Incipit: La signora delle tempeste di Marion Zimmer Bradley

Il nuovo incipit:

Nel tuono c’era qualcosa di innaturale.

Donal non avrebbe saputo esprimerlo in modo diverso: Qualcosa di innaturale.”

 

Con questa frase inizia La signora delle tempeste di Marion Zimmer Bradley. Avevo già letto una manciata di fantasy nei primi mesi di quel 1988, Lo hobbit e Il signore degli anelli di J.R.R. Tolkien, La storia infinita di Michael Ende, La spada di Shannara di Terry Brooks e Le nebbie di Avalon della stessa Marion Zimmer Bradley, romanzo al quale appartiene la frase che campeggia in alto a destra in questo blog, Con il nostro pensiero, noi creiamo giorno per giorno il mondo che ci circonda. In quel romanzo la scrittrice parlava dell’isola di Avalon, sempre più persa nelle nebbie man mano che la fede delle genti della Britannia si spostava verso il cristianesimo, ma secondo me è molto bella anche al di fuori di quel contesto.

La signora delle tempeste è forse il romanzo che mi ha fatto definitivamente capire che io amo il fantasy. Prima si trattava di opere isolate di grandi autori, anche se pure io avevo percepito una… come dire… vaga somiglianza fra il romanzo di Brooks e un altro che avevo letto qualche tempo prima. Però quando gli autori apprezzati aumentano, e quando aumentano il tipo di storie, forse è proprio l’involucro più esterno, quello di un mondo dove la magia è possibile e la giustizia pure perché non è affidata a legislatori che spesso sono parte in causa dei temi sui quali legiferano, quello che piace. Quindi largo spazio ai mondi pseudo-medievali sui miei scaffali, e anche a Marion, scrittrice della quale ho letto parecchio. La signora delle tempeste è uno dei suoi romanzi che mi piacciono di più. Per me le sue opere migliori sono quelle comprese fra la metà degli anni ’70 e la fine degli anni ’80, e questa storia vi rientra in pieno.

Siamo in piene Epoche del Caos, anche se ancora non conoscevo la storia di Darkover, un periodo che amo. A questo periodo appartiene anche La donna del falco. Più avanti il pianeta sarà riscoperto dai terrestri, e fantasy e fantascienza si mescoleranno, ma qui la magia è vera e potente, e l’utilizzo dei futuri da parte del protagonista è molto interessante. Mi sa che dovrò rileggere il romanzo.

 

Il nuovo incipit:

Kalak aggirò una sporgenza rocciosa e si arrestò barcollando davanti al corpo di un tuonoclasta morente.”

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