Rilettura di Memoria di luce di Robert Jordan e Brandon Sanderson.
19: La scelta di una benda
Dopo Agelmar, anche Bashere è in difficoltà:
«Quanto è brutta la situazione?» chiese infine Elayne.
«Brutta» disse Bashere. «Avrei dovuto rendermene conto, che io sia folgorato. Avrei dovuto capire.»
«Non puoi pianificare ogni cosa, Bashere.»
«Perdono,» disse lui «ma è esattamente quello che dovrei fare.»
Io non avevo minimamente intuito il piano di Graendal, ma visto con il senno di poi è assolutamente geniale ed efficace. E gli indizi li abbiamo, solo che all’inizio è difficile notarli visto tutto quel che sta accadendo.
A quanto pare Bair ha avuto la stessa preoccupante visione di Aviendha, anche se Egwene non ha idea di quale sia l’argomento di conversazione delle Sapienti. Però io, come loro, rifiuto di credere che le visioni mostrate non possano essere modificate, altrimenti non ci sarebbe alcun senso nel mostrare quelle visioni. Le visioni del passato donano consapevolezza, ma quelle del futuro devono guidare su come modellarlo, anche evidenziando i rischi in caso di errori.
Sapevamo già che il Fuoco malefico era pericolosamente potente, ora scopriamo che è ancor più potente di quel che credevamo, al punto da minacciare il Disegno stesso:
«Il Fuoco Malefico indebolisce il Disegno. Durante la Guerra del Potere, perfino i Reietti iniziarono a temere di usarlo, per paura di sfilacciare il mondo stesso.»
Egwene e le Sapienti si salutano, sarebbe stato bello che potessero trascorrere tempo insieme come persone che si stimano e non come governanti pressati da necessità impellenti. Al ritorno nello studio Egwene trova Rand ad aspettarla. Il dono del nastro sembra un po’ riduttivo visto che a Elayne Rand ha donato qualcosa di ben più importante, ma sta cercando di ritornare all’affetto che condividevano quando entrambi erano più giovani e innocenti. Per fortuna il momento difficile dura poco, ma perché devono sempre fare così fatica a parlarsi con serenità quando è evidente che si vogliono bene davvero? Oltretutto sono entrambi consapevoli del fatto che probabilmente questo è un addio.
Rand cita sua madre, e Gawyn capisce l’importanza che questo può avere per Galad.
Rand si rende conto che i sigilli custoditi da Egwene sono falsi, e io mi domando come mai non se ne siano accorti prima. Dai sigilli autentici trasudava malvagità, anche ritrovare il passo in cui si faceva quest’affermazione mi richiederebbe troppo tempo. Quando Taim li ha falsificati ha riprodotto anche quest’effetto o è una svista dei romanzi? Perché noi sappiamo che i sigilli li ha Taim, abbiamo già avuto due indizi in proposito.
Riprendo da internet una breve storia del ritrovamento dei sigilli:
- Found broken at the Eye of the World. (TEotW,Ch52) Moiraine shows the pieces to Siuan. (TGH,Ch5) (BROKEN)
- Bayle Domon had one, intact, that he got from a shopkeeper in Maradon. (TGH,Ch9) It was taken by Turak. (TGH,Ch29) Moiraine found it after the fight, and it was broken by then. (TGH,Ch49) (BROKEN)
- Turak had one. Moiraine found it along with (2). Also broken. (TGH,Ch49) (BROKEN)
- Moiraine found one in the Stone of Tear, intact. (TDR,Ch56) In TFoH,Ch52, when they go down to the docks, Rand spots two casks with the two seals (#4 and #5) in them packed in wool for protection. (INTACT)
- Moiraine found another one in Rhuidean, and made a scratch. She put it back in her pouch. (TFoH,Ch2) In TFoH,Ch52, when they go down to the docks, Rand spots two casks with the two seals (#4 and #5) in them packed in wool for protection. (INTACT)
- Nynaeve found one in the Panarch’s Palace, (TSR,Ch54), broken on the way to Salidar. (TFoH,Ch50) (BROKEN)
- Mazrim Taim gives Rand one when he comes to Rand. He found it in a “decaying little farm in Saldaea. I stopped for water, and the farmer gave it to me. He was old, with no children or grandchildren to pass it on to, and he thought I was the Dragon Reborn. He claimed his family had guarded it for more than two thousand years. Claimed they were kings and queens during the Trolloc Wars, and nobles under Artur Hawkwing.” Rand (or is it Lews Therin?) tries to destroy it, but Davram Bashere stops him. (LoC,Ch2) (INTACT)
Mat ottiene un nuovo guardaroba Seanchan, forse i nastri rosa di Tylin tutto sommato erano qualcosa di discreto. Almeno riesce a tenere il cappello.
20: Dentro Thakan’dar
Nomi più facili da scrivere no? Era chiedere troppo? Thakan’dar. Perché?
Nel bel mezzo del combattimento Egwene sente che qualcosa non va, ordina di ripiegare e di smettere d’incanalare, Romanda non l’ascolta e viene seccata sul posto dagli Shariani. Romanda è sempre stata una piaga difficile da sopportare per tutto il tempo che l’abbiamo conosciuta, ma era in gamba e avrebbe potuto fare molto durante la battaglia, invece ce la siamo giocata qui.
Da L’Occhio del Mondo a Le torri di mezzanotte: 297.
Nazar, ucciso dalla Progenie dell’Ombra al Passo di Tarwin. 298.
Nalaam, Asha’man ucciso da Mazrim Taim e i suoi accoliti mentre stava cercando di liberare Logain. 299.
Bulen, soldato malkierano ucciso dai Trolloc al Passo di Tarwin. 300.
Evin, Soldato della Torre Nera convertito a forza da Mazrim Taim e da lui ucciso quando, con un trucco, Androl è riuscito a farlo rivoltare contro il suo nuovo padrone. 301.
Deepe, Asha’man sopravvissuto a Maradon e ucciso da Mazrim Taim mentre combatteva agli ordini di Lan. 302.
Romanda, Aes Sedai uccisa dagli Shariani. 303.
Shara. Per tutta la saga abbiamo avuto diverse menzioni di questo popolo, troppo brevi perché potessimo intuirne l’importanza o anche solo capire qualcosa della loro struttura sociale, ma le menzioni erano abbastanza numerose da impedirci di dimenticarci di loro. Poteva essere solo qualcosa per farci vedere la vastità del mondo, invece erano anticipazioni per dirci che questo popolo sarebbe venuto a romperci le scatole. Sanderson ha scritto parecchie pagine nelle quale racconta come abbia fatto Demandred a diventare il Wyld. Alla fine ha deciso di escludere il testo dai romanzi, ritenendo più d’effetto mostrare senza anticipazioni l’arrivo a sorpresa dell’esercito straniero che ha devastato quello di Egwene. Le pagine su Demandred sono confluite in un racconto intitolato River of Souls e pubblicato nell’antologia Unfettered.
Egwene passa improvvisamente dall’essere la leader di un potente esercito a una fuggitiva braccata. E, nonostante tutto, è sempre conscia di essere l’Amyrlin e di avere un dovere nei confronti di coloro che dipendono da lei.
Preparativi per la missione a Shayol Ghul. Aviendha, da vera Aiel, vede tutto in termini di onore:
«Tu intendi ucciderlo» sussurrò Aviendha. «L’Accecatore stesso.»
«Sì.»
Aviendha attese.
«Altri mi dicono che sono uno sciocco a pensarlo» disse Rand. Le sue guardie attraversarono il passaggio per tornare a Merrilor.
«Nessun guerriero dovrebbe entrare in battaglia senza avere l’intenzione di vederla terminare» disse Aviendha. Esitò dopo averlo detto: le era venuto in mente qualcos’altro.
«Cosa c’è?» chiese Rand.
«Be’, la vittoria più grande sarebbe prendere il tuo nemico come gai’shain.»
«Dubito che lui si sottometterebbe a quello» disse Rand.
«Non scherzare» disse lei, dandogli di gomito nel fianco e facendolo grugnire. «Devi prenderlo in considerazione, Rand al’Thor. Qual è il modo migliore di ji’e’toh? Imprigionare il Tenebroso è come prenderlo gai’shain? Se è così, quello sarebbe il percorso adeguato.»
«Non sono certo di cosa sia ‘adeguato’ in questa occasione, Aviendha.»
«Un guerriero deve sempre considerare ji’e’toh» disse lei in tono severo.
Sigillare il Tenebroso fuori dal Disegno invece di ucciderlo è come prenderlo gai’shain?
Rand manda Min da Egwene e discute di Callandor. Perché non ha rivelato le sue intenzioni a Nynaeve? Per non dirle a noi? O perché ancora non aveva idea di quel che sarebbe accaduto?
21: Un errore da non ignorare
Come Egwene, avevo temuto che Siuan e gli altri fossero morti, scoprire la loro via di fuga è stato meraviglioso.
E Yukiri continuava a dire che pensava quel flusso fosse l’anticamera per scoprire il segreto su come volare! Sciocca donna. C’era un buon motivo per cui il Creatore non aveva dato alla gente le ali.
Forza Yukiri! Vero che sopravvive? Perché io non lo ricordo, ma mi sta sempre più simpatica. E certi flussi vanno assolutamente provati.
La situazione è brutta, anche se Siuan rifiuta di credere alla morte di Egwene. Quanto a Bryne, è in fase di giusta autocritica.
Siuan bofonchiò. «Uomo sciocco.»
«Hai ragione» disse lui in tono solenne. «Su entrambi i punti. Penso che Egwene ci sorprenderà. Sono anche uno sciocco.»
«Bryne…»
«Lo sono, Siuan. Come è potuto sfuggirmi che stavano temporeggiando? Volevano tenerci occupati finché quest’altro esercito non fosse riuscito a radunarsi. I Trolloc hanno ripiegato su quelle colline. Una mossa difensiva. I Trolloc non difendono. Ritenevo che stessero semplicemente tentando di predisporre un’imboscata e che fosse quello il motivo per cui stavano trascinando indietro i cadaveri e si preparavano ad aspettare. Se li avessi attaccati prima, questo si sarebbe potuto evitare. Sono stato troppo cauto.»
«Un uomo che pensa tutto il giorno al pescato che non ha preso a causa del mare in tempesta finisce per perdere tempo quando il cielo è limpido.»
«Un proverbio intelligente, Siuan» disse lui. «Ma c’è un detto tra i generali, scritto da Fogh l’Instancabile. ‘Se non impari dalle tue sconfitte, verrai dominato da esse.’ Non riesco a capire come abbia potuto lasciarlo accadere. Sono stato addestrato meglio di così, mi sono preparato meglio di così! Non è solo un errore che posso ignorare, Siuan. C’è in gioco il Disegno stesso.»
Prima o poi dovrò riunire i detti sul pesce di Siuan, così come le figure della spada, che negli ultimi libri ho assolutamente trascurato. E magari pure i proverbi di Lini. Comunque Gareth ha ragione, non è solo un errore che può ignorare, e lui è più intelligente di così. La Coercizione fa davvero brutti scherzi alla mente, e questo è l’ennesimo indizio (che io la prima volta non avevo visto) che c’è una Coercizione in atto, anche se le prove le avremo più avanti.
Lyrelle e le altre Aes Sedai inviate da Egwene entrano finalmente nella Torre Nera, ora sotto il dominio di Logain – anche se è Androl, aiutato da Pevara, a gestire tutte le questioni pratiche – per legare gli Asha’man come custodi. Aspetto positivo: Aes Sedai riposate a disposizione, e ce n’è un gran bisogno sui campi di battaglia. Aspetto negativo: Lyrelle avrebbe bisogno di una bella lezioncina su come trattare gli altri. È irritante all’ennesima potenza, vero? Lei e il suo rifiutarsi di vedere Androl e gli altri come persone e giudicarli semplicemente esseri inferiori, inaffidabili e di un qualche valore solo se possono essere utili ai suoi scopi. Esattamente il modo in cui, nella nostra società, molto uomini vedono le donne, il ribaltamento è effettuato davvero con maestria.
«Le cose stanno così, Aes Sedai» disse Androl. «Il Drago Rinato ci ha mandato un messaggio poco fa. Ci ha ordinato di imparare un’ultima lezione: che non dobbiamo pensare a noi stessi come armi, ma come uomini. Be’, gli uomini possono scegliere il loro destino, e le armi no. Qui ci sono i tuoi uomini, Aes Sedai. Rispettali.»
Androl è uno dei miei miti nella parte finale della saga. Mi spiace che Rand non sia andato di persona invece di inviare un messaggio, ed è un peccato non aver avuto una conversazione fra lui e Androl, ma è importante che lui abbia pensato di mandare il messaggio e che gli uomini lo abbiano ricevuto.
Emarin è ancora traumatizzato per quello che gli hanno fatto, spero che torni a essere quello di prima. Nynaeve dove sei? Sì, lo so dov’è, ma anche qui c’è bisogno di lei. Se qualcuno può guarire qualcun altro da questo trattamento è senz’altro lei. A proposito, Emarin sopravvive? Non lo ricordo. Ricordo la sorte dei personaggi di cui abbiamo avuto il punto di vista per romanzi e romanzi, ma di alcuni personaggi non ricordo nulla. Emarin è uno di questi: ho reimparato ad apprezzarlo durante la lettura – perché lo avevo apprezzato anche durante la lettura – ma di lui non ricordo niente. Ora però baro: vado a prendere l’enciclopedia e controllo quello che dice, ma a voi non lo dico.
Porca puzzola, invece ve lo dico. Come mai non l’avevo notato? No, niente spoiler.
Emarin Pendaloan. A Tairen nobleman. He was the young brother of Algarin; the two was very close. Emarin could channel and was captured by Cadsuane and gentled at the White Tower. He lived fot ten years after that; Algarin credited Cadsuane for makinf that possible. Algarin assumed Emarin’s name when he went to the Black Tower. See also Algarin Pendaloan.
Insomma, quello che noi abbiamo sempre chiamato Emarin in realtà è Algarin. Sospetto che pure fra dieci anni mi ritroverò a scoprire in La Ruota del Tempo cose che prima non avevo notato. Questa invece, sempre senza spoiler, è la voce dedicata ad Algarin:
Algarin Pendaloan. A Tairen Lesse Lord of the Land, whose channeling brother Emarin was captured by Cadsuane. Rand and his group stayed at Algarin’s manor house. He went to the Black Tower to be tested, and there took the name Emarin. Taim Attempted to turn him, but he resisted and went to fight in the Last Battle.
Questo è il capitolo 23 di Crocevia del crepuscolo. Il punto di vista è quello di Cadsuane, il ragazzo con cui lei sta parlando è Rand:
«Algarin aveva un fratello in grado di incanalare» disse, voltandosi verso una sedia di fronte. A metà movimento, barcollò. Si aggrappò a un bracciolo con una risata soffocata, fingendo di essere inciampato nei suoi stessi stivali, ma non era accaduto nulla del genere. E non aveva afferrato saidin – lei lo aveva visto barcollare, nel tentativo – oppure i suoi ornamenti l’avrebbero avvertita. Corele aveva detto che gli serviva solo un altro po’ di sonno per riprendersi da Shadar Logoth. Per la Luce, aveva bisogno di tenere il ragazzo in vita, o sarebbe stato tutto inutile!
«Lo so» replicò lei. E dal momento che sembrava che Algarin potesse avergli detto tutto, aggiunse: «Fui io a catturare Emarin e a portarlo a Tar Valon.» Era strano che Algarin potesse essere grato per una cosa del genere, agli occhi di qualcuno, ma il suo fratello più giovane era sopravvissuto per più di dieci anni dopo essere stato domato, dopo che lei lo aveva aiutato a riconciliarsi con l’accaduto. I fratelli erano stati molto vicini.
Le sopracciglia del ragazzo si contrassero mentre si sistemava nella sedia. Non l’aveva saputo. «Algarin vuole essere messo alla prova» disse.
Lei incontrò il suo sguardo, impassibile e serena, e trattenne la lingua. I figli di Algarin, quelli ancora in vita, erano sposati. Forse era pronto ad affidare questo appezzamento di terra ai suoi discendenti. In ogni caso, un uomo in grado di incanalare in più o in meno a questo punto faceva poca differenza.
Il nome Emarin lo abbiamo qui, accidenti, e da come il testo è scritto lui era sopravvissuto, al passato, quindi ora è morto. Del resto in tutto il tempo che siamo stati alla Torre Bianca l’unico incanalatore vivo anche se domato che abbiamo visto è stato Logain. L’ultima frase che ho riportato dimostra quanto anche Cadsuane non possa prevedere quel che avverrà: Algarin/Emarin è fondamentale per Androl e il suo gruppo, anche se lei pensa che faccia poca differenza. A volte non importa quante sono le persone a fare una cosa ma chi è a farle. La casa in cui i due si trovano, la casa di Algarin, è quella presso cui avverrà il massiccio attacco dei Trolloc che spingerà Nynaeve a portare Lan alle Marche di Confine e Verin a intraprendere il suo ultimo viaggio.
Va bene, abbiamo bisogno di Nynaeve per guarire Emarin, e pure Logain. Non sono stati spezzati, ma un po’ sono cambiati.
Logain era… cambiato da quell’ordalia. Androl le sussurrava che adesso era più cupo. Parlava di meno. Pareva ancora determinato ad andare all’Ultima Battaglia, ma per ora radunava gli uomini e meditava su cose che avevano trovato nelle stanze di Taim. Pevara era preoccupata che la Conversione l’avesse spezzato dentro.
«Pensa che possa esserci qualcosa in quelle mappe militari che ha trovato nelle stanze di Taim» disse Emarin.
Bisogna agire, certo, ma il controllo che Logain sta facendo è importante.
22: Il Wyld
Egwene su sveglia e riflette sugli Shariani e sul loro inquietante uso dei tatuaggi. Io mi domando se dopo un po’ di tempo non finirebbero con l’avere tutti gli abitanti ridotti al più infimo livello. La crescita sociale può non essere facile ma dev’essere possibile, altrimenti l’appiattimento verso il basso è inevitabile. Leane viene catturata e poi liberata con un messaggio per Rand dopo un momento orrorifico di prigionieri arsi vivi in quanto ritenuti inutili. Leane è uno di quei personaggi che in quest’ultimo romanzo si vede pochissimo, dopo che in alcune fasi della saga l’abbiamo vista all’opera qui mi pare sottosfruttata. Certo, Sanderson non aveva lo spazio per occuparsi nel dettaglio di tutti, ma mi spiace averla vista così poco.
Perrin viaggia nel Mondo dei sogni e vede Graendal – lui ancora non la riconosce, ma noi sì –uscire dalla tenda di Ituralde, di quanti indizi avevamo bisogno per pensare alla Compulsione? Io parecchi, oltretutto ho letto questo romanzo per la prima volta in inglese, e quindi è più facile che mi sfuggano i dettagli, e in pochi giorni, perché dovevo conoscere la conclusione, non il modo migliore per notare gli indizi relativi a quel che verrà svelato più avanti. Però, insomma…
«Fate pure: scagliate i vostri eserciti contro di loro, sciocchi» continuò fra sé. «La vittoria maggiore sarà la mia. Un insetto può avere mille zampe, ma solo una testa. Distruggi la testa e avrai vinto. Tutto ciò che stai facendo tu è tagliar via le gambe, stupido idiota. Stupido, arrogante, insopportabile idiota. Io avrò quello che mi è dovuto, avrò…»
Questo borbottio Graendal lo fa davanti ai sogni di Davram Bashere, anche se Lanfear ce lo dirà qualche pagina più avanti. A volte so essere proprio cieca. Sarà che non potevo accettare che personaggi che amavo venissero manipolati a questo modo? Comunque gli Aiel sono sempre Aiel:
«Sì» convenne Gaul. «Un guerriero che non vuole colpire una Fanciulla è un guerriero che le nega il suo onore. Naturalmente, l’onore maggiore per te…»
Sarebbe prenderla prigioniera. Poteva riuscirci?
Lanfear rimodella i suoi piani, piani per cui comunque aveva iniziato a mettere le basi molto tempo fa.
«Tu sei abile qui dentro Tel’aran’rhiod. Molto più di quanto lo sia mai stato Lews Therin. Ho sempre pensato che avrei regnato al suo fianco, che solo un uomo in grado di incanalare sarebbe stato degno di me. Ma il potere che tu mostri qui… penso di poterlo accettare come un sostituto.»
Ci parla anche della distorsione del tempo, cosa che consente a Jordan e Sanderson di narrare un duello breve per Rand e una guerra lunga per i soldati posti sotto il comando di Elayne e dei vari capitani.
23: Al limitare del tempo
Gawyn va in esplorazione con un anello al dito. Sapevamo che lo avrebbe fatto. Da quando gli abbiamo visto prendere gli anelli sapevamo che prima o poi li avrebbe usati, in caso contrario era inutile farglieli prendere.
Ho notato molta avversione nei confronti di Gawyn, in tanti non riescono a digerirlo e puntano il dito contro tutte le fesserie che fa. Ok, Gawyn fa fesserie. Il suo odio nei confronti di Rand era dettato dalla gelosia, ed Elayne è stata molto brava a fargliela notare. Il suo prendere le parti di Elaida contro Siuan ha consentito a Elaida di insediarsi sul seggio dell’Amyrlin – non dimentichiamo che Gawyn ha ammazzato Hammar e Coulin – ma se Elaida non fosse stata innalzata poi Egwene non avrebbe avuto la sua crescita. Certo, Jordan poteva scegliere di far vincere Elaida senza la partecipazione di Gawyn, ma ha scelto la strada più difficile. Chi si lamenta che Jordan presenta una distinzione troppo netta fra buoni e cattivi – cosa che può fare solo chi si è fermato all’inizio della saga o chi è totalmente cieco nei confronti di ciò che legge – dovrebbe notare che un personaggio positivo si pone sul fronte sbagliato. Gawyn è un personaggio positivo, pensiamo a come sta al fianco di Elayne, e come si mostra amichevole nei confronti di Rand, in L’Occhio del Mondo. Il fatto che compia delle scelte sbagliate non significa che non sia un personaggio positivo, solo che è umano e commette errori. Pure la gelosia è umana, e se anche Gawyn per un bel pezzo avrebbe ammazzato Rand se ne avesse avuto l’opportunità, di fatto non compie mai un atto immorale. Non ferma le Aes Sedai che lo hanno rinchiuso nella cassa, ma onestamente come può un non incanalatore fermare delle Aes Sedai? E poi lui ha giurato loro fedeltà, e l’ultima volta che si è trovato in un conflitto di Aes Sedai c’è stata la spaccatura della Torre. Dovrebbe mettersi di mezzo di nuovo? E quale sarebbe il risultato poi?
Qui, in numerose pagine, abbiamo visto la sua difficoltà ad adattarsi al ruolo di spalla di Egwene. È un principe, e se anche aveva sempre saputo di dover sostenere Elayne il suo ruolo fra le Aes Sedai è ancora più defilato. A Caemlyn sarebbe stato la persona più importante dopo la regina, qui è un Custode come tanti, anche se è il Custode dell’Amyrlin ed è un Maestro spadaccino. Ha avuto bisogno di tempo, ma ha imparato a vedere la donna che ama prima come una sovrana, sua superiore di rango, e poi come la donna che ama. Fatica? Certo. Fa errori? Tanti. Però fa del suo meglio. Anche gli altri hanno commesso errori, e non li ho visti criticati come ho visto criticato Gawyn.
Gawyn qui fa una cosa che sa che lo porterà alla morte: usa un ter’angreal dagli effetti collaterali tremendi perché capisce che è l’unico modo per salvare Egwene. Non è un gesto egoista, perché vuole fare l’eroe. A quella tentazione ha resistito. È un gesto dettato dalla necessità, lui deve tirare Egwene fuori di lì a qualunque costo, e se il costo è la sua vita è disposto a pagarlo. Io, quando gli ho visto infilare l’anello, ho iniziato a sperare nelle doti di guaritrice di Nynaeve.
Mentre Gawyn è via Egwene viene catturata da una singola incanalatrice e poi liberata da Leilwin, che dimostra di avere doti notevoli anche quando non è al comando di una nave. Per la prima volta Egwene può fidarsi di una Seanchan. Gawyn arriva, dopo essersi sbarazzato di una mezza dozzina di avversari, e Leilwin intuisce come ha potuto farlo ma non dice nulla.
Aviendha saluta Rand che si reca al suo appuntamento con il Tenebroso e combatte nella vallata. Affronta brevemente Graendal e altre incanalatrici. Sul terreno rimangono Duhara Basaheen e Falion Bhoda. Duhara è stata la Custode degli Annali durante il breve regno (5 anni) di Sierin Vayu, assassinata grazie a un complotto di Chesmal Emry che sapeva che Sierin aveva scoperto la sua vera Ajah e stava per denunciarla. In seguito Duhara è stata una sostenitrice di Elaida ed è stata mandata da Elaida a Caemlyn nel vano tentativo di controllare Elayne. Il suo nome compariva nell’elenco di Nere compilato da Verin. Falion è una delle Nere fuggite dalla Torre Bianca con Liandrin. Inviata da Moghedien a Ebou Dar insieme a Ispan, è sfuggita alla cattura ma non alla punizione presso lady Shiaine. Catturata quando Birgitte libera Elayne davanti Caemlyn, era fuggita grazie all’intervento di Doilin Mellar. Non intendo fermarmi a controllare l’identità di tutte, ma con tutti i nomi che ci sono a volte un riepilogo del cammino del personaggio è necessario.
Thom si ferma all’ingresso della caverna, a fare la guardia, ed è facile dimenticarci di lui perché subito dopo Rand inizia il suo viaggio più importante, ma Thom mi è sempre piaciuto. Sono stata felice quando ho scoperto che non era un semplice menestrello girovago visto per poche pagine all’inizio di L’Occhio del Mondo.
La ferita, quella vecchia ferita, si era riaperta. Sentì sangue dentro lo stivale. Gli era colato lungo il fianco, giù per la gamba e, quando muoveva il piede, si lasciava dietro un’orma insanguinata.
Sangue sulle rocce…
Io ho sempre pensato che il sangue sulle rocce implicasse una ferita, non necessariamente la morte. Per la verità avevo creduto che la mano l’avrebbe persa qui, ma a meno di perderla a fine confronto, quando già aveva assestato il colpo decisivo, lo shock di una ferita del genere lo avrebbe certamente condotto alla sconfitta. Meglio che le cose siano andate in un altro modo.
Sopravvivere non era il suo obiettivo. Non lo era già da qualche tempo.
Voleva fare questo nel modo giusto. Doveva farlo nel modo giusto. Era il momento giusto? I suoi piani erano stati accurati?
È il momento. Il compito va intrapreso.
La voce parlò con l’ineluttabilità di un terremoto, con le parole che riverberavano attraverso di lui. Più di suono nell’aria, molto di più, le parole si trasmisero come da un’anima a un’altra. Moiraine annaspò e strabuzzò gli occhi.
Rand non fu sorpreso. Aveva già udito questa voce una volta e si rese conto che la stava aspettando. Ci stava sperando, almeno.
«Grazie» sussurrò Rand, poi avanzò nel regno del Tenebroso, lasciandosi alle spalle orme di sangue.
La voce del Creatore stesso che parla al suo campione. Rand l’aveva già sentita nel capitolo 51 di L’Occhio del Mondo, quando dopo aver sconfitto Aginor si trova a combattere i Trolloc al fianco degli Shienaresi al Passo di Tarwin. Il luogo della prima battaglia che avevamo visto combattere – anche se un po’ dal di fuori – è anche il luogo dove comincia l’Ultima Battaglia.
Il vento si levò, ululò, ruggì con la voce di Rand giù per il passo, frustò le fiamme in una muraglia di fuoco che si avventò contro l’orda di Trolloc più rapidamente d’un cavallo al galoppo. Le fiamme divorarono i Trolloc e le montagne tremarono per le urla di quelle creature deformi, urla intense quasi quanto il vento e la voce di Rand.
«Deve finire!»
Rand prese a pugni il terreno e la terra rintoccò come un gong. Graffiò con la mano il suolo pietroso e la terra tremò.
Increspature corsero nel terreno in onde sempre più alte, di roccia e di terriccio, torreggiarono sopra Trolloc e Fade, si abbatterono su di loro mentre la montagna si apriva sotto i loro piedi. Una massa ribollente di carne e di pietrisco si riversò contro l’orda di Trolloc. I superstiti erano pur sempre un esercito possente, ma raggiungevano ormai solo il doppio degli uomini e per di più erano in preda al terrore e alla confusione.
Il vento morì. Le urla morirono. La terra rimase immobile. Polvere e fumo turbinarono nel passo e circondarono Rand.
«La Luce ti fulmini, Ba’alzamon! Deve finire!»
NON QUI.
Non era un pensiero di Rand, questo che gli faceva vibrare il cranio.
NON VI PRENDERÒ PARTE. SOLO IL PRESCELTO PUÒ FARE QUEL CHE VA FATTO, SE VORRÀ.
«Dove?» Rand non l’avrebbe voluto chiedere, ma non poté trattenersi. «Dove?»
La foschia che lo circondava si suddivise e lasciò una cupola d’aria chiara e pulita, alta dieci braccia, tra pareti turbinanti di fumo e di polvere. Rand vide davanti a sé una serie di gradini, ciascuno isolato e privo d’appoggio, che si estendevano nel buio che oscurava il sole.
NON QUI.
L’ho detto, la storia è circolare, e sono davvero tanti i punti in cui questo romanzo ci riporta all’inizio.
24: Ignorare i presagi
Fortuona conferma di non essere molto brava a scegliere i nomi e ribattezza Mat Knotai. Quella che se l’è cavata meglio è Egeanin, evidentemente perché il nome che riceve voleva essere una punizione e quindi, a giudizio di Tuon, brutto.
«Knotai?» disse Knotai.
Come non condividere la sua perplessità? Anche se poi lui dice che il nome gli piace, ma quanto spesso bisogna credere a Mat Cauthon?
Dopo aver esitato sul compiere la scelta più conveniente o quella più giusta Tuon va ad aiutare le Aes Sedai.
Lan combatte e pensa ai brutti sogni di Lord Agelmar.
Elayne incita le sue truppe e inizia a combattere contro la prima metà dell’esercito Trolloc davanti a Cairhien.
Ituralde prese una boccata dalla sua pipa mentre cavalcava lungo il costone che delimitava la valle a nord. Sì, avrebbe perso. Ma con queste risorse l’avrebbe fatto con stile.
Frase citata da una delle mie compagne di rilettura. Se proprio non si può vincere, almeno si deve cercare di perdere con stile. E di stile Ituralde ne ha in abbondanza.
Menzione delle Cercavento che stabilizzano la situazione meteo usando la Scodella dei Venti. Per questo abbiamo dovuto sopportare quella piaga di popolo un romanzo dopo l’altro? Non bastava un piccolo gruppo di Aes Sedai, o di Sapienti specializzate in climatologia?