose Bolton ed Arya mi hai quasi convinto; ma su Tywin ed Arya no: Tywin è solo da tre lustri, circondato da un branco di idioti e sta perdendo la guerra contro un ragazzino; in fondo una ragazzina sveglia e di carattere se proprio non lo affascina almeno lo incuriosisce! 😉

        Continuo ad essere convinto del fatto che la trama della serie tv sia supervisionata da Martin, e che il panzone la sta utilizzando per “simulare” delle variazioni interessanti che magari aveva scartato per i libri.

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        • Che noia sarebbe se la vedessimo sempre tutti allo stesso modo? Le discussioni sparirebbero completamente perché nessuno avrebbe più nulla da dire agli altri…
          Anch’io sono stata coinvolta dai personaggi e dalla complessità della storia, gli aspetti fantasy mi stanno bene perché sono adeguati a quel mondo e a quella storia ma posso leggere senza problemi romanzi molto più fantasy (vedi La Ruota del Tempo) o molto meno (vedi quasi tutti i tomanzi di Guy Gavriel Kay). L’importante è che il mondo sia solido e che tutto si amalgami bene.
          Non so se posso definirmi una purista, ci sono cambiamenti che mi stanno bene. Pensiamo alla prima puntata della prima stagione, quando Arya usa l’arco molto meglio di Bran.La scena è divertente e rende immediatamente l’idea del carattere della ragazzina, ma nei romanzi non c’è. Addirittura quando in A Storm of Swords Aya vede come Anguy sa usare l’arco decide che vuole imparare a usarlo pure lei. Il che significa che l’Arya di Martin non sa usare l’arco, a differenza di quella di Benioff e Weiss, ma il cambiamento mi piace.
          L’età degli Stark è un errore di Martin. Per quanto ami la sua saga, sono consapevole anch’io che qualche errore lo ha fatto. All’inizio lui pensava di far trascorrere molto più tempo fra un evento e l’altro. Era partito con ragazzi giovani perché intendeva farli crescere prima di combinare casini, solo che la storia è corsa via più in fretta di quanto lui si aspettasse. Con il senno di poi, se potesse tornare indietro, sicuramente aggiungerebbe un paio d’anni a tutti quanti, ma non può farlo e così abbiamo a che fare con personaggi davvero troppo giovani per le azioni che compiono.
          Tywin ha complottato con Walder Frey, Roose Bolton, e con la madre di Jeyne. Qualsiasi nobile minore che ha giurato fedeltà ai Lannister conosce la vicenda dei Castamere, e il dippio gioco della madre di Jeyne la dice lunga su come Tywin domini sulle persone. Ci sta che in televisione l’abbiano tagliata, non potevano mettere tutti i personaggi sia perché non ne avevano il tempo sia perché gli spettatori avrebbero fatto troppa fatica a seguire il tutto, ma la storia d’amore fra Robb e Talisa, per quanto bella da vedere, a livello narrativo non mi convince.
          Tywin ha in mente una sola cosa: casa Lannister. Una ragazzina insolente per lui va semplicemente rimessa a porto, come quella mostruosità del figlio nano, come la figlia che, pur essendo la regina, deve ubbidire ai suoi ordini, come il figlio che è il suo orgoglio ma che non si deve permettere di contraddirlo. Per quanto sveglia per Tywin Arya è una popolana, e il popolo deve stare zitto e servire.
          Quanto alla supervisione di Martin, non credo che esista. Non solo non ne ha il tempo, ma visto che è HBO a mettere i soldi HBO vuole il controllo della situazione. Martin può dare consigli, se glie li chiedono, ma non è lui a guidare la serie. Magari la serie in qualcosa riuscirà a influenzarlo, per esempio gli piace molto l’Osha interpretata da Natalia Tena, ma le modifiche sono volute da Benioff e Weiss, non da lui.

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  8. daniele ha detto:

    L’articolo è vecchio. faccio un up!
    Si parla tanto di genealogie in sta serie.. Il colore dei capelli, il famoso “il seme è forte”.
    tutti i figli di robert hanno i capelli neri. Dalla figlila avuta con Cersei, che poi è morta ai bastardi con Jaime. I Lannister biondi.
    Jon ha i capelli neri. Come i Baratheon.
    Non è figlio di Robert e Lyanna? A me sembrava la cosa più ovvia, senza star qua a pontificare e a fare filmini e spin off….

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    • La figlia avuta con Cersei non è Martin ma Benioff e Weiss e quindi non è indicativa di quel che aveva in mente Martin quando ha scritto i romanzi.
      Martin ha insistito sul fatto che i figli dei Baratheon abbiano sempre i capelli neri, arrivando anche a stiracchiare un po’ la genetica. In passato i Targaryen hanno mischiato il loro sangue con i Baratheon. Senza andare troppo indietro nel tempo Ormund Baratheon, nonno di Robert, ha sposato Rhaelle Targaryen, quindi la nonna di re Robert apparteneva alla precedente dinastia regnante, per la precisione era sorella di re Jaehaerys II e zia del di lui figlio re Aerys II detto il Folle, il sovrano detronizzato da Robert Baratheon. Secondo la genetica esistono tratti somatici dominanti e tratti somatici recessivi, visto che in Robert c’era sangue dei Targaryen nulla vietava che lui potesse avere figli con i capelli chiari. Questo Martin lo trascura deliberatamente perché per la trama gli serve che Ned capisca che Joffrey, Myrcella e Tommen siano frutti dell’incesto e quindi stiracchia un po’ i dati scientifici.
      Jon figlio di Robert e Lyanna come ipotesi non l’avevo ancora sentita e non regge, e del colore dei capelli in questo caso m’importa poco (comunque non mi risultano altri figli dall’unione di Targaryen e Stark, con gli Stark che discendono dai Primi Uomini e quindi probabilmente sono un po’ diversi dagli altri abitanti di Westeros, perciò non abbiamo idea di quale colore di capelli possa venire fuori da quest’unione.
      Il problema è un altro: Lyanna è sparita con Rhaegar (fuga d’amore, come credo, o rapimento, in questo caso poco importa, Martin non ha ancora dato la risposta) poco tempo dopo la fine del torneo di Harrenhal nel 281, la morte di parto di Lyanna è del 283, e fra quei due momenti Robert non l’ha mai vista. Non ha avuto la possibilità di fare l’amore con lei e di metterla incinta. Se anche non ci fosse stato questo insormontabile problema di tempo, non aveva senso per i due fare l’amore fori dal matrimonio, visto che erano promessi sposi e in quel tipo di epoca simil-medievale la sposa doveva arrivare vergine al giorno delle nozze, né aveva senso nascondere la reale identità del bambino visto che Robert non si è mai fatto problemi con i suoi bastardi e Ned non poteva sapere che Cersei aveva l’abitudine si ammazzarli.
      Non c’è modo per cui Jon possa essere figlio di Robert e Lyanna, e le probabilità che sia figlio di Ned e di una qualsiasi donna sono decisamente scarse. Se le mie spiegazioni non ti convincono nessun problema, prima o poi Martin dirà come stanno le cose all’interno della saga e le discussioni finiranno.

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