Non scordiamoci di Mikken

Ormai è parecchio che vado avanti a rileggere Le cronache del ghiaccio e del fuoco di George R.R. Martin. Non ho fretta, visto che conosco benissimo la storia per averla già letta più volte, e preferisco andare avanti con calma e appuntare qui una serie di dettagli che mi capitano sotto gli occhi. Lo spazio è pubblico, nel senso che chiunque lo può leggere, ma sono i miei appunti personali, promemoria fatti per quando ci sarà qualcosa che mi sorprenderà e avrò bisogno di tirare insieme le fila del discorso. Ricordate chi sia la fanciulla che Jaime vede andare al nord per il suo matrimonio? Lui non sa chi sia, sa solo che viaggia sotto falso nome, ma chi ha letto bene i romanzi sa chi è prima ancora che il suo vero nome venga detto, due libri (americani) più tardi. Ecco, questo è uno dei tanti dettagli che non avevo capito la prima volta, visto che era passato troppo tempo fra un romanzo e l’altro, ma Martin degli indizi li aveva piazzati.

Così rileggo e prendo appunti, e visto che ho sentito parlare abbondantemente delle altierate ho deciso di fare un controllo anche in questo senso. E ce ne sono, tante e di vario genere.

Io ne ho segnalate una parte, non tutte, e spesso ho usato un tono ironico. Se voglio essere seria scrivo per FantasyMagazine, lì solo in un paio di occasioni ho lasciato emergere la fan che c’è in me. Di solito sono professionale. Qui no, questi sono commenti personali e scrivo in modo molto più libero. Solo che a qualcuno questo non è piaciuto, e così ho avuto un piccolo scambio di opinioni. Onestamente spero che si sia concluso, ho troppo poco tempo per perdermi dietro a discussioni tipo quella che c’è in coda a questo brano: https://librolandia.wordpress.com/2012/06/20/il-trono-di-spade-di-george-r-r-martin-capitolo-22-arya/.

Perché ne parlo ancora allora? Semplicemente perché nei suoi primi messaggi Mirko ha categoricamente escluso la possibilità che una frase potesse sparire dall’edizione italiana, come se gli sbagli non potessero esistere. A cosa servono i revisori? si chiede.

A darci libri migliori, con il minor numero di errori possibile, mi sembra ovvio. Come poi lavorino andrebbe visto caso per caso, cosa che può fare solo chi è all’interno della casa editrice. Io mi limito a postare una scansione della pagina di cui si parlava in italiano e in inglese, in modo da sciogliere ogni dubbio circa la presenza di Mikken in quella frase. Spero solo che il testo sia leggibile, viste le mie conoscenze informatiche lo saprò solo quando vedrò pubblicato questo testo. La versione di A Game of Thrones che possiedo io è quella della Bantam con una spada sulla copertina azzurra stampata nel 2011.

Il trono di spade

Dopo il testo italiano ecco quello originale.

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6 risposte a Non scordiamoci di Mikken

  1. Raffaello ha detto:

    …ecco…appunto! Mi girano le scatole quando vedo queste cose!!! -.-
    …e ultimamente capita sempre più spesso.
    Ho notato molti più refusi del solito anche in Venti di Morte di Erikson. Di solito l’Armenia non mi aveva mai fatto lamentare su quest’aspetto, ma Venti di Morte è stato un grosso passo indietro.

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  2. Una differenza rispetto al passato è costituita da internet. Una volta ben pochi avrebbero notato le traduzioni molto libere, e lo avrebbero saputo solo loro. Ora se ne accorge una persona, lo scrive su internet e improvvisamente lo sanno tutti. Se io non avessi sentito parlare di altierate un’infinità di volte, e a proposito di parecchi episodi, non mi sarei mai sognata di comprare i libri in inglese. Avevo quelli in italiano, perché avrei dovuto spendere altri soldi?
    Chissà quanti altri libri in passato sono stati trattati a questo modo e semplicemente non lo sappiamo. Io ho sentito il curatore della collana Urania dichiarare che spesso si sono trovati nel dover scegliere se pubblicare un romanzo tagliandone alcune parti per rientrare nel limite massimo di pagine imposto dall’editore o non pubblicarlo affatto. Con un diktat di questo tipo molti Urania si sono magicamente accorciati.
    Ma il problema dei cambiamenti e dei refusi vale per tutti. Per anni ci siamo lamentati di Valeria Ciocci e delle sue traduzioni della Ruota del tempo, finché non è stata cambiata. Un po’ la traduzione è migliorata, ma gli errori continuano ad abbondare. La rinascita si Shen Tai di Kay ha un refuso nella prima pagina. Io l’ho corretto e non compare nell’anteprima pubblicata su FantasyMagazine, ma sul libro si. E da quando ho iniziato a far caso ai refusi, almeno una dozzina di anni fa, non ricordo di aver mai letto un Fanucci senza trovare almeno una manciata di refusi. I sopravvissuti di Morgan ne contiene un buon quantitativo, le Wild Cards di Martin pubblicate da Rizzoli pure, al punto che io non ricordo un solo altro libro Rizzoli così pieno di refusi quanto quei due volumi. E anche se scrivo per una testata di Delos Books, nemmeno Delos è esente da errori, e un po’ li ho pure segnalati in redazione in vista di future possibili ristampe. Un collega mi ha parlato di un libro di Pratchett – non ricordo il titolo, ma stiamo parlando di Salani o di Tea – al quale mancano alcune pagine. Però non è la sua copia a essere difettata, a tutte le copie mancano quelle pagine. Bompiani ha ripreso la traduzione Rusconi del Signore degli anelli, ma un paragrafo si è perso per strada. E potremmo andare così all’infinito.
    Ora notiamo di più ciò che non va perché ne parliamo, ma il problema è generale e non è legato a un singolo editore o a un singolo libro. Visto che noi diamo i nostri soldi all’editore sarebbe bello se ci venissero venduti prodotti migliori.

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  3. Appunto mio, che segno qui per non perderlo (i miei file sul computer a volte sono troppo disordinati, vediamo se stavolta va meglio) in vista di un possibile futuro lavoro. Frasi ripetute su Miss strega di Eva Ibbotson:
    pag. 173 le ultime tre righe sono ripetute come prime tre righe di pag. 174:
    pag. 177 l’ultima riga diventa anche la prima di pag. 178.
    sesta ristampa, ottobre 2005.

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  4. giorgia ha detto:

    secondo me non vi siete capiti….mirko non ha detto che la svista non ci sia stata ma che attribuire tutta la colpa degli errori al traduttore è un errore perchè in editoria il lavoro è svolto da un team, in quanto un traduttore spesso traduce più libri contemporaneamente in breve tempo e lo stesso vale per tutte le altre figure….certo questo sicuramente intacca la qualità del prodotto e purtroppo accade più spesso con il fantasy.
    la critica che mirko ti ha mosso a mio avviso è di essere troppo accanita verso altieri

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  5. Il traduttore traduce contemporaneamente più libri. Ok, la cosa non mi sorprende, anche se mi fa ugualmente desiderare una traduzione di qualità. Capisco i problemi e le difficoltà oggettive, quindi non sono propensa a linciare i traduttori per le sviste, però se le vedo le segnalo. Quello che io e tanti altri avremmo voluto è una traduzione rivista. Rivederla per intero sarebbe stato per l’editore un impegno da un punto di vista economico, ma il fatto che non sia stato sistemato nemmeno il dettaglio dell’unicorno – segnalato a Mondadori già parecchi anni fa da alcune persone di un forum di appassionati – fa pensare ai lettori che alla casa editrice non importi nulla della qualità dell’opera che pubblica.
    Il lavoro è svolto da un team. Ok anche qui, ma se sul libro c’è il nome di Altieri e non quello delle altre persone, è un po’ dura citarli, non ti pare? E comunque, riporto le parole del mio articolo:

    “Evidentemente la frase è saltata, vuoi per una svista nella stampa, vuoi per una svista del traduttore. Visti tutti gli altri errori e libertà presenti l’ipotesi che viene in mente per prima è la seconda.”

    Dico chiaramente che può essere un problema di stampa, e questo toglie ogni responsabilità ad Altieri. Certo, aggiungo che sospetto (ma parlo di ipotesi, non di certezza, quindi non mi pare che stia sparando addosso a nessuno) che probabilmente è colpa di Altieri, ma parlo di svista, non di errore deliberato, incapacità o menefreghismo del traduttore. Segnalo un problema nel testo senza insultare nessuno. In altri punti sono ironica, prendo un po’ in giro Altieri, ma visto che il discorso è incentrato proprio sulla frase mancante dovrebbe essere questo il brano che ha infastidito Mirko. E in alcuni punti uso lo stesso tono ironico parlando di Martin o di alcuni dei suoi personaggi, e Martin è senza alcun dubbio uno dei miei scrittori preferiti. Scherzo, magari prendo in giro, ma le mie intenzioni sono bonarie, non di insulto, anche se magari in un testo scritto chi non mi conosce può far fatica a capirlo. Ora riporto il primo messaggio di Mirco:

    “Vorrei far presente una che fra la traduzione e la stampa un apposito revisore RIVEDE completamente la traduzione proprio per evitare frasi saltate o fraintendimenti. Lo so che questo toglie il divertimento del gossip sulle altierate, ma i meccanismi dell’editoria non sono tali che nessun traduttore può pubblicare ciò che vuole senza essere passato prima per le mani del revisore poi del redattore.”

    Va bene, Mirko non poteva prevedere che la parola gossip su di me avesse un pessimo effetto e che potesse accentuare la mia reazione, ma cosa sta scrivendo? Che, essendoci un revisore, non possono esserci frasi saltate.
    Qui non stiamo parlando di opinioni ma di fatti. Un libro può piacere a me e non piacere a te o viceversa, sono gusti personali quindi abbiamo entrambe ragione. Se però mi contesti un fatto dicendo che quel che ho scritto io non è vero dici che sono o disinformata (non so di cosa sto parlando e parlo tanto per fare, o riportando notizie date da altri), bugiarda (so che quello che scrivo è falso ma lo scrivo lo stesso, e tu me lo dimostri parlando del revisore), ignorante (non ho capito quello che c’è scritto in inglese perché non capisco la lingua) o scema (non capisco la lingua, ho confuso un passo con un altro o ho fatto un qualsiasi altri tipo di errore… scemo).
    Ecco, quello che mi ha fatta arrabbiare è stata la negazione del fatto. Se mi avesse semplicemente scritto che stavo calcando un po’ troppo la mano su Altieri i miei toni sarebbero stati molto diversi. Invece ho deliberatamente usato molta ironia nella risposta per fargli notare che lui aveva fatto un’affermazione partendo da premesse sbagliate. Non ha gradito, come ha dimostrato il suo successivo commento.
    Tutti i miei messaggi successivi sono stati un tentativo di spiegargli il perché della mia reazione e di fargli capire quel che intendevo. Io per abitudine non cerco la rissa, secondo me c’è già abbastanza litigiosità nel nostro mondo senza metterne altra per scemate come questa. Tanto è vero che quando lui, con una certa dose di ironia, mi ha augurato un luminoso futuro come traduttrice io ho fatto finta di nulla e ho semplicemente ringraziato rispondendo che non è una cosa che mi interessa. Se avessi voluto litigare lì avrei avuto uno spunto perfetto. Certo, subito dopo ho scritto chiaramente cosa ne penso del politicamente corretto. Non era un attacco personale a lui, solo una mia ferma opinione da un bel po’ di anni. In più ho ribadito perché ho reputato le sue parole un attacco a me e non un banale commento.
    Mirko non ha più risposto, non so se non mi abbia letta o se si sia semplicemente stufato di scrivere. Scelta sua, ciascuno è libero di comportarsi come meglio crede. Onestamente se non ha capito quel che intendevo e si è offeso non ho molta voglia di continuare la discussione, evidentemente parliamo due linguaggi diversi.
    Quanto ad Altieri, non posso certo scriverlo in ogni commento altrimenti chi mi legge regolarmente finirebbe con lo stancarsi, ma secondo me ha fatto in linea di massima un buon lavoro a livello di stile, ma in troppi dettagli è stato poco attento o si è preso libertà eccessive. Io non credo che la sua traduzione andrebbe buttata in toto, credo che andrebbe rivista in numerosi dettagli.

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  6. Pingback: Le cronache del ghiaccio e del fuoco: Mondadori editore, Sergio Altieri e la traduzione | librolandia

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